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Preoccupazione per il nuovo governo in Israele? 06/12/2022

Obama and Netanyahu | The New Yorker
Benjamin Netanyahu

Gentile Deborah, In merito al nuovo governo israeliano in corso di formazione, sul sito di Jerusalem Post leggo oggi il commento di Sharon Roffe Ofir intitolato "Israel will be replaced by a halachic state". Sotto un'angolazione leggermente diversa, mi sembra che preoccupazioni analoghe siano espresse dall'editoriale del medesimo quotidiano. Al riguardo sarei lieto di conoscere la sua opinione. Con stima.

Sandro Zanchi

 Gentile Sandro,
Da quando Benjamin Netanyahu ha vinto le elezioni e si è saputo chi saranno i suoi alleati di governo, i media israeliani esprimono preoccupazione, come sempre quando si profila una coalizione di destra e per giunta religiosa. Premetto che il 2022 è stato e continua ad essere uno degli anni più violenti dalla fine dell’ultima intifada. In Cisgiordania, a Gerusalemme ma anche al centro di Israele, a Tel Aviv, a Holon, gli attentati si susseguono quasi quotidianamente. Quando siamo andati a votare, la stanchezza, la pressione psicologica dovuta agli scontri quotidiani con i palestinesi, la sfiducia nella sinistra che non è stata capace di mettere un freno a tanta violenza, hanno fatto sì che si riponesse ancora fiducia in Bibi. Tutti volevamo un governo forte che sapesse fronteggiare come si deve questa ondata violenta di terrorismo. Con Netanyahu sono entrati anche Ben Gvir e Smotrich, molto votati da chi non ne poteva più di vedere morire figli e amici, che avranno i loro ministeri. Vedremo cosa deciderà il primo ministro entrante. Ho fiducia che tenterà di tenerli calmi anche per evitare la rivolta della popolazione che non permetterà si tocchino i loro diritti acquisiti, lo hanno già espresso a gran voce. Staremo a vedere quali decisioni prenderà Netanyahu con l’esperienza e la forza che lo contraddistinguono. Un cordiale shalom

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