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Libero Rassegna Stampa
21.03.2024 Negli atenei dilaga l’odio anti Israele
Cronaca di Alessandro Gonzato

Testata: Libero
Data: 21 marzo 2024
Pagina: 6
Autore: Alessandro Gonzato
Titolo: «Negli atenei dilaga l'odio anti-Israele»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/03/2024, a pag. 6, la cronaca di Alessandro Gonzato intitolata: "Negli atenei dilaga l'odio anti-Israele".


Alessandro Gonzato

Tensione e scontri con la polizia durante una delle tante manifestazioni pro-Palestina. C'è un diffuso clima di nuovo antisemitismo violento, in tutte le università italiane, non solo in quella di Torino (che boicotta Israele)

Violenze e provocazioni in mezza Italia. I gruppi pro Palestina hanno fatto irruzione nell’università di Torino, e l’ateneo ha rinunciato al bando 2024 di cooperazione scientifica con Israele. Ieri Giorgia Meloni ha criticato la decisione: «È preoccupante la scelta del Senato accademico, e che l’abbia presa dopo un’occupazione dei collettivi. Se le istituzioni si piegano a questi metodi rischiamo di avere molti problemi». I collettivi, prima che i vertici dell’università decidessero di non partecipare al bando del ministero degli Esteri, sono entrati nell’edificio sventolando bandiere palestinesi e gridando al «genocidio».

FAIDE INTERNE

Il centrodestra si è schierato compatto contro il boicottaggio. Il centrosinistra invece, il cosiddetto “campo largo”, un po’ è andato in frantumi e un po’ si è schierato coi manifestanti. Per Giuseppe Conte «è un errore interrompere una relazione scientifica sulla base di quello che avviene da parte del governo di turno». E però una delle sue senatrici più in vista, Alessandra Maiorino, se n’è uscita così: «Non capisco perché siamo qui a commentare una decisione presa democraticamente da un Senato accademico che gode di piena autonomia. Trovo questa ingerenza della politica lesiva della libertà di insegnamento e probabilmente frutto anche del fatto che la politica continua ad alimentare scontri». Lo scontro, all’interno del partito, lo hanno scatenato le parole della Maiorino. Cambiamo fronte. Il capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo, ha chiesto l’intervento della Commissione Segre: «Gli studenti vorrebbero rompere ogni rapporto tra Italia e Israele, è un’ondata di anti-semitismo».
Per il Pd, sempre a Palazzo Madama, ha replicato Simona Malpezzi: «Attenzione a non porci noi a fare la censura a scelte prese democraticamente. Ritengo sia giusto lavorare in Commissione Segre non per scrivere lettere, ma per evitare che fenomeni di anti-semitismo si diffondano». E il boicottaggio anti-Israele, per la senatrice Dem, non lo è. Arriva una nota dell’Università di Torino: la decisione «si riferisce esclusivamente al bando in questione». Per il rettore, Stefano Geuna, «non c’è stato alcun boicotaggio e men che meno antisemitismo». Il rettore ha fatto sapere che gli altri accordi con le università israeliane «rimangono attivi». Vien da chiedersi seguendo la logica della decisione -perché molti accordi di cooperazione con le università iraniane e russe siano stati confermati. Tra gli atenei figurano l’Università di Tehran, la Gorgan University of Agricultural Scienses &Natural (Iran), la Lobachevsky State University of Nizhny Novgorod (Russia).
Questa la nota di un gruppo di professori dell’università di Torino: «Non accettiamo che il nostro ateneo venga infangato da metodi squadristi». Immancabili, sono intervenute le transfemministe di “Non una di meno”: «La guerra è la massima espressione del patriarcato. Vogliamo la recessione di tutti gli accordi con Israele». I collettivi rossi incendiano il clima. A Bologna, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, gli studenti-al grido di «Boicotta Israele» e insulti vari -sono entrati in contatto con le forze dell’ordine. ll corteo ha cercato di sfondare la linea della polizia e raggiungere il teatro Manzoni, dov’era in corso l’evento. Collettivi e centri sociali, circa 200 persone, hanno protestato anche per la presenza del ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, chiamata «Ministra di Guerra e Censura». Feriti due agenti.
Un contestatore (ma il numero potrebbe crescere) è stato posto in stato di ferno.
In serata la nota della questura: «Nonostante fosse stato raggiunto l’accordo con le autorità accademiche di far presenziare all’evento una delegazione di attivisti per la lettura di un loro comunicato, dopo pochi minuti il corteo è avanzato esercitando diverse pressioni sullo schieramento e lanciando, dalle retrovie, oggetti e bottiglie all’indirizzo degli operatori di polizia, i quali li hanno respinti ed allontanati con fermezza e compostezza, mantenendo il presidio dell’area».

IL VESSILLO

Tensione pure a Pisa. Alla “Normale” botta e risposta tra una parte di studenti e il rettore. I giovani, i quali peraltro pretendono l’esposizione dal palazzo della bandiera palestinese, vogliono che la “Normale” blocchi le relazioni con «università che appoggiano lo sforzo bellico di Israele». Il direttore, Luigi Ambrosio, respinge l’assalto: «Il tema non è in discussione».

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