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Informazione Corretta Rassegna Stampa
23.07.2017 Un film da non perdere: War, il pianeta delle scimmie
Commento di Angelo Pezzana

Testata: Informazione Corretta
Data: 23 luglio 2017
Pagina: 1
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «Un film da non perdere: War, il pianeta delle scimmie»

Un film da non perdere: War, il pianeta delle scimmie
Commento di Angelo Pezzana

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La locandina 

Scrivevamo un paio di giorni fa,  http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=57&sez=120&id=67037  riportando la recensione di Anton Giulio Mancino sulla Gazzetta del Mezzogiorno al film “War, il pianeta delle scimmie”, diretto da Matt Revees, che eravamo curiosi di vederlo per poter dire che cosa ne pensavamo, stimolati dalla trama, dato che nessuna altra recensione- a quanto ne sappiamo- ha colto tutti i riferimenti alla storia ebraica e, in particolare, alla Shoah presenti nel film. L’accostamento non paia irriverente, il paragone con gli animali molto spesso può essere utile per capire gli umani. Mi viene in mente un altro film, per certi versi simile, “Galline in fuga” (chicken on the run), film di animazione del 2000, diretto da Peter Lord e Nick Par. Là si trattava di galline (non ne riassumo il contenuto per non farla troppo lunga, ma ne consiglio la visione, lo considero a suo modo un piccolo capolavoro), qui invece il paragone è con le scimmie, destinate allo sterminio dagli umani in un futuro che viene raccontato con effetti contemporanei più che sufficienti a farci capire come gli “umani” del futuro potrebbero essere la riproposizione dei loro antenati nazisti.

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C’è il campo di lavoro-sterminio che ricorda Auschwitz, le torri di controllo, i binari dei treni, il paesaggio invernale che ricorda le foreste della Polonia, per finire gli eserciti degli umani che ricordano il Terzo Reich. Chi ha visto – e apprezzato i precedenti della serie- si appassionerà anche a questo, la bravura del regista fa il paio con il coraggio delle due produttrici, Jaffa e Silver, perché ce n’è voluto di coraggio per trasformare una sceneggiatura che poteva benissimo reggere come un qualsiasi altro film d’avventura, come i precedenti per altro, in qualcosa che mi sento di definire ‘didattico’. Non soltanto da proiettare agli studenti, lo dovrebbero vedere con occhi attenti anche gli adulti. I critici cinematografici hanno fallito il bersaglio, non se ne sono accorti su che film stavano scrivendo. Grati se ci direte il vostro parere.


Angelo Pezzana


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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