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Il Messaggero Rassegna Stampa
20.08.2002 Chi ha di fronte Israele


Testata: Il Messaggero
Data: 20 agosto 2002
Pagina: 5
Autore: un giornalista
Titolo: «Jihad: nessun accordo con Israele»
L’accordo firmato domenica sera fra l’ANP e Israele, un accordo raggiunto dopo molti sforzi da parte israeliana che già la settimana scorsa si era vista opporre un rifiuto, è liquidato dal Messaggero con un breve, fuggevole trafiletto nel quale viene soprattutto sottolineato il deciso rifiuto all’accordo stesso da parte di Hamas e della Jihad islamica.

Si evidenziano inoltre alcune imprecisioni nell’uso dei termini.


"Dopo Hamas anche la Jihad islamica ha categoricamente ribadito il proprio rifiuto dell’accordo tra Israele e l’Autorità Nazionale palestinese, raggiunto domenica sera.

In base a tale intesa le truppe ebraiche"


Non si è mai letto di truppe mussulmane, truppe cristiane ecc. perché allora le truppe di Israele non possono essere semplicemente truppe israeliane?


"Cominceranno a ritirarsi dalle aree autonome della Striscia di Gaza attualmente presidiate nonché da Betlemme, in cambio della cessazione di attacchi e violenze."


Evidentemente il giornalista non è aggiornato perché il ripiegamento israeliano da Betlemme è già stato completato ieri sera. Solo per quanto riguarda il ritiro da Gaza - ha detto il ministro palestinese Yehiye – occorrerà più tempo.


"Entrambi i movimenti avevano già bocciato una precedente offerta del ministro della Difesa israeliano, Ben-Eliezer, che contemplava il solo ripiegamento dalla Striscia stessa."


I "movimenti" che – è opportuno evidenziarlo - non sono movimenti per la salvaguardia della natura o movimenti per la pace o altro ma esclusivamente movimenti terroristici (aggettivo che guarda caso il giornalista dimentica di aggiungere) bocciano e bocceranno sempre qualsiasi tentativo di giungere ad un accordo.

Ma, è doveroso ricordare, che l’accordo raggiunto è fra l’ANP ed Israele e la precedente offerta del ministro israeliano era stata rifiutata da un ministro dell’ANP.

"Nel dare la notizia, la radio statale ebraica"


Israeliana, israeliana (forse il giornalista non sa che esiste anche questo aggettivo!)
"ha riferito anche che la Jihad avrebbe preannunciato una nuova ondata di attentati proprio per forzare una denuncia dell’ultima intesa da parte di Israele e il fallimento della stessa, con la permanenza delle truppe di occupazione nei territori."
Ora le truppe non sono più "ebraiche" ma rimangono sempre di "occupazione".

E qui termina l’articolo tralasciando di informare che l’esercito israeliano oltre che da Betlemme si è ritirato anche dalle vicine località di Beit Sahour, Beit Jala e dal campo profughi di Dheishè nel sud della Cisgiordania.

Un compromesso raggiunto da israeliani e ANP dopo molte difficoltà, dopo che uno Stato, quello israeliano, massacrato per due anni da un terrorismo feroce e inumano ancora una volta ha fatto il primo passo e ha dimostrato al di là di ogni dubbio la grande volontà di pace che lo anima, un compromesso che può costituire una base per riaprire i negoziati di pace; ebbene tutto questo è stato liquidato dal Messaggero con 15 righe.

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