Riprendiamo da SHALOM del 27/01/2023, il commento di Ugo Volli, dal titolo "Israele e il Giorno della Memoria"

Ugo Volli
Da settant’anni Israele ha la propria giornata per il ricordo del genocidio nazista: lo Iom lezicharon hashoà ve hagevurà (“giorno del ricordo della Shoà e dell’eroismo” di chi ha resistito fisicamente o moralmente ai carnefici), che si celebra il 27 di Nissan, a metà strada fra la festa di Pesach e quella dell’indipendenza nazionale. Essendo una data fissata secondo il sistema luni-solare della tradizione ebraica, negli anni essa cade in momenti diversi del calendario civile occidentale: sempre fra aprile e maggio, quest’anno il 18 aprile.
Ma lo stato di Israele partecipa al più alto livello anche alle celebrazioni che si svolgono all’estero il 27 gennaio per il “Giorno della Memoria”, che ricorda la liberazione alleata del campo di Auschwitz.

Herzog
Herzog a Bruxelles
Quest’anno la rappresentanza di Israele è stata presa direttamente dal presidente Herzog che ha deciso di andare a Bruxelles per partecipare come oratore principale a una seduta solenne del Parlamento Europeo.
Non all’Onu, le cui ripetute prese di posizione anti-israeliane danno un sapore di ipocrisia a una manifestazione intitolata quest’anno “Casa e appartenenza”, ma piuttosto all’Europa, che è stata il teatro della Shoah e con lo Stato di Israele ha rapporti piuttosto contraddittori: un’amicizia spesso proclamata, ma tradita da un appoggio politico ai palestinesi che spesso oltrepassa i limiti della legalità, con aiuti economici anche a organizzazioni di cui Israele ha documentato i legami col terrorismo e con il sostegno ad appropriazioni di territorio in contrasto con i trattati di Oslo.
Il discorso
Parlando in ebraico davanti al Parlamento Europeo, Herzog ha definito la Shoah un "oscuro abisso" nella storia umana e una lezione storica per l'Europa. "Dobbiamo ricordare non solo la Shoah, ma anche la giusta alleanza che è stata stretta per contrastare la terribile catastrofe. Dobbiamo santificare la memoria di coloro che sono morti, dare onore ai sopravvissuti che sono ancora con noi, insegnano ed educano a impedire il ripetersi di crimini orribili.
Oggi vediamo movimenti ai margini della politica europea e mondiale che innalzano la bandiera dell'antisemitismo, che ancora una volta minaccia di trasformare le società democratiche e civili in mostri che divorano i loro cittadini. Purtroppo il quadro è allarmante.
Il discorso antisemita non si trova solo nei regimi oscuri, si propaga nel cuore stesso dell'Occidente, democratico e libero. L'odio per gli ebrei esiste ancora. L'antisemitismo esiste ancora. Il negazionismo esiste ancora”.
Herzog ha invitato i membri del Parlamento europeo ad agire contro l'antisemitismo.
"Non restare a guardare": "Dovete leggere i segnali di pericolo, riconoscere i sintomi dell'epidemia di antisemitismo e combatterla a tutti i costi. Dovete assicurarvi che ogni ebreo che desideri vivere una vita ebraica piena nei vostri Paesi lo possa fare in sicurezza e senza paura”.
Il Presidente ha continuato facendo riferimento alle critiche relative alle politiche del nuovo governo israeliano, invitando a distinguere attentamente il senso e il livello di questi discorsi. “Bisogna tener fermo il confine tra la critica allo Stato di Israele e la negazione della sua esistenza”.
Herzog ha poi fatto riferimento alle relazioni sempre più sviluppate di Israele con i paesi del mondo arabo. “Abbiamo cercato la pace e abbiamo stretto alleanze e accordi di pace senza precedenti, compresi gli Accordi di Abramo, che hanno cambiato e stanno cambiando il Medio Oriente da un capo all'altro; e prego per il giorno in cui raggiungeremo la pace anche con i nostri vicini palestinesi. Dobbiamo agire insieme come un'unica comunità, determinata e unita, contro le forze dell'oscurità e dell'odio che minacciano la nostra fine. Mi riferisco soprattutto al regime iraniano”.
Le reazioni
Alla fine del discorso vi sono stati alcuni parlamentari di estrema sinistra che hanno gridato “Palestina libera”, ma la grande maggioranza ha applaudito Herzog. La Presidente del Parlamento Roberta Matsula ha commentato: “La Shoah non è cominciata ad Auschwitz ma molto prima, proprio perché la gente non ha reagito, è stata zitta di fronte agli antisemiti. Oggi non è più così: essere antisemiti significa essere antieuropei”.
Dopo il discorso e l’inaugurazione di una mostra nei locali del Parlamento Europeo, Herzog è andato alla sede della Nato, dove ha informato gli alti funzionari dell’Organizzazione, incluso il segretario generale Jens Stoltenberg sulle sfide alla sicurezza di Israele.
Ieri Herzog ha incontrato anche il presidente dell'Unione europea Ursula Von der Leyen.