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Il Messaggero Rassegna Stampa
18.07.2006 Due pagine di disinformazione
nelle didascalie delle fotografie le vittime israeliane diventano libanesi, negli articoli anche gli Hezbollah diventano civili e trovano spazio le peggiori invenzioni antisraeliane

Testata: Il Messaggero
Data: 18 luglio 2006
Pagina: 2
Autore: la redazione - Eric Salerno
Titolo: «Bombardamenti, Israele non dà tregua - Olmert "La nostra è autodifesa"»

Disinformazione a tutto campo nelle due pagine dedicate dal MESSAGGERO del 17 luglio 2006 alla crisi israelo-libanese.
A incominciare dalle fotografie: tra pagina 2 e pagina 3 campeggia una riproduzione dell'immagine che mostra le operazioni di soccorso dei feriti nel crollo di una palazzina colpita dai razzi di Hezbollah, con la seguente didascalia:

"Nella foto grande, un edificio di Beirut colpito dall'aviazione israeliana".

Nella foto è visibile il simbolo Stella di Davide Rossa sulla divisa di uno dei soccorritori.
In un altra foto della stessa scena, riprodotta su REPUBBLICA , è visibile una scritta in ebraico sulla divisa di un altro soccorritore.

Non sappiamo se quella del MESSAGGERO sia stata una falsificazione deliberata o una disattenzione.
Siamo certi però che una foto così, che mostra una vittima israeliana dei bombardamenti di Hezbollah, non sarebbe stata pubblicata con la didascalia corretta.

Nella cronaca a pagina 2 si trovano dati falsi e affermazioni non verificate.
Si legge di 170 vittime civili, mentre questo è il numero complessivo delle vittime libanesi (secondo le autorità sanitarie locali,
Davide Frattini sul CORRIERE della SERA scrive di "almeno 53 civili" tra le vittime).
Si leggono inoltre di sospetti, circa l'uso di fosforo bianco da parte di Israele, senza che venga spiegato su cosa si fonderebbero.
Si legge poi che "secondo uno dei medici che ha visionato i cadaveri" di 12 persone morte a Sidone durante il bombardamento di un ponte "Il missile israeliano potrebbe aver diffuso un prodotto chimico causandone la morte".
In realtà la morte di quei 12 civili è stata causata dal crollo del ponte che era l'obiettivo del raid israeliano, e nei pressi del quale stavano transitando.  

L'articolo di Eric Salerno a pagina 3 "Olmert la nostra è autodifesa" dipinge il discorso di Olmert alla Knesset come aggressivo, intriso di fanatismo religioso . Lo scetticismo di Israele verso la proposta di invio di truppe di interposizione dell'Onu viene dipinta come un segno della volontà di proseguire la guerra ad oltranza, dimenticando che una forza di interposizione dell'Onu è già stanziata in Libano e finora era  servita solo a proteggere Hezbollah, non Israele dalle aggressioni del gruppo terroristico.

Sui bombardamenti di Haifa , Nazareth Safed c'è solo un articolo tecnico di Alessandro Politi.
Nessun cenno a feriti, all'ospedale colpito nel quale una strage è stata evitata solo per caso, alle biglie inserite nei razzi per uccidere il più possibile (un dato di fatto, non una supposizione senza fondamento).

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