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Il Messaggero Rassegna Stampa
05.06.2002 6/6/02 "Inesattezze" e "dimenticanze" che fanno una notizi
Anche per Solana l’ipotesi di trattative fra le parti da convocarsi questa estate «è concreta».

Testata: Il Messaggero
Data: 05 giugno 2002
Pagina: 1
Autore: MARCO BERTI
Titolo: «Sì di israeliani e palestinesi a Erice»
Mercoledì 5 Giugno 2002
ESTERI
Anche per Solana l’ipotesi di trattative fra le parti da convocarsi questa estate «è concreta». La prossima settimana Sharon a Washington «Sì di israeliani e palestinesi a Erice»
Berlusconi: la conferenza di pace si terrà probabilmente in Italia entro la fine di luglio

di MARCO BERTI

ROMA — «Un tavolo negoziale ad Erice? Israeliani e palestinesi si dicono d’accordo». Lo dice Silvio Berlusconi, al suo ritorno da una visita in Algeria. Non solo, ma il presidente del Consiglio spiega anche che, sempre che le parti trovino un’intesa, la trattativa potrebbe iniziare entro questa estate, prima della fine di luglio. «Ho sentito nei giorni scorsi israeliani e palestinesi i quali mi hanno detto in via di principio di essere d’accordo sull’idea di aprire un negoziato ad Erice», assicura il premier. Non basta, Berlusconi annuncia anche che entro la fine di questo mese Palazzo Chigi e il Cremlino saranno collegati da una linea rossa, sulla falsariga di quella che dal 1963 unisce la Casa Bianca a Mosca. Sarà così possibile per il premier entrare in contatto in qualsiasi momento con il presidente russo Vladimir Putin.

L'articolo inizia con ottimistiche considerazioni sul " tavolo negoziale di Erice" . Lo conferma Solana e lo auspica Berlusconi. Il premier dalla fine di questo mese sarà collegato telefonicamente con il Cremlino. Tutto bene dunque, se non fosse per i soliti israeliani....Così prosegue l'articolo:

Su una conferenza internazionale di pace per il Medio Oriente da sempre tutti sono d’accordo,

"da sempre tutti sono d'accordo"?! Da quando di grazia il mondo arabo è d'accordo sul riconoscimento all'esistenza dello Stato di Israele? La Siria è favorevole? E l'Iran, con le sue minacce atomiche, è più o meno favorevole alla Pace dell'Irak e delle sue minaccie chimiche? O forse per "tutti" si intende l'Autorità Palestinese e le sue 50 tonnellate di armi pesanti intercettate dagli israeliani sul cargo Karinne-A ? Tra i "tutti" sono compresi anche Hamas e Hzbollah?

a parte Israele che non vuole saperne di un confronto diretto con Arafat,

Memoria corta? Amnesia? Articolista da poco dislocato agli "esteri"? Israele ha accettato interamente il Piano Mitchell ( rifiutato da Arafat). Il governo di Unità Nazionale presieduto da Sharon proclamò un "cessate il fuoco unilaterale" il 22 Maggio del 2001, proprio due giorni prima del massacro di 23 ragazzini a Tel Aviv....I ripetuti tentativi informali, riservati e pubblici, fatti da Sharon e da suo figlio Omri di stabilire con Arafat un "patto tra gentiluomini" per tenere fuori dal conflitto le reciproche popolazioni civili, non hanno mai avuto una risposta da Arafat...e non andiamo oltre per non privare il signor Marco Berti dell'emozione di scoprire da solo come stanno le cose, magari consultando vecchie copie del giornale per cui lavora.

posizione che ha fatto naufragare, almeno in quest’ultima fase della crisi, ogni progetto di trattativa.
Altra "inesattezza". Progetti e trattative sono naufragati in fiumi di sangue innocente versato dal terrorismo arabo.

