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Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.05.2023 Gli ebrei non scappano, restano attaccati alla loro terra qualsiasi cosa accada
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 20 maggio 2023
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Gli ebrei non scappano, restano attaccati alla loro terra qualsiasi cosa accada»
Gli ebrei non scappano, restano attaccati alla loro terra qualsiasi cosa accada
Commento di Deborah Fait

Quest’anno l’ONU ha deciso di commettere un’altra delle sue spregevoli decisioni contro Israele. Per la prima volta nella storia ha deciso di commemorare la Nakba, catastrofe in arabo. il più grande imbroglio della storia aggiunto all’invenzione di un popolo al solo scopo di distruggerne uno già esistente, il popolo ebraico, perseguitato, disprezzato, decimato da genocidi ma sempre forte e indomito. L’invenzione dei palestinesi avrebbe dovuto, secondo il KGB e Arafat, indebolirci, spaventarci, farci fuggire per lasciare la terra agli arabi. Non potevano accettare in Medio Oriente un paese non islamico abitato da quelli considerati dhimmi, cioè umani di seconda scelta. Invece che è successo? Che questi dhimmi, questo popolo agonizzante uscito dai campi della morte, reduce da persecuzioni disumane, ha avuto la forza di resistere e di sognare di poter essere libero nella propria Terra. Il sogno, come diceva Theodor Herzl, poteva diventare realtà, se voluto fortemente e così è stato. Il 29 novembre 1947, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che sancì la fondazione di uno stato ebraico nell’allora ex Palestina mandataria. La risoluzione che prevedeva anche la fondazione di uno stato arabo, fu subito accettata dalla delegazione ebraica e sprezzantemente rifiutata dagli arabi. Il 14 maggio 1948 David Ben Gurion, annunciò la nascita del nuovo Stato che si sarebbe chiamato Israele. La Dichiarazione di Indipendenza letta da Ben Gurion recitava “Tendiamo una mano di pace, nel mezzo degli attacchi di mesi contro di noi, agli abitanti arabi dello Stato d'Israele per preservare la pace e partecipare alla crescita dello Stato sulla base della piena ed equa cittadinanza e della sua rappresentanza in tutte le istituzioni provvisorie e permanenti. Estendiamo la nostra mano a tutti gli stati vicini e ai loro villaggi in un'offerta di pace e buon vicinato e chiediamo di stabilire legami di cooperazione e aiuto reciproco con il popolo sovrano ebreo stabilito nel proprio paese. Lo Stato d'Israele è pronto a fare la sua parte in uno sforzo congiunto per far avanzare l'intero Medio Oriente”.

La mano tesa degli ebrei non fu accettata e 8 ore dopo la dichiarazione della nascita di Israele, il paese fu invaso da cinque eserciti arabi in quella che secondo Azzam Pasha, Segretario generale della Lega araba, doveva essere “una guerra di sterminio, un colossale massacro di cui si parlerà come dei massacri mongoli e delle crociate”. Invece gli è andata male perché gli ebrei vinsero. Erano solo 600.000 uomini contro eserciti armati fino ai denti ma vinsero con la forza della disperazione. Vittoria o morte! E fu vittoria. L’esodo degli arabi avvenne perché i paesi circostanti promisero loro che sarebbero ritornati entro pochi giorni , dopo la distruzione totale di Israele. Nel frattempo li rinchiusero in campi profughi dove sono ancora oggi, costretti dai loro -fratelli- a una vita miserabile. Quelli che non si fecero raggirare dai vari pascià e dittatori e rimasero in Israele, divennero cittadini con pieni diritti. Oggi sono medici negli ospedali, generali dell’esercito, professori di università, vivono, studiano e lavorano. Sono pochi quelli che si lasciano fare il lavaggio del cervello e diventano terroristi. Pochi esaltati che per odio e soldi accettano di perdere tutto, anche la vita pur di ammazzare qualche ebreo. Quindi quale Nakba commemorano all’ONU? Quale catastrofe? Quella che si sono inferti essi stessi dando ascolto a chi li voleva trasformare in carne da cannone contro gli odiati sionisti. Sono 75 anni che gli arabi raccontano le menzogne più assurde, in una propaganda senza fine e senza morale e sono 75 anni che la comunità internazionale si fa turlupinare da quella gente e, per odio contro Israele, distorce la storia, offende la verità, in una vergognosa campagna di denigrazione dello stato ebraico. Ci cascano quasi tutti, anche i giornalisti più famosi e più quotati, la bieca propaganda dei palestinisti non dà tregua. Christiane Amanpuor ha avuto la spudoratezza di dire che le sorelle Maia e Rina Dee e la loro madre, Lucy, sono state uccise in uno “scontro a fuoco”. Viaggiavano tranquillamente nella loro macchina verso casa quando dei terroristi le hanno colpite a mitragliata facendole uscire di strada e poi sparando loro addosso per più di 20 volte. Quale scontro a fuoco, dunque? Quale Nakba? Quale popolo palestinese? 75 anni di bugie, di imbrogli, di vergogne atroci contro Israele, di terrorismo giornalistico, di miserabili equivalenze tra terroristi e vittime del terrorismo. Tutto nel tentativo di far scappare gli ebrei da Israele, ma questo non accadrà e dovrebbero averlo capito ormai. Gli ebrei non scappano, restano attaccati alla loro terra qualsiasi cosa accada. E’ una storia senza precedenti quella del popolo ebraico ritornato alla sua terra, dopo 2000 anni, ricreando la propria antica lingua. Ritrovandosi insieme provenendo da più di 80 paesi diversi, per creare dal nulla un miracolo che si chiama Israele e che nessuna guerra, nessun terrorismo, nessuno stupro della storia, riusciranno a distruggere. Quindi: Rispetto!

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Deborah Fait

"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut@gmail.com

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