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Il Messaggero Rassegna Stampa
28.10.2005 Quelli a cui la storia non insegna nulla.
il peggio del peggio di Eric Salerno

Testata: Il Messaggero
Data: 28 ottobre 2005
Pagina: 13
Autore: Eric Salerno
Titolo: «"Israele da cancellare". Il mondo contro l’Iran»
IL MESSAGGERO di venerdì 28 ottobre 2005 pubblica un articolo di Eric Salerno a commento delle esternazioni del presidente iraniano Ahmadinejad.

Un dittatore pazzo, per giunta a capo del paese più potente del Medio Oriente islamico, minaccia un’intero popolo di sterminio e agita l’idea di un nuovo Olocausto… E Salerno che fa? Butta tutto nel mucchio, utilizzando l’idea di violenza come un rancido melting pot ideologico, in cui dissipare i tracciati morali che distinguono colpevoli e vittime, capaci di diventare all’occorrenza, rispettivamente, colpevolizzati e carnefici. Come spiegare altrimenti un esordio del genere?

E’ guerra di parole, bordate d'odio reciproco, tra Israele e Iran, e guerra, quella delle armi vere, a oltranza tra Israele e il Jihad islamico. Ariel Sharon ha dato mandato al suo esercito di usare tutti i mezzi a disposizione per eliminare l'organizzazione terroristica che ha rivendicato l'attentato dell'altro giorno a Hadera e il ministro degli Esteri, Shalom, ha ordinato agli ambasciatori in giro per il mondo di sfruttare al massimo la dichiarazione in cui il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha sollecitato la distruzione d'Israele. «Uno Stato che chiede lo sterminio di un altro popolo, non può fare parte delle Nazioni Unite», ha detto Sharon al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
Il procedimento di Salerno è implacabile; matematico, per ogni "bordata" contro Israele si trova sempre un suo "reciproco". Il ragionamento è servito: i deliri di antisemitismo sono sì da biasimare, ma al contempo riveleranno pure una qualche colpa di Israele, e che diamine! E che può esistere l’odio immotivato, ingenerato? Nel ventunesimo secolo, per giunta! Crediamo che giornalisti come Salerno alimentino il proprio disprezzo per lo Stato ebraico con una sorta di accecamento pseudoilluminista insensibile ai proclami dell’odio.

Riportiamo anche il resto dell’articolo (Il peggiore di Salerno da molto tempo a questa parte:

Teheran è considerato il nemico numero uno d'Israele e un noto commentatore di Tel Aviv ha criticato Bush e gli Stati Uniti per aver attaccato l'Iraq di Saddam Hussein invece di scatenare la potenza americana contro l'Iran per cambiare il regime e per impedire agli ayatollah di armarsi d'ordigni nucleari. Bisognerebbe intervenire militarmente, sostengono in molti in Israele, nella speranza che Washington decida di confrontare, con sanzioni prima e con il bombardamento aereo poi, il "pericolo iraniano".
Aveva come nome "Un mondo senza sionismo", la conferenza nel corso della quale l'alto esponente di Teheran ha sollecitato la fine dello Stato ebraico provocando l'unanime condanna delle cancellerie occidentali. Israele ha reagito con scontata durezza. Tra i due Paesi c'è da anni un clima di conflitto. Per Teheran, la reazione occidentale «è esagerata». Non c'è nulla di nuovo nella posizione iraniana riguardo Israele, sottolineano i portavoce di fronte alle accuse di mezzo mondo che arrivano a definire le parole di Ahmadinejad «incitamento alla violenza» se non una vera e propria «dichiarazione di guerra». Persino la Russia, Paese vicino all'Iran, ha preso le distanze dal suo presidente. Lavrov, ha definito «inaccettabili» le sue dichiarazioni, aggiungendo che potrebbero fornire validi argomenti a quei Paesi che vogliono sottoporre la questione del nucleare iraniano al Consiglio di Sicurezza.

Veramente incredibile! Qui c’è qualcosa che nasce dalle viscere: il "pericolo iraniano" tra virgolette, l’enfasi sul militarismo israeliano, la durezza della reazione israeliana presentata come "scontata", la "precisazione" che fra i due paesi c’è da anni un "clima di conflitto", l’incredibile naturalezza con cui accompagna la dichiarazione che nella posizione iraniana "non c’è nulla di nuovo". L’enfasi sulle reticenze di alcuni politici russi… Roba grossa, ragazzi! E questi sarebbero i pacifisti, sordi di fronte alle sirene d’allarme, tutti compresi in sé e intenti a salvaguardare la propria anima candida?!


Ahmadinejad non gode di molto rispetto da parte della leadership religiosa iraniana che sta cercando di ridurre i suoi poteri ma resta sempre il presidente eletto e ieri ha esercitato la propria autorità richiamando a Teheran quattro diplomatici che avevano protestato per l'invocazione a «cancellare Israele dalla mappa della Terra». Si tratterebbe degli ambasciatori a Parigi, Londra, Berlino, e del rappresentante iraniano presso la sede europea delle Nazioni Unite a Ginevra. Sollecitati da Ahamadinejad, gli studenti scenderanno oggi in piazza a Teheran e il presidente ha ordinato anche una controffensiva diplomatica come risposta alla convocazione presso tutte le principali cancellerie europee dei suoi ambasciatori. In una lettera circolare, esorta i diplomatici a presentare una «seria protesta» per denunciare «l'ignoranza dei paesi europei» sui «crimini commessi dai sionisti» e «sulla repressione della nazione palestinese».
Sharon, parlando con il russo Lavrov, ha confermato le anticipazioni dei quotidiani secondo i quali ha deciso di accantonare il dialogo con Abu Mazen (Mahmoud Abbas) e rilanciare le azioni militari. Per il premier, l'Autorità palestinese «non sta prendendo alcuna seria misura per combattere il terrorismo». Truppe, mezzi blindati ed elicotteri hanno dato l'assalto a Jenin nel Nord della Cisgiordania per arrestare un capo di Jihad e le operazioni dovrebbero proseguire nei prossimi giorni. In un raid a Gaza sono state uccise 7 persone, tra le quali due membri di Jihad, e altre 15 sono rimaste ferite.L’altro giorno le truppe israeliane, entrate, come fanno giorno dopo giorno, nella città palestinese di Tulkarem, hanno ucciso tre militanti di Jihad. "Preparavano attentati". "Erano responsabili d’attentati", "Tutta gente ricercata", le spiegazioni ormai standard dei portavoce militari per ogni azione del genere.
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