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Libero Rassegna Stampa
02.03.2024 Israele difende i civili di Gaza prigionieri di Hamas
Commento di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 02 marzo 2024
Pagina: 9
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: «Israele ha un impegno: difendere i civili di Gaza prigionieri dei jihadisti»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 02/03/2024, a pag. 9, con il titolo "Israele ha un impegno: difendere i civili di Gaza prigionieri dei jihadisti", il commento di Amedeo Ardenza.

What is Hamas's armed wing, the Qassam Brigades? | Israel War on Gaza News  | Al Jazeera
Parata di Hamas a Gaza. La popolazione intera è suo ostaggio

La guerra e la guerriglia, ma anche il negoziato mediato ora dalla Francia ora dall'Egitto per arrivare a un compromesso con Hamas sulla liberazione degli ostaggi. Dallo scorso 7 ottobre, il giorno del più grave massacro di ebrei dalla Seconda guerra mondiale, la realtà in Israele scorre su diversi binari paralleli, accomunati solo da un fattore: la violenza del nemico.

Giovedì pomeriggio, due israeliani, un 16enne e un 40enne, sono stati uccisi a una stazione di servizio nei pressi di Eli, un insediamento in Samaria, a nord di Ramallah. L'assalitore, Muhammad Manassara, era un ex poliziotto dell'Autorità palestinese. Manassara è stato ucciso dal proprietario della rosticceria Hummus Eliyahu nell'area di servizio.
Il ristoratore era rientrato da pochi giorni da un turno come riservista a Gaza.
L'attacco presso Eli non è un caso isola-to: una settimana prima un israeliano di 26 anni era stato ucciso in un agguato vicino a Ma'ale Adumin, sette chilometri a est di Gerusalemme. Secondo lo Shin Bet, l'agenzia di intelligence interna, nel 2024 sono stati sventati 200 attacchi terroristici in Cisgiordania.

Dopo anni di attacchi di Hamas e reazioni dell'aviazione israeliane, il 27 ottobre il governo di Gerusalemme ha rotto gli indugi ordinando alle Israeli Defense Forces (Idf) di entrare a Gaza via terra per eradicare Hamas. Le Idf hanno dapprima aggredito il "Movimento islamico di resistenza" nel nord dell'enclave Jabalya, Beit Hanoun) scendendo poi verso Gaza City e ancora Khan Younis.
Accanita la resistenza di Hamas, molto ben armata e protetta da centinaia di chilometri di tunnel sotterranei. Gallerie rafforzate con il cemento destinato all'edilizia civile per la Striscia e protette da porte in acciaio. Israele asserisce di aver ucciso migliaia di operativi di Hamas ma questa guerra ha per teatro una terra densamente abitata e le vittime civili crescono. Prima di attaccare un'area, Israele è solito chiedere ai civili di allontanarsi. Questo ha provocato un fiume umano di gazawi che hanno lasciato il nord della Striscia per concentrarsi al sud, fra Khan Younis e Rafah, a un tiro di schioppo dall'Egitto. I palestinesi possono muoversi lungo la Striscia ma non uscirne. Quando Israele ha proposto di alleggerire la pressione umana da Gaza, il mondo ha risposto con un secco no. Hamas, che usa scuole e ospedali come basi del terrore contro le quali poi Israele apre il fuoco, sostiene che almeno 30.000 gazawi sono rimasti uccisi sotto i bombardamenti delle Idf. Queste negano, ricordando che il loro obiettivo sono i terroristi, non i civili. La morte giovedì di 107 gazawi fa scuola con Hamas che punta il dito contro Israele e questo, video alla mano, che contesta la versione dei terroristi.
Giovedì il segretario Usa alla Difesa, Lloyd Austin, ha chiesto a Israele di fare di più per proteggere i gazawi. Israele da parte sua conta 529 effettivi caduti dal 7 ottobre, la metà uccisi a Gaza dal
27 ottobre.

GLI OSTAGGI E RAFAH


Dei 240 civili rapiti nel sud d'Israele nel giorno del pogrom, 136 sono ancora prigionieri di Hamas ma almeno 31 di loro sarebbero già morti. La Croce Rossa internazionale non li ha visitati.
Lo scorso 18 dicembre, le Idf hanno ucciso per errore tre dei rapiti che si erano liberati: la notizia ha gettato Israele nello sconforto. Oggi lo stato ebraico è diviso fra chi chiede al governo di ottenere la liberazione dei rapiti a costo di accordarsi con Hamas e chi sostiene che dar la vinta al terrore finira per confermare
a Hamas la bonta della sua strategia.
Entrambi i campi hanno ragione. Israe le ritiene che gran parte degli ostaggi si trovi a Rafah dove si nasconderebbe anche il ricercatissimo Yahya Sin-war, il leader di Hamas nella Striscia.
Il governo vorrebbe attaccare ma il mondo frena. In un recente comunicato Sinwar ha affermato: «L'alto numero di vittime civili a Gaza aumenterà la pressione mondiale su Israele affinché metta fine alla guerra». Una conferma che Hamas punta a un bagno di sangue palestinese per salvare la pelle.

IL FRONTE SETTENTRIONALE

Per non restare nell'ombra di Hamas, dall'8 ottobre Hezbollah attacca ogni giorno il nord d'Israele usando soprattutto missili anticarro che la difesa aerea israeliana non può intercettare. Da allora le Idf hanno colpito Hezbollah con una durezza inu-sitata. La reazione non basta però a rassicurare 80mila israeliani del nord a tornare a casa, e vanno a ingrossare il gruppo degli oltre 200 mila sfollati in un paese da 9 milioni di abitanti.

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