Hamas viola la tregua Uccisi due anziani e una donna incinta a Gerusalemme est Analisi di Mirko Molteni
Testata: Libero Data: 01 dicembre 2023 Pagina: 8 Autore: Mirko Molteni Titolo: «Hamas viola la tregua Uccisi due anziani e una donna incinta a Gerusalemme est»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 01/12/2023, a pag. 8 con il titolo "Hamas viola la tregua. Uccisi due anziani e una donna incinta a Gerusalemme est". Il commento di Mirko Molteni.
Mirko Molteni
La tregua fra Israele e Hamas è stata ieri violata dal movimento palestinese con un attentato che ha mietuto 3 vittime civili a Gerusalemme, seguito da un attacco a 2 militari rimasti solo feriti. Ad entrare in azione sono stati due terroristi palestinesi, i fratelli Murad e Ibrahim Nimer, di 38 e 30 anni, originari del rione di Tsur Baher a Gerusalemme Est, sopraggiunti in automobile presso una fermata di autobus gremita di persone in attesa. Hanno aperto il fuoco con un M16 e una pistola. Hanno ucciso così tre civili, ferendone altri sei. La strage sarebbe potuta essere anche peggiore se non fossero stati presenti sul posto due soldati in quel momento fuori servizio e un civile. Gli israeliani hanno subito reagito con le loro armi personali e hanno eliminato i terroristi. La prontezza di riflessi dei difensori non ha però potuto evitare la morte tragica del rabbino Elimelech Wasserman, 73 anni, stimato “dayan” ovvero un giudice nella corte rabbinica di Ashdod, della signora Hana Ifergan, 67 anni, direttrice di una scuola a Beit Shemesh, e soprattutto della giovanissima ragazza Livia Dickman, 24 anni, che abitava nel quartiere Har Nof ed era in stato di gravidanza. La morte di Livia, crivellata dai colpi con un bimbo in grembo, eleva a quattro il numero delle vite umane spezzate dai fratelli palestinesi e non manca di richiamare alla mente le atrocità su donne e bambini compiute da Hamas il 7 ottobre. Il servizio di sicurezza interno Shin Bet ha fin dalle prime ore sospettato che i fratelli Nimer, pregiudicati per terrorismo, appartenessero ad Hamas. E la conferma l’ha data lo stesso movimento palestinese che ha rivendicato la paternità del brutale attentato definendolo «risposta naturale ai crimini senza precedenti condotti dalle forze di occupazione, i massacri a Gaza, le uccisioni di bambini a Jenin e le violazioni contro i detenuti palestinesi». A corollario, un attacco terroristico si è verificato in giornata anche a Beqaot, nella valle del Giordano, dove due militari israeliani sono stati feriti, ma in modo non grave, da un'automobile guidata da un palestinese che li ha investiti.. L'attentatore è stato subito ucciso dall’esercito, che ha iniziato a dare la caccia a possibili complici. Gli attacchi hanno fatto dire al ministro israeliano della Sicurezza, Itamar Ben Gvir: «Con una mano Hamas firma un cessate il fuoco, con l'altra manda i terroristi a uccidere gli ebrei a Gerusalemme. Non è un cessate il fuoco, ma piuttosto la continuazione del concetto di contenimento e di concessione che ci ha portato ad avere persone assassinate». Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, incontrando ieri il segretario di Stato americano Anthony Blinken, gli ha ribadito che «distruggeremo Hamas, niente ci fermerà», sebbene l'americano lo abbia esortato a «proteggere i civili di Gaza». Blinken ha poi parlato col presidente palestinese Abu Mazen a Ramallah, ribadendo l'impegno USA per una soluzione a due Stati. Netanyahu non cede sul diritto all’autodifesa e assicura che aumenterà la distribuzione di armi ai civili israeliani, «misura che s'è dimostrata efficace più e più volte nella guerra contro il terrorismo». DUEMILA ARRESTI Sul fronte dello scambio ostaggi/detenuti, sono stati rilasciati 8 ostaggi e restituiti i corpi di ulteriori 3 rapiti, morti, secondo Hamas, «per i bombardamenti israeliani». A essere liberate per prime sono state due giovani donne, la 40enne Amit Soussana, originaria del kibbutz Kfar Aza, e la 21enne Mia Schem, questa anche cittadina francese, catturata al concerto musicale di Reim e nota per essere il primo ostaggio filmato dai terroristi durante la prigionia. Hamas ha anche restituito i corpi di 3 ostaggi «morti sotto i bombardamenti». In cambio, Israele ha rilasciato 30 detenuti palestinesi, di cui 8 donne e 22 minorenni. Per il portavoce militare israeliano Peter Lerner sono ancora 159 gli ostaggi in mano ad Hamas e Jihad Islamica. L'esercito e lo Shin Bet hanno arrestato 23 sospetti in Cisgiordania, di cui 10 probabili membri di Hamas. Nella retata sono state sequestrate attrezzature militari, bandiere di Hamas e 250mila shekel israeliani (62mila euro). L'azione porta a 2.100, di cui 1.100 presunti terroristi di Hamas, il totale dei palestinesi arrestati in Cisgiordania dal 7 ottobre.
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