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Il Messaggero Rassegna Stampa
18.03.2003 Eric Salerno non si smentisce
Per la festa di Purim misure di sicurezza raddoppiate , ma il giornalista fa finta di non capire le ragioni di Israele

Testata: Il Messaggero
Data: 18 marzo 2003
Pagina: 2
Autore: Eric Salerno
Titolo: «E Israele si aspetta la rappresaglia»
Martedì 18 marzo 2003 Eric Salerno si è rivelato abbastanza corretto nella prima parte sulla posizione israeliana di fronte alla sempre più vicina guerra all’Iraq, inciampiando però in un "errore", chiamando i soldati israeliani "i caccia con la stella di Davide". Ma Eric Salerno non si smentisce : nella parte finale dell’articolo cade nella sua solita faziosità. In occasione della festa di Purim, che "è stata più volte insanguinata dal terrorismo palestinese e sono state messe in atto, anche quest’anno, misure di sicurezza impotenti", il giornalista scrive:
I palestinesi sono stati nuovamente messi sotto assedio totale. Non possono uscire dai territori occupati, e in molti casi non possono nemmeno uscire da un villaggio per andare a trovare amici e parenti o per fare la spesa in un’altra località.
Ecco Salerno che subito dipinge i palestinesi come vittime , già dimentico (appositamente?) del diritto di Israele a difendersi dai terroristi che altrimenti potrebbero entrare ovunque e conseguentemente farsi saltare in aria in mezzo alla gente, anche durante le festività ebraiche, come il Purim.

Nella striscia di Gaza, i soldati israeliani hanno compiuto nuove incursioni uccidendo almeno dieci persone ieri,
che tipo di incursioni? Non è chiaro.
tra cui una bambina di quattro anni intrappolata nella sua casa demolita dall’esercito perché un suo parente era un militante sulla lista nera di Israele.
Intrappolata dalla demolizione o intrappolata prima? E comunque un suo parente era un terrorista, non un semplice militante.
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