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Agenzia Radicale Rassegna Stampa
29.12.2008 Segnali di cambiamento
l'analisi di Elena Lattes

Testata: Agenzia Radicale
Data: 29 dicembre 2008
Pagina: 1
Autore: Elena Lattes
Titolo: «Dall'Egitto un segnale di cambiamento?»
Dall'Egitto un segnale di cambiamento? PDF Stampa E-mail
lunedì 29 dicembre 2008

gaza221.jpgdi ELENA LATTES

Può essere che questa volta sia diversa dalle altre e che finalmente qualcuno cominci a capire? Secondo quanto riportano i giornali israeliani, in seguito alla reazione di Gerusalemme ai missili di Hamas e alla rottura della tregua, il governo egiziano ha, sì, formalmente espresso la sua protesta all'ambasciatore israeliano in Egitto  contro la risposta dell'esercito nella Striscia, ma allo stesso tempo ha chiarito quale delle due parti detiene la responsabilità per il deterioramento della situazione.

Il Ministro degli Esteri, Ahmed Aboul Gheit, aveva affermato che l'Egitto aveva predetto che questo sarebbe stato lo svolgersi degli eventi, "nel caso in cui Hamas non avesse cessato di sparare missili su Israele". Più tardi, in una conferenza stampa, tenutasi al Cairo, lo stesso Aboul Gheit ha affermato che l'Egitto aveva da tempo avvisato i palestinesi che Israele avrebbe reagito agli attacchi in questa maniera e ha aggiunto che coloro i quali non hanno prestato ascolto a questo avvertimento "ne sono responsabili". Ha poi sottolineato che anche il Primo Ministro israeliano Ehud Olmert aveva avvertito Hamas.

Un funzionario del Ministero degli Esteri egiziano ha detto che l'ambasciatore ha condannato gli attacchi israeliani. Il titolare ha rimproverato, però, secondo quanto riporta l'agenzia stampa MENA, l'organizzazione terroristica che ha preso il potere nella Striscia, affermando che Israele non ha cercato l'escalation. In una nota ufficiale la presidenza del Cairo ha dichiarato che l'Egitto lavorerà per ristabilire la tregua tra le due parti: "L'Egitto continuerà i suoi contatti per preparare un'atmosfera allo scopo di promuovere il periodo di calma e perseguire una riconciliazione tra le fazioni palestinesi".

L'inviato del quartetto, Tony Blair, dopo aver sistematicamente ignorato gli attacchi dei fondamentalisti verso i civili israeliani, come del resto è solita fare l'Unione Europea, si è appellato ad entrambe le parti indistintamente, mentre il portavoce di Washington, Gordon Johndroe, ha detto che, se si vuole  la fine della violenza, Hamas deve cessare di lanciare i missili verso Israele.

Insomma, le dichiarazioni dell'Egitto, insieme a quelle di oggi di Abu Mazen escono dalle solite frasi preconfezionate di molti dei Paesi arabi che hanno indicato anche questa volta, come sempre, Israele come l'unico colpevole, superando a destra, perfino le dichiarazioni dei leader europei che non si discostano dall'equivicinanza coniata da Moro e ripresa da D'Alema, tra gli attacchi di dittature e terroristi da una parte e la difesa dei civili e la democrazia dall'altra.

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