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Il Messaggero Rassegna Stampa
01.08.2005 I terroristi sono un esercito di oppressi: una tesi logora e insostenibile
riproposta da Marcella Emiliani

Testata: Il Messaggero
Data: 01 agosto 2005
Pagina: 1
Autore: Marcella Emiliani
Titolo: «Uomini bomba usciti dal nulla»
Il MESSAGGERO di domenica 31 luglio 2005 pubblica alle pagine 1 e 7 un articolo di Marcella Emiliani in cui viene analizzata la genesi del fenomeno terroristico.

Il titolo scelto dalla Emiliani per il suo articolo ("Uomini bomba usciti dal nulla") è illuminante. Evidentemente, sentendosi a corto di argomenti, la giornalista del MESSAGGERO ha preferito affidarsi al linguaggio evocativo, che sopperisce la debolezza logica degli argomenti con la forza della suggestione. Il terrorismo, quindi, nascerebbe "dal nulla", per una sorta di generazione spontanea. Un’idea questa che, alla fin fine, ci riporta al consueto argomento progressista del disagio. Alla nozione secondo cui il terrorista sarebbe un disadattato, un precipitato delle manchevolezze del welfare occidentale o della globalizzazione made in USA. Chi avanza questa interpretazione in ultima analisi sostiene che il terrorismo, colpendoci, rivela le nostre colpe, e così facendo impone una rilessione critica sulla nostra identità. Scrive la Emiliani:

Osman Hussein (alias Hamdi Adus Isaac), il somalo inglese arrestato a Roma per gli attentati a Londra del 21 luglio scorso, è diventato l’icona di quel mondo grigio e inquietante delle periferie delle metropoli occidentali in cui continua ad affluire la gente più varia proveniente da tutte le aree di conflitto e di miseria del pianeta.
A noi sembra piuttosto che Osman Hussein sia un’icona del terrorismo. Quando scrive di terrorismo, la Emiliani sembra descrivere il mondo delle gang che infestavano le periferie americane nei tardi anni venti. Ma i terroristi non sono gangster e Bin Laden non è Al Capone: auspichiamo che la Emiliani cessi di trattare l’argomento come una questione di cronaca nera di sfondo sociale e riconosca finalmente il carattere culturale, aggressivo, totalitario del terrorismo jihadista.

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