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Il Messaggero Rassegna Stampa
12.10.2005 Il vaticanista non ascolta le ragioni di Israele
un articolo di Orazio Petrosillo

Testata: Il Messaggero
Data: 12 ottobre 2005
Pagina: 22
Autore: Orazio Petrosillo
Titolo: «Il Cenacolo torna ai frati»
IL MESSAGGERO di mercoledì 12 ottobre 2005 pubblica a pagina 22 un articolo di Orazio Petrosillo, "Il cenacolo torna ai frati" sui negoziati tra Israele e Vaticano circa i luoghi santi cristiani le proprietà della Chiesa.
Il punto di vista di Israele, accusata di "non mantenere le promesse", è del tutto assente dall'articolo di Petrosillo, che definisce anche "increscioso episodio" la protesta israeliana per la mancata menzione delle stragi del terrorismo palestinese in un elenco di atrocità pronunciato da Benedetto XVI.
Nulla di increscioso, invece nelle sprezzanti dichirazioni con cui si rispondeva da Vaticano a quella protesat. Dichiarazioni ritrattate e tanto imbarazzanti che non si trova nessuno disposto ad assumersene la responsabilità: né in curia, né nell'ufficio stampa diretto da Navarro Valls.
Al comportamento di Israele Petrosillo
contrappone quello "generoso" della Santa Sede, distintasi le più restituzioni, effettuate o preannunciate, delle catacombe ebraiche di Roma e di sinagoghe spagnole . In questo caso, però, si tratta di rapporti tra religioni, chnon tra stato.
Petrosillo, per finire, sembra attribuire credito alle prese di posizione di Michel Sabbah, nonostante la sua adesione al nazionalismo palestinese spinta, in alcune omelie, fino alla giustificazione dei terroristi suicidi.

Ecco il testo:

Cinque anni fa sembrava cosa fatta, in occasione del viaggio di giovanni Paolo II in Terra Santa (20-26 marzo 2000), la riconsegna i frati francescani dell'edificio del cenacolo, sorto in epoca bizzantina sul luogo della casa in cui Cristo istituì l'Eucarestia ed avvenne la Pentescoste. Poi Israele si rimangiò la promessa. Ma potrebbe mantenerla ora. Il Cenacolo è uno dei quattroluoghi più santi della Cristianità - con le basiliche del Santo Sepolcro a Gerusalemme, dell'annunciazione a Nazareth, della Natività a Betlemme., ma è l'unoico non aperto al culto pur essendo stato dal 1342 di proprietà dei francescani della Custodia ai quali fu sottratto nel 1551 dal Governo turco e poi da quello israeliano. La Santa Sede era pronta a consegnare l'antica Sinagoga diToledo, divenuta Chiesa di Santa Maria di Blanca, oltre ad aver restituito unilateralmente, nel 1984 con il nuovo Concordato, le catacombe ebraiche in Italia. Esiste già un meccanismo giuridico, una bozza di accoedo in 11 punti sull'utilizzo del Cenacolo elaborato un paio d'anni fa dalla Commissione bilaterale israelo-vaticana nell'ambito dei negoziati per un accordo completo sul regime fiscale da applicare alla Chiesa cattolica e sulle proprietà della Chiesa. Come precisa una fonte ben informata si tratta di riconoscere diritti acquisiti della Chiesa presente da 19 secoli. quei diritti furono riconosciuti dall'Onu il 29 novembre 1947 nella risoluzione che dava vita ai due Stati, israeliano e palestinese.
L'argomento Cenacolo potrebbe tornare d'attualità e l'accordo potrebbe essere applicato tra breve, prima dell'accordo globale bilaterale. ieri nell'aula sinodale, davanti al Papa e ai vescovi del mondo intero, il patriarca di Gerusalemme Michel Sabbah, ha ricordato la promessa di restituzione del Cenacolo da parte di Israele che poi non ha mantenuto la parola. E così - ha aggiunto con rammarico - "prprio nel luogo dov'è stata istituita l'eucarestia ancora oggi non c'è una presenza eucaristica". A conclusione dell'anno dell'Eucarstia e nel quarantesimo della svolta conciliare nei rapporti ebraico-cristiani (con la dichiarazione "Nostra Aetate") si tratterebbe da parte di Israele di un bel gesto. Tanto più che, chiuso l'increscioso episodio della protesta del governo Sharon causata da un funzionario del ministero degli Esteri circa la non menzione di attentati in Israele da parte del Papa nell'elenco dei recenti atti di terrorismo internazionale, e dopo al visita del Papa alla sinagoga di Colonia e l'udienza ai Rabbini Capo di Israele Metger e Amar, si attende per metà novembre il presidente d'Israele Moshe Katsav, la storica prima visitain vaticano di un Capo di Stato di Israele.
All'art 1 della bozza si legge che lo "Stato di Israele consegna alla Santa Sede l'utilizzo del Cenacolo, il sentiero d'accesso e gli spazi adiacenti al medesimo. Lo Stato d'Israele "provvederà alla sicurezza del personale responsabile del luogo, dei visitatori e dell'ordine pubblico nei dintorni" (art 3). All'art 5: "La Santa Sede trasferisce l'utilizzo del Cenacolo alla custodia della Terra Santa che per secoli ha avuto cura dei Luoghi santi per conto della Santa Sede".
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