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Il Messaggero Rassegna Stampa
22.04.2002 23/4/02 Davvero un mesto rintocco
Giovanni Paolo II: "La Basilica teatro di scontri e insopportabili scambi di accuse"

Testata: Il Messaggero
Data: 22 aprile 2002
Pagina: 1
Autore: Orazio Petrosillo
Titolo: «BETLEMME TORNI A DIO E AI PELLEGRINI»
Vaticano

"BETLEMME TORNI A DIO E AI PELLEGRINI"
Giovanni Paolo II: "La Basilica teatro di scontri e insopportabili scambi di accuse"

Di Orazio Petrosillo

Città del Vaticano- L'assedio alla Basilica della Natività a Betlemme e la disumana situazione dei religiosi negli edifici annessi-frati e suore francescani, monaci greci e armeni- da quasi tre settimane: al di là di ogni pazienza di ogni sopportazione e di ogni logica.

ecco capovolto il rapporto di causa ed effetto. Non sono stati arabi armati a violare il Santo Luogo
e a sequestrare i santi frati. E' Israele che assedia. Evidentemente per sadismo, visto che nell'articolo
non viene fornita alcuna spiegazione ai motivi dell'"assedio". Ci permettiamo di ricordare al signor Petrosillo le caratteristiche di alcuni "ospiti" della basilica:
Nadel Issa Abu Galif. Ha assistito Yihia Dahamse,
esperto artificiere è responsabile di almeno due stragi
a Gerusalemme nel marzo 2002.
Ibrahim Muhammed Abayat Dirigente di Hamas, incaricato della supervisione
degli attentati stragisti.
Ibrahim Mussa Salem Abayat "Abu Galif" Capo di una cellula di Tam zim.
La lista continua con altri dieci nomi "eccellenti". Ma perchè mai questi israeliani dalla dura cervice si ostinano a volerli arrestare? Suvvia......

Betlemme è uno dei luoghi simbolo della crisi, così come Jenin.
veramente Jenin più che un simbolo era il paesino da cui sono partiti il 50% degli attentati stragisti
Con tutta la buona volontà di non voler accusare una parte sola, il Papa non ha potuto ieri non dire il suo "basta".

Esattamente lo stesso coraggio civile che ha dimostrato ascoltando le accuse di deicidio proferite dal giovane Assad.
A Meno di improbabili soluzioni nelle ultime ore, l'Osservatore Romano uscirà questo pomeriggio con il suo mesto rintocco giornaliero in prima pagina: " Ventunesimo giorno".
e in Sudan, con il massacro degli animisti e dei cristiani, a che giorno stiamo? Sarà mesto rintocco anche per loro?
Il "basta" del Papa è stato pronunciato ieri nel suo equivalente al breve discorso prima del " Regina coeli": " Da quasi venti giorni la Basilica e gli edifici annessi sono teatro di scontri, di ricatti e di insopportabili scambi di accuse" E' come se avesse gridato: basta con gli scontri, basta con i ricatti e gli insopportabili scambi di accuse. Al di là delle vie di soluzione per i palestinesi asserragliati che, secondo il Vaticano, le due parti non vogliono trovare, nell'altalena delle responsabilità della violazione, il Papa rivendica senza parlare "diplomatichese" una soluzione comunque: " Quel luogo e tutti i luoghi santi, siano prontamente restituiti alla preghiera e ai pellegrini, a Dio e all'uomo" .
Veramente un "luogo santo" mancherà all'appello perchè i palestinesi lo hanno demolito, si tratta
della Tomba di Giuseppe....

Chi volesse sottilizzare cercando di scoprire verso quale parte il papa è più critico non troverebbe una risposta.
infatti. Questo è il problema. Terroristi che grondano sangue e militari che cercano di fermarli sono messi sullo stesso piano. Al punto che non si distingue tra profanatori armati dentro la basilica e gli israeliani che ne restano fuori. L'articolo continua osannando " l'assoluta equidistanza vaticana".
Come sembrano lontane le escandescenze vaticane per la scelta davvero ecumenica dello Stato di Israele di autorizzare l'erezione di una moschea a Bet Lehem ( Betlemme).
L'articolo conclude con le parole del Papa:

" Che israeliani e palestinesi possano imparare a vivere insieme e la Terra santa torni finalmente ad essere Terra sacra e Terra di pace!"
"Torni ad essere"? Quando mai lo è stata?! Santità! Non vorrà riferirsi alle crociate! Ohh il mesto rintocco!!



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