Riprendiamo da LIBERO di oggi, 22/12/2023, a pag. 17 con il titolo "Israele avverte Beirut: «Fermate Hezbollah, oppure..." il commento di Mirko Molteni.

Crescono gli avvertimenti di Israele al governo libanese sul rischio che i continui attacchi di Hezbollah costringano le truppe ebraiche a creare una fascia di sicurezza oltre il confine. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ipotizzato che se il governo di Beirut, guidato dal premier Najib Mikati, non sarà in grado di mantenere l'ordine sul suo territorio, l'esercito israeliano potrebbe entrare in Libano e ricacciare gli Hezbollah più a Nord.
Un altro ministro israeliano, l'ex-generale ed ex-premier Benny Gantz, dopo aver parlato con il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, che era stata in visita a Beirut, ha ammonito: «Il Libano deve assumersi la responsabilità del terrorismo di Hezbollah.
Una soluzione diplomatica al confine settentrionale è prima di tutto nell'interesse dei libanesi. Il Libano è obbligato ad assumersi la responsabilità del terrorismo che arriva dal suo territorio». Il governo libanese è impotente contro gli sciiti, finanziati dall’Iran, dotati di un arsenale di missili e razzi ampio 10 volte quello di Hamas.
Ancora ieri Hezbollah ha sparato razzi su Kiryat Shmona, seguiti da droni e colpi di cannone. Israele ha risposto cannoneggiando l'area di Marun al Ras, dove un'anziana donna libanese è stata uccisa. Verso sera il movimento sciita ha aperto il fuoco deliberatamente su abitazioni civili della cittadina di Metulla, trasmettendo questa rivendicazione sulla tv Al Manar: «Sono attacchi coerenti con la nostra decisione di rispondere alle aggressioni israeliane contro la nostra gente e le nostre cittadine».

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