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Libero Rassegna Stampa
28.12.2023 Turchia contro Israele
Commento Maurizio Stefanini

Testata: Libero
Data: 28 dicembre 2023
Pagina: 15
Autore: Maurizio Stefanini
Titolo: «Hamas-Iran, lite sui massacri di ebrei»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 28/12/2023, a pag.15 con il titolo "Hamas-Iran, lite sui massacri di ebrei" il commento di Maurizio Stefanini.

Maurizio Stefanini
Maurizio Stefanini

Recep Tayyip Erdoğan - Wikipedia
Erdogan

Ormai è sempre più minaccia di guerra diretta tra Iran e Israele. Non solo l’Iran «si riserva diritto legittimo e intrinseco, in base al diritto internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite, di rispondere con fermezza al momento opportuno, quando ritenuto necessario», secondo quanto ha scritto in una lettera al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, l’ambasciatore iraniano all’Onu Amir Saeed Iravani, dopo l’uccisione lunedì in Siria di Seyed Razi Mousavi: generale dei Guardiani della Rivoluzione islamica, i Pasdaran iraniani, descritto da Teheran come un «consigliere militare in Siria». Addirittura, i Pasdaran hanno affermato che gli attacchi compiuti da Hamas il 7 ottobre sarebbero «una delle vendette» per la morte del capo della Forza Quds, Qassem Soleimani, in un attentato effettuato nel gennaio 2020 dagli Stati Uniti contro l’Aeroporto di Bagdad: per la verità voluto da Trump, che affermò di averlo ordinato in risposta agli attacchi contro gli interessi statunitensi in Iraq. Ma il portavoce dei Pasdaran Ramzan Sharif dice che «l’assassinio di Soleimani», responsabile delle operazioni estere delle Guardie Rivoluzionarie, è stato «da parte degli Stati Uniti e dei sionisti». Sharif ha pure detto che «il motivo per cui gli americani vengono attaccati nella regione è perché l'Iraq aveva approvato il ritiro degli americani e dopo questa operazione la rabbia degli iracheni è aumentata». La rivendicazione ha generato un inedito dissenso tra Hamas e i suoi protettori di Teheran «Neghiamo la validità di quanto affermato dal portavoce della Guardia rivoluzionaria iraniana, Ramzan Sharif, riguardo all'operazione Al Aqsa Flood», si legge in una nota di Hamas. «Abbiamo ripetutamente indicato i motivi e le ragioni dell'operazione, la principale delle quali sono le pericolose minacce contro la moschea di Al Aqsa». «Qualsiasi risposta da parte della resistenza palestinese è una reazione all'occupazione e all'aggressione contro il popolo palestinese e i suoi luoghi sacri». In serata Teheran ha rettificato: le nostre parole sono state distorte, si sono lamentati i pasdaran. Ma volano insulti anche tra Erdogan e Netanyahu, sebbene in questo caso alla virulenza delle parole non si accompagnino ancora pallottole. «Quello che fa Netanyahu non è da meno rispetto a quello che ha fatto Hitler», ha detto il presidente turco durante una cerimonia ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt, contestando gli attacchi di Israele contro la Striscia di Gaza. «Oggi la Germania continua a pagare il prezzo di Hitler, per questo motivo non alzano la loro voce», ha aggiunto, criticando inoltre le «università in Occidente» per una asserita «caccia alle streghe contro coloro che hanno criticato Israele». A stretto giro è arrivata la replica del primo ministro israeliano. «Proprio Erdogan, che commette un genocidio fra i curdi e che si è aggiudicato il record mondiale di arresti di giornalisti contrari al regime, è l'ultimo che ci può fare prediche. Il nostro è l'esercito più morale al mondo, che combatte ed elimina l'organizzazione terroristica più disgustosa e crudele al mondo. Hamas-Isis, che si è macchiata di crimini contro la umanità e che Erdogan invece loda, offrendo anche ospitalità ai suoi dirigenti».
Con l'85% della popolazione di Gaza sfollata e 20.900 morti nella Striscia, l’operato delle forze armate israeliane è ovviamente sotto scrutinio, anche se dalla strage dell’8 ottobre al missile di Hezbollah che ha appena colpito una chiesa ortodossa in territorio israeliano un po’ tutto il conflitto è senza esclusione di colpi da tutte le parti. Ma il capo dell’agenzia d’intelligence per gli affari interni israeliana Shin Bet, Ronen Bar, ha invece avvertito che il comandante in capo dell’esercito in Cisgiordania potrebbe essere a rischio a causa di minacce di estrema destra legata ai coloni estremisti, perché giudicato troppo “molle” verso gli arabi. Bar ha scritto una lettera che è stata inviata al primo ministro Benjamin Netanyahu, al presidente Isaac Herzog e a tutti i ministri del governo affermando che le critiche contro Yehuda Fox «potrebbero concretizzarsi in una minaccia alla vita del generale» da parte di “estremisti e kahanisti” (seguaci del defunto rabbino estremista Meir Kahane).

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