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L'Espresso Rassegna Stampa
18.07.2003 Intervista a Silvan Shalom
ottime risposte, ma il giornalista scrive anche delle assurdità (per non dire delle fotografie)

Testata: L'Espresso
Data: 18 luglio 2003
Pagina: 84
Autore: Dante Matelli
Titolo: «Io voto Abu Mazen»
L'Espresso di questa settimana riporta un'intervista al primo ministro israeliano, Silvan Shalom, venuto in Italia per una serie di colloqui alla Farnesina e con il cardinale Angelo Sodano.
Possiamo ritenere l'articolo abbastanza corretto. Interessanti sono le risposte del primo ministro al giornalista, passando in rassegna molti fra i temi più cruciali che riguardano l'Israele di oggi e l'evolversi del piano di pace con la Palestina di Abu Mazen. Ma quel che ci stupisce è la frase di introduzione all'articolo. Dante Matelli, infatti, scrive (che non abbia ancora capito nulla dall'intervista con il suo interlocutore?):

Da almeno tre settimane il governo israeliano è in fibrillazione. Al suo interno cerca di dare segnali di forza (si continua a costruire il muro e i soldati non hanno deposto le armi), ma allo stesso tempo di distensione e collaborazione con Abu Mazen, primo ministro del governo dell'Autorità palestinese e del futuro Stato.
Questo è davvero il colmo: i soldati, se dovessero deporre le armi, non sarebbero più soldati. E non difenderebbero più Israele dal terrorismo che non risparmia nessuno. Le loro armi non le hanno mai certo usate a scopo distruttivo: se un terrorista con cintura esplosiva vi si piazza davanti, cosa deve fare un soldato? Matelli, fra l'altro, ci vuole citare uno Stato al quale venga chiesto di togliere le armi ai suoi soltati ? In piena guerra, poi !
E il muro ? Semplicemente esiste per far fronte al pericolo numero uno: infiltrazioni di terroristi.
Inoltre, le foto del servizio non giovano sicuramente all'immagine di Israele (una raffigura un insediamento di coloni, l'altra un posto di blocco con un soldato israeliano in primo piano), ma per fortuna le risposte di Shalom rendono giustizia.
Il settimanale dell'Ing.Carlo de Benedetti, anche quando non spara cannonate contro Israele, deve comunque dimostrare da che parte sta. Con una frase assurda o con immagini di parte.
L'Ing. non si smentisce !

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