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Il Messaggero Rassegna Stampa
30.04.2003 Salerno continua a non capire: incapacità o malafede?
Il giornalista non si è ancora accorto che Israele combatte il terrorismo

Testata: Il Messaggero
Data: 30 aprile 2003
Pagina: 8
Autore: Eric Salerno
Titolo: «Svolta dei palestinesi, Abu Mazen è premier»
Introduzione rovinosa per l’immagine di Israele, la quiete dopo la burrasca israeliana, il voto di fiducia ad Abu Mazen (il primo premier nella storia palestinese!) sulle macerie del quartier generale di Arafat, provocate ovviamente dagli israeliani, tant’è vero che l’effetto che esso suscita al giornalista lo ispira a dire che ricorda una specie di "una gigantesca scultura post-moderna"; ristrutturazione dopo i disastri militari israeliani con i loro bulldozer: vetri frantumati dai boati, dagli spari, ripavimentazioni delle strade dai cingoli dei carri armati. Per entrare nel quartiere di Ramallah, i "soliti check-point israeliani, ore d’attesa per passare".
Le prime righe dell’articolo di Salerno recitano così. È lampante il fatto che il giornalista voglia continuare a farci credere che l’uragano passato in quella città fosse di matrice israeliana, così tanto per fare. Come se il terrorismo palestinese non c’entrasse nulla, come se i check-point servissero soltanto a seminare malcontento e rabbia fra i palestinesi. La sicurezza israeliana per Salerno non conta praticamente nulla. Purtroppo la sua rinnovata faziosità giornalistica non si ferma qui: sul passaggio circa il discorso del nuovo premier palestinese, ha pensato bene di scrivere che:

"ha evitato di parlare del nuovo "assassinio mirato" di un esponente della Jihad compiuto a Gaza ieri dagli israeliani (è morto anche un passante) o degli altri due militanti ammazzati dalle truppe presso Betlemme"
no, non è che ha evitato di parlarne, anzi: Abu Mazen ha già iniziato il discorso ribadendo che non ammette alcuna azione terroristica ai danni di Israele. Se questo non vuol dire niente..

Per una correttezza "riparatoria" giornalistica, ci preme sottolineare che gli esponenti della Jihad o di qualsiasi marchio terroristico esso sia, sono sempre e soltanto dei terroristi. Per quanto riguarda i due "militanti ammazzati", rimandiamo per conoscenza alla critica all’ANSA pubblicata su Informazione Corretta in data 29/04/03.

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