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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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L'odio che non ti aspetti 12/01/2023

Neturei Karta | ADL
Alcuni Neturey Karta

Gentile Deborah,
Io, non ebreo (anche se mi picco di avere origini ebraiche da parte materna) che mi sento intimamente sionista perché convinto da sempre che il popolo ebraico debba avere una sua legittima patria, rimango basito quando apprendo che ci sono ebrei che fanno di tutto per opporsi e denigrare la propria patria e quindi la propria identità. Mi ha lasciato di stucco ciò che ho letto recentemente in un articolo di IC (sono iscritto da poco alla newsletter) sugli "edificanti" comportamenti del giovane Lerner che gridava "Israele sarà distrutto" nei cortei dell'ultrasinistra. Giuro che non capisco. Allo stesso modo non riesco a comprendere i fanatici come i Neturei Karta che, se è vero ciò che loro stessi sostengono, partecipano come invitati, ai convegni organizzati dagli Ayatollah iraniani per attaccare sempre e comunque Israele e dove pubblicizzano le loro tesi aberranti. Quali sono le dinamiche mentali che sottendono a queste posizioni autolesioniste? Lei lo ha capito? In tal caso mi piacerebbe che mi illuminasse, forse ho una mente troppo semplice per capire da solo. Grazie! Shalom

Marco Agnoletti

 Gentile Marco,
Il problema dell’odio di sé, che induce alcuni intellettuali, pseudo tali, uomini di cultura, giornalisti ebrei, ad assumere contro Israele il punto di vista dei suoi nemici, è complicato e molto dibattuto. Nel corso dei decenni, in particolare dopo la Guerra dei sei giorni, il mondo occidentale si è rivoltato contro il vincitore Israele e molti ebrei hanno seguito l’onda, un po’ per essere accettati da una società per lo più antisemita ed essere considerati politicamente corretti. Da non dimenticare un rilevante interesse economico (più si scrive contro Israele più si vendono libri e articoli), un’ipocrita ideologia terzomondista, tipica di certa sinistra, che considera gli arabi, e in particolare i palestinesi, facenti parte del Terzo mondo. Israele, dunque, viene giudicato capitalista e potente (quindi cattivo) e gli arabi poveri e vessati (quindi buoni). La cosa più spaventosa è che giudicano legittimo il terrorismo che ammazza donne e bambini innocenti. I palestinesi sono ricoperti di dollari, arrivano loro soldi a valanga da tutto il mondo, solo che quella ricchezza non è usata per migliorare il livello di vita del popolo ma per comprare armi, finanziare il terrorismo e rimpinguare i conti in banca dei capi, corrotti dal primo all’ultimo. Lei nomina Gad Lerner ma non è il solo, sullo stesso podio dell’antisionismo possiamo mettere Moni Ovadia, sono sicuramente il più famoso duetto antisraeliano in Italia. In Israele scrittori come David Grossman, il giornalista Gideon Levy, il musicista israelo-argentino Daniel Baremboim e altri più o meno noti. Tutti impegnati a criticare e a demonizzare Israele perché rifiuta di suicidarsi cedendo il suo territorio agli arabi palestinesi. Per i Neturey Karta il discorso è diverso, non politico o ideologico ma religioso. Questo gruppo di ultra ortodossi crede che Israele non possa esistere prima dell’avvento del Messia perciò non riconosco e non accettano uno stato degli ebrei laico. Per fortuna sono numericamente pochi e non tutti i religiosi sono così estremisti. Il mondo ebraico è complicato e sempre ipercritico anche verso sè stesso, espressione di grande democrazia . Un cordiale shalom

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