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Libero Rassegna Stampa
18.12.2023 A Monfalcone corteo anti Occidentale
Commento di Anna Cisint

Testata: Libero
Data: 18 dicembre 2023
Pagina: 1
Autore: Anna Cisint
Titolo: «Manifestazione islamica contro la libertà di tutti»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 18/12/2023, a pag.1 con il titolo "Manifestazione islamica contro la libertà di tutti", il commento di Anna Cisint.
 

Anna Cisint, sindaco di Monfalcone (Gorizia)
 

Manifestazione a Monfalcone
 
Due elementi dimostrano quanto la battaglia che ho intrapreso possa essere decisiva per contrastare l’islamizzazione crescente che si fa strada in molte città italiane. Il primo è dato dalla “grancassa” della stampa di sinistra e dalle posizioni dei loro esponenti che, non avendo argomenti su cui confrontarsi, stravolgono la realtà rappresentando la nostra azione come tesa a impedire il diritto alla libertà religiosa dei musulmani. L’altro elemento riguarda la manifestazione proclamata alla vigilia di Natale a Monfalcone che- come sostengono i promotori – è aperta a una partecipazione dei loro attivisti a livello internazionale: sono consapevoli, dunque, che se un sindaco applica le norme e le leggi dello Stato può “cadere” il disegno di egemonia e prevaricazione che accompagna la loro crescente e costante applicazione di quel “modello culturale” nel nostro Paese.

Quelli che mi imputano, sapendo di mentire, affermazioni e atti mai effettuati - sanno bene che in Italia non esiste una regolamentazione del culto musulmano perché non è mai stata sottoscritta, come per le altre religioni, l’intesa con lo Stato prevista dalla Costituzione per il rispetto dei nostri principi fondanti. Quale sarà la ragione? Forse perché, una loro “parte” pretende l’applicazione di regole spirituali che possono violare le norme legislative di uguaglianza e civiltà basate sui valori occidentali?

LE MINACCE
Forse perché “una rilevante parte fondamentalista” non accetta di rinunciare alle pratiche più retrive: dalla sottomissione delle donne, alla copertura integrale, ai matrimoni combinati a cui obbligano le minorenni, ai digiuni a cui sono sottomessi anche i bambini che frequentano le nostre scuole primarie?
I provvedimenti che abbiamo adottato per ripristinare lo stato d’uso originario di quegli immobili, che non è quello di “moschea”, e che era in grave violazione di legge, rispondono a criteri di legalità e di sicurezza pubblica e non certo di discriminazioni religiose. Per questo gli attacchi che mi sono stati portati sono odiosi in quanto stravolgono i fatti, giustificano l’illegalità creando disparità tra cittadini.
Poi c’è il tema di ciò che avviene all’interno delle “moschee” e la possibile predicazione d’odio come spesso abbiamo potuto apprendere da alcuni Imam; oltre a ciò che è avvenuto a Milano dove un terrorista è stato protetto per almeno un anno. Personalmente, mi sono fatta carico di lanciare questo allarme e di assumermi la responsabilità di far applicare la legge nel Comune nel quale sono sindaco.
Quanto alla manifestazione del 23 dicembre, ritengo di poterla definire come un atto di prevaricazione della legalità e di assoluta provocazione: il Natale si vive il 23 come il 25! Per spiegare cosa sta succedendo mi sono riferita in questi giorni più volte all’insegnamento di un illuminista, Montesquieu, conosciuto per la suddivisione dei poteri, che ha ripetuto che la libertà è il diritto di fare ciò che le leggi permettono di fare. Insomma non ci può essere libertà senza regole e legalità. Hanno convocato una manifestazione per protestare contro un sindaco reo- a loro dire- di aver applicato quei principi di legalità e incolumità pubblica che hanno obbligato la chiusura di due centri islamici che operavano al di fuori delle norme vigenti che in Italia devono essere applicate nei confronti di tutti i cittadini. Se non è questa una prevaricazione della legalità.
Va chiesto loro se nei Paesi islamici di provenienza sarebbe ammissibile un’iniziativa come questa che incita ad andare contro le norme vigenti e all’odio e che vorrebbe affermare il fatto che un sindaco che è stato eletto dai cittadini al primo turno con il 73% dei voti può essere messo in discussione da un “corteo”.
 
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