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Informazione Corretta Rassegna Stampa
18.09.2021 Deborah Fait risponde ai lettori
Il caso Eitan e la giustizia

Testata: Informazione Corretta
Data: 18 settembre 2021
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Il caso Eitan e la giustizia»


La famiglia Biran. L'unico sopravvissuto alla tragedia della funivia è Eitan, di 6 anni

Vedi, cara Deborah, non è solo la dolorosa vicenda di Eitan che rivela una grande, drammatica verità: "la magistratura italiana è il problema, sostenuta da Media disonesti" e la soluzione del nonno Peleg è giusta. Di fronte all'arroganza del potere ci sono solo soluzioni fuori dai rigidi binari della legalità. La zia paterna, ideologicamente schierata e psicologa nelle carceri, è certamente in ottimi rapporti con i nostri magistrati. Cosa poteva fare il nonno Peleg di fronte a un potere inattaccabile in Italia? Se l'Argentina avesse preteso la restituzione di Eichman, corretta legalmente perchè lo avevate rapito, il mondo avrebbe potuto assistere alle rivelazioni terrificanti uscite da quel processo? e Golda Meir avrebbe potuto pretendere la consegna degli assassini degli atleti israeliani? come entrare in possesso dei documenti sul nucleare iraniano? come eliminare pericolosi terroristi in giro per il mondo? come eliminare gli scienziati missilistici nazisti che stavano aiutando Nasser a costruire un'arma micidiale per quei tempi? Nonno Peleg ha fatto quello che ha imparato nel suo addestramento militare. Ha pianificato e portato a termine in modo perfetto un'azione di tipo militare (anche se il beneficio è di tipo privato e quindi potrebbe avere dei problemi). Nessun vero israeliano, di cultura e religione ebraica, credo, si stupisce di quello che ha fatto il nonno Peleg per la sua famiglia (decimata dalla superficialità e dall'incuria dei responsabili italiani). Ma credo che le istituzioni israeliane sappiano bene cosa fare e lo faranno perchè è necessario, in silenzio, senza clamore ... faranno la cosa giusta.

Luigi Mis

***
Gentile sig.ra Faith, Sono pienamente d’accordo con lei in merito alla vicenda del piccolo Eitan. Cordialità

Pierluisa Casadio

Gentile Luigi, gentile Pierluisa,
se avessi a che fare con la giutizia italiana avrei paura anch'io. A parte il caso Berlusconi che è stato scandaloso per la persecuzione cui è stato sottoposto l'ex premier, vi sono decine di esempi a dimostrare che i magistrati non pagano mai gli errori che fanno che spesso costano vite e disperazione. Al posto del nonno Peleg io avrei fatto la stessa cosa. Non esiste che un bambino israeliano, ebreo, i cui genitori sono sepolti in Israele venga educato dalle suore canossiane e da zii che, come lei scrive giustamente, non dimostrano di amare molto Israele e le tradizioni ebraiche. I soliti ebrei di sinistra che sputano nel piatto in cui mangiano dove però correrebbero per salvarsi la vita. Sul passato militare del nonno molti hanno scritto un sacco di idiozie senza rendersi conto che i soldati di Israele sono i nostri eroi, sono dei patrioti pronti a difendere Israele con la propria vita. Auguriamoci che questa storia che molti media italiani usano per diffamare ancora e ancora Israele, finisca bene per Eitan e la famiglia materna e che lui possa vivere nella terra dei suoi Padri circondato dall'amore dei nonni e dei tanti zii e cugini.
Un cordiale shalom

takinut3@gmail.com

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