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Libero Rassegna Stampa
24.12.2023 Teheran minaccia la chiusura del Mediterraneo
Commento di Mirko Molteni

Testata: Libero
Data: 24 dicembre 2023
Pagina: 14
Autore: Mirko Molteni
Titolo: «Teheran: chiudiamo il Mediterraneo»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 24/12/2023, a pag. 14 con il titolo "Teheran: chiudiamo il Mediterraneo" il commento di Mirko Molteni.

Mirko Molteni
Mirko Molteni
L'Iran vuole dettare legge nel Mediterraneo
L'Iran vuole dettare legge nel Mediterraneo: questo il risultato dell'approccio morbido con la teocrazia di Teheran

Cresce il pericolo di un’interdizione dei traffici marittimi nel Mar Rosso e nel canale di Suez a causa dei ribelli yemeniti filoiraniani Huthi. E l’Iran ammette un ruolo da regista.
Un comandante della Guardia Rivoluzionaria iraniana, alias i “pasdaran”, il generale Mohammad Reza Naqdi, ha dichiarato: «Chiuderemo il Mediterraneo alle potenze occidentali. Si aspettino la chiusura del Mediterraneo, dello Stretto di Gibilterra e d’altre vie d’acqua. Abbiamo intrappolato le potenze occidentali a Bab al Mandeb e nel Mar Rosso».
Da settimane gli Huthi lanciano droni e missili verso navi cargo e petroliere al largo dello Yemen. Mirano alle navi di proprietà o destinazione israeliana, ma di fatto spingono le compagnie marittime a disertare Suez allungando il tragitto attorno all’Africa. Col rischio di far esplodere i prezzi in mezzo mondo. Ancora ieri un drone ha attaccato una nave cisterna, la MV Chem Pluto, della compagnia indiana Macsons, salpata dall’Arabia Saudita verso il porto indiano di Mangalore. L’impatto s’è verificato a 400 miglia nautiche (740 km) da Vareval ed è stato monitorato dalla Guardia Costiera indiana e dall’ente britannico UK Marine Trade Operations, secondo cui: «Sono stati segnalati danni strutturali ed è stata imbarcata acqua, ma non si registrano vittime. Si consiglia alle navi di transitare con cautela e di segnalare attività sospette». La posizione della nave è compatibile con un attacco proveniente dall’Iran stesso o dallo Yemen, considerando che, per esempio, il drone Samad-3 ha un raggio d’azione di 1500 km.

COALIZIONE

Nelle scorse ore gli Stati Uniti hanno rilevato l’aiuto dell’Iran agli Huthi con dati di ricognizione utili a tenere sotto tiro le navi. Ha spiegato la portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale USA, Adrienne Watson: «Il sostegno iraniano ha consentito agli Huthi di lanciare attacchi contro Israele e obiettivi marittimi, sebbene l’Iran abbia deferito l’autorità decisionale agli Huthi. Essi però farebbero fatica a rintracciare e colpire le navi commerciali. Il sostegno iraniano è basilare. L’intelligence degli Huthi dipende dai sistemi di monitoraggio dell’Iran». Incrocia nel Mar Rosso la nave iraniana Behshad, costruita in Cina dai cantieri Guangzhou e in apparenza cargo dalla compagnia iraniana Rahbaran Omid Darya. Ma sarebbe una nave spia camuffata. Lunga 174 metri e dislocante 23.000 tonnellate, la Behshad appare un banale cargo, ma potrebbe recare radar a lunga portata nascosti fra le benne, nonché hangar da cui lanciare sia droni aerei, sia droni spia sottomarini. Gli Stati Uniti lavorano intanto alla missione navale Prosperity Guardian, a cui contribuirà anche l’Italia con la fregata Fasan, per proteggere la rotta di Suez. Mentre la Spagna ha ufficialmente deciso che non parteciperà.

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