Ma chissà, può darsi che questa sia la volta buona. Una conferma indiretta viene anche dall’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue, Javier Solana, appena rientrato da quell’area. Solana non specifica dove si potrebbe svolgere la trattativa ma assicura: «L’organizzazione di una conferenza di pace per il Medio Oriente prima della fine di luglio è una concreta possibilità». Aggiunge però, per non sbilanciarsi più di tanto, che si tratta solo di una sua opinione personale.

Ecco una straordinaria notizia, che avrebbe meritato di apparire nel titolo. Una volta tanto, l'Alto rappresentante Solana distingue una sua "opinione personale" da i "fatti". Meglio tardi che mai.

Sempre sul fronte della diplomazia, è di ieri l’annuncio di un testa a testa fra il premier israeliano Ariel Sharon e il presidente Usa George Bush.

" testa a testa"? E perchè non un "guancia a guancia", o magari un "corpo a corpo".....Sarebbe questo il "fronte della diplomazia"?


L’incontro è previsto per la prossima settimana, a Washington, alla Casa Bianca. Bush parlerà con Sharon subito dopo il colloquio che avrà a Camp David con il presidente egiziano Hosni Mubarak.

Con Mubarak niente "testa a testa"...solo un "incontro".
Gli Stati Uniti, accusati a suo tempo di non volersi impegnare più di tanto nella crisi israelo-palestinese, sembrano ora voler invece bruciare le tappe: in questi giorni due inviati di Bush si trovano in Medio Oriente, il sottosegretario di Stato William Burns e il direttore della Cia, George Tenet. Quest’ultimo ieri ha visto sia Sharon che Arafat e Arafat ha chiesto che gli Stati Uniti esercitino pressioni su Israele perché ritiri le truppe dalle aree autonome della Cisgiordania.

Questa non è una novità. Arafat chiede sempre il ritiro delle truppe Israeliane prima di di una strage. E infatti.....ieri la "pressione di Arafat" e oggi la strage dell'autobus.

E sempre a proposito di pressioni, anche Arafat viene accusato di aver subito la volontà degli Stati Uniti e di Israele bloccando la sentenza con cui l’Alta corte palestinese aveva liberato Ahmed Saadat,
Accusato da chi? Non certo da chi era presente alle trattative che permisero lo "sblocco" della vicenda della Basilica della Natività, di cui l'arresto del signor Ahmed Saadat era uno dei patti da rispettare. Ecco un esempio del valore che l'Autorità palestinese da alle "trattative". Non aspettano neanche un mese per eluderle.

il presunto mandante dell’omicidio del ministro israeliano Zeevi. «La mia detenzione - commenta Saadat - è una sottomissione dell’Anp alle pressioni americane e israeliane».

" presunto mandante","pressioni", " sottomissione".....è con questi presupposti che dovrebbero iniziare le "trattative di Erice"?

E mentre un gruppo di registi italiani (tra cui Ettore Scola, Mario Monicelli e Citto Maselli) sbarca in Medio Oriente per girare un film documentario sulla vita quotidiana in Israele e in Palestina, l’esercito con la stella di Davide continua le sue incursioni in Cisgiordania.

Che i due avvenimenti abbiano una connessione? Leggendo l'articolo si sarebbe portati a pensare di sì
In un villaggio vicino a Hebron un palestinese di 16 anni è stato ucciso da colpi sparati da due mezzi blindati israeliani.
Perchè non dire che il sedicenne era imbottito di esplosivo e che mirava ad ammazzare più israeliani possibile?

Nella stessa area altri due palestinesi sono rimasti feriti mentre nel centro della città è stato imposto il coprifuoco. Altre incursioni israeliane sono avvenute a Jenin. Vicino a Gerico sono stati trovati i cadaveri di altri due palestinesi, un uomo e una donna.

Non ci sembra corretto riportare ferimenti e uccisioni in un modo così ambiguo. O il cronista è informato o eviti di scrivere.



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