IC7 - Il commento di Giovanni Quer
Dal 9 al 15 marzo 2020
Coronavirus, il governo e l’antisemitismo

Israele ha quasi 200 malati individuati di coronavirus, e risponde alla crisi chiudendo tutti i luoghi di intrattenimento: cinema, teatri, caffè, ristoranti, palestre, tutto chiude fino a prossimo annuncio. Netanyahu ha annunciato che Israele sta affrontando una guerra contro un nemico invisibile, il virus, e sta preparandosi anche ad altri passi, come per esempio l’uso di tecnologie per ora mai applicate alla popolazione civile, che permetteranno di individuare chi è stato esposto al virus. Evidentemente si parla di tecnologie che interferiranno con la privacy, e che permettono di individuare il percorso di ciascun individuo nei giorni precedenti alla quarantena per poter sapere l’identità di quanti ha incontrato. Arriveranno altre restrizioni sui trasporti, ma intanto Primo Ministro, Diretto Generale del Ministero della Salute hanno sottolineato che non c’è bisogno di approvvigionarsi di cibo né di medicine perché i confini non sono chiusi per le merci - così anche le banche e i bancomat continueranno a funzionare.
Giovedì e venerdì sono state giornate di lunghe file e assalto agli scaffali in alcune città, dopo che Netanyahu aveva annunciato la chiusura delle università e delle scuole. Le decisioni arrivano presto, una dopo l’altra, evidentemente te anche parte di un piano che prevede una graduale esposizione alle restrizioni senza seminare il panico. Non c’è più servizio per i riservisti, mentre i militari in servizio potranno rimanere nelle basi fino almeno a dopo Pessach. Da ieri sono proibite le riunioni con più di 10 persone. Sinagoghe, chiese e moschee rimarranno anche quelle chiuse. I capo rabbini hanno chiesto di non recarsi al Kotel (il muro occidentale) a Gerusalemme per evitare contagi ed effettivamente era semivuoto. Nella vicina Autorità Palestinese, Abu Mazen ha esortato a pregare in casa e non andare alle moschee, forte della lezione che ha insegnato l’Iran, dove il virus si è diffuso nelle case di preghiera.
Per le più drastiche decisioni Netanyahu ha bisogno di un governo, come anche la decisione di dedicare parte del budget a un fondo di emergenza per la crisi economica che si sta creando. Nella conferenza stampa di ieri sera, Netanyahu ha chiesto a tutti i leader di riunirsi per creare un governo di emergenza per affrontare la situazione e i prossimi mesi, usando anche l’emergenza per garantirsi la continuità al governo. Gantz vuole esser il Primo Ministro e chiede a Netanyahu di unirsi a lui. Parte della sinistra pare non appoggerà nessun candidato nel caso di governo d’emergenza, mentre alto parte sostiene Gantz. La nuova Knesset sarà un laboratorio di emergenza, con molte novità, tra cui la prima donna musulmana con hijab che sarà deputata della Knesset in quarantena - come farà a riunirsi ancora non si sa. Non è una novità che ci siano le prime formulazioni di teorie cospirazioniste e antisemite sul coronavirus. In Iran, negli ambienti più conservatori, e in Turchia, negli ambienti più islamisti, circolano idee, ben poco sviluppate per ora, che siano stati ebrei sionisti e americani a creare il virus. Ciononostante il Gran Ayatalloah Naser Makarem Shirazi avrebbe emesso un’opinione giuridica che permette l’acquisto del vaccino israeliano, una volta prodotto.

La settimana scorsa si parlava di un vaccino che Israele avrebbe formulato, il che in Iran era stato interpretato come una prova del fatto che sian stati i sionisti a inventare il virus. Alcune parti dell’estrema destra americana invece costruiscono una cospirazione più complessa: gli ebrei sarebbero responsabili della diffusione del virus, soprattutto in America, quale cospirazione per destituire Trump dal potere. Anche se per ora non molto diffuse queste teorie potranno circolare presto nelle reti sociali e infettare altri utenti internet. In Israele, la neoeletta parlamentare Aida Touma-Suleiman ha urlato all’atrocità per un video circolato su Twitter in cui si vede un soldato usare uno spray su inferiate con vicine delle persone. La parlamentare si è dovuta scusare dopo che le è stato fatto notare che i soldati sono in realtà poliziotti palestinesi e che lo “spray sconosciuto” è disinfettante, come misura preventiva usato anche nei checkpoint. Mentre anche Israele si prepara a una quarantena nazionale nelle reti sociali e sui giornali circolano le immagini dei disegni appesi in mezza Italia “tutto andrà bene” e i video dei “concerti spontanei” dalle terrazze di Palermo, Torino, Napoli, Bologna e gli israeliani si innamorano ancora di più dell’Italia, dove sperano di poter viaggiare al più presto. In Israele due ragazze hanno fatto una cover in ebraico della famosa canzone “my Sharona”, chiamandola “mahi corona” [cos’è la corona].

Giovanni Quer (1983), direttore del Centro Kantor per lo studio dell'Ebraismo Europeo Contemporaneo e dell'antisemitismo, Università di Tel Aviv.