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La persecuzione degli ebrei in Italia 25/02/2022

Online fino al 7 marzo la mostra documentale “1938-1945: la persecuzione  degli ebrei in Italia

Gentile redazione, Quello che scrivono questi signori sara' anche vero , però non riesco a capire alcune cose: Primo. Mi potreste dire quanti treni pieni di ebrei con direzione lager nazisti sono partiti dall'Italia dall'inizio della guerra e fino al 25.7 1943 Mi sembra nemmeno uno, quando invece partivano in massa da tutti i paesi occupati dai nazisti. In particolare Francia, Olanda e Belgio. Come mai, visto che Mussolini era il primo alleato di Hitler? Secondo. Durante la guerra gli ebrei cercavano rifugio nelle zone di competenza italiana in Croazia, Francia e Grecia perché sapevano di essere al sicuro e di ottenere protezione. In Francia Intervennero anche i carabinieri per impedire che la polizia francese arrestasse degli ebrei da consegnare ai nazisti. E, sempre in Francia, più di mille ebrei furono trasferiti, dagli italiani,in ottimi hotel dell'alta Savoia. In Grecia prima il vice console e poi il Console di Salonicco, Castrucci, fecero il possibile per salvare centinaia di ebrei dal terrore nazista. Mentre in Croazia più di mille internati ebrei ringraziavano l'esercito italiano, con apposita lettera, per la protezione ottenuta. Terzo. Il giovane diplomatico italiano Mario Di Stefano dell'ambasciata italiana di Varsavia ha salvato centinaia, forse migliaia, di ebrei, con il consenso delle alte sfere governative. Fra questi ebrei, tutta la famiglia del Rabbino Alter, soprannominato il Papa degli ebrei, che poté espatriare in Palestina su intervento di Mussolini, sollecitato dal membro del Congresso americano Saul Bloom. Ci sarebbe tanto altro da dire, ma il discorso sarebbe molto lungo. Forse per questi motivi ed altro, la filosofa ebrea tedesca ha scritto che il comportamento degli italiani verso gli ebrei durante la guerra fu il prodotto della generale spontanea umanità di un popolo di antica civiltà. Cordiali saluti

Giovanni Cattani

 Gentile signor Cattani, Mi permetto di colmare alcune sue lacune sulla persecuzione degli ebrei in Italia. Primo: dal binario 21 della stazione Centrale di Milano partivano i treni della morte pieni di ebrei verso Auschwitz. Il 16 ottobre 1943 a Roma vi fu la famosa razzia, più di 1000 ebrei furono catturati, messi sui treni alla stazione Tiburtina, sistemati in 18 carri bestiame destinazione Auschwitz, tornarono a casa in 16, nessuno dei 207 bambini. Dall'Italia furono deportati verso morte sicura 7495 ebrei catturati dai fascisti e consegnati ai nazisti. Secondo: le leggi razziste del 1938 diedero il via alla persecuzione su larga scala. In poche settimane tutti gli ebrei furono censiti, espulsi da ogni attività lavorativa, studenti e insegnanti