domenica 05 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






L'Espresso Rassegna Stampa
09.06.2003 Un insieme di falsità
come tutti gli articoli di Ben Jelloun

Testata: L'Espresso
Data: 09 giugno 2003
Pagina: 13
Autore: Tahar Ben Jelloun
Titolo: «Aiuti e non slogan per la Palestina»
Ben Jelloun colpisce ancora sul settimanale dell'Ing. Carlo de Benedetti.
Ne riportiamo le frasi più scandalose dall'articolo dell'Espresso del 12 giugno 2003.

I palestinesi sanno bene che il loro divenire dipende in parte dalla volontà americana, così come ammettono di non essere nelle grazie dell'amministrazione Bush.
L'amministrazione Bush non può avere nelle prorpie grazie organizzazioni terroristiche e governi che si basano sul terrore. Con la Road Map si spera di porre fine alle azioni terroristiche e dare uno Stato sovrano ai palestinesi,
Quanto a Israele e agli Stati Uniti, rifiutando anche l'idea di proporre ad Hamas una tregua durante i negoziati, col pretesto che ne aprofitterebbe per riorganizzarsi e preparare meglio i suoi attacchi, evidentemente spingono questo movimento a sabotare la Road Map. Il primo articolo prevede la cessazione della violenza.
Hamas per primo ha dichiarato che la violenza non cesserà e che gli attentati suicidi continueranno: chi è che vuole sabotare la Road Map? Il primo articolo prevede la cessazione della violenza perchè troppi sono stati i morti da due anni a questa parte e la sicurezza dei cittadini è la chiave di tutto. E poi uno stato democratico non tratta con i terroristi.
Se dunque gli attentati proseguiranno -e saranno seguiti, per forza di cose, da rappresaglie- i negoziati non faranno molta strada.
Non è certo Israele che chiede gli attentati e le rappresaglie: certo è che se il primo obbligo è quello di far finire la violenza, le organizzazioni terroristiche sono le prime che devono essere smantellate.
Si arriverà probabilmente ad una guerra civile palestinese, tanto più che Sharon non farà nulla per impedirla.
Crediamo che Sharon abbia e avrà già molte questioni da risolvere in Israele e non andrà ad occuparsi di sventare una guerra civile palestinese, cosa di cui si dovrebbe occupare chi la sta provocando.
Raramente il conflitto israelo-palestinese è stato tanto sanguinoso, e la posizione dei palestinesi così debole. Hanno forse la scelta? Possono ricusare questo piano? Di quali alternative dispongono per rifiutare di sedersi a un tavolo con Sharon, il loro peggiore nemico, un uomo che non li ha mai amati, e ha insultato gli accordi di Oslo definendoli "una tragedia per Israele";
La scelta i palestinesi l'hanno sempre avuta, fin dal 1947 quando rifiutarono lo stato che L'Onu aveva dato loro. E un'altra scelta l'hanno avuta quando hanno deciso di dedicare soldi e sforzi alle organizzazioni terroristiche che non hanno portato a nulla se non ad un inasprimento del conflitto e reso la soluzione per una pace più lonatana e difficile da raggiungere.
E poi perchè Sharon dovrebbe amare i palestinesi ?

E d'altra parte quale linguaggio usare nei confronti dei militari islamisti abituati a slogan vendicativi, votati al martirio, al suicidio per dare la morte al maggior numero di civili?
chiamarli terroristi,per esempio. I militari sono altra cosa.
Nessun progresso è possibile quando il più forte non è disposto a fare grandi concessioni al più debole.
Per fare un solo esempio di grande concessione ci vengono in mente le proposte di Barak che Arafat che ha poi rifiutato con le coseguenze che tutti possiamo vedere oggi.
Ora ci si sta invece abituando a chiedere tutto a chi non ha più nulla.
I soldi per le armi, per le bombe e per pagare le famiglie dei terroristi martiri, però li hanno.
Non solo un esercito occupa i territori dal 1967; non solo vi si installano in continuazione colonie di ripopolamento, ma si pretende oltre tutto che i palestinesi siano perfetti, che abbiano cuore e pazienza, che accettino di vivere nell'umiliazione senza resistere, senza reagire, senza contestare l'atroce realtà confezionata per loro.
Si pretende che una popolazione civile non viva col terrorismo.
Si pretende che Israele venga riconosciuto come Stato, che venga inserito nelle carte geografiche e nella storia che si studia nelle scuole palestinesi.
Una realtà che Arafat, Stati arabi e terroristi hanno confezionato per loro.

Se il mondo arabo, diviso e martoriato, non è riuscito a salvare la Palestina,
Già il mondo arabo ha "aiutato" i palestinesi a non accettare la risoluzione Onu del '47 e a non accettare i profughi che avevano creduto allora che Israele sarebbe " finito a mare". Come "aiuta" le famiglie dei terroristi
(vedi Saddam Hussein), incentivando il terrorismo suicida che crea solo vittime civili.

Ci chiediamo come Giampaolo Pansa, condirettore dell'Espresso, giornalista onesto e corretto, possa leggere senza indignarsi una pagina come quella di Ben Jelloun sul suo giornale. Pazienza il padrone dell'orchestra, ma lei Pansa no, lei dirige non solo la musica. La sceglie. Perchè Ben Jelloun ?

Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione dell'Espresso. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

espresso@espressoedit.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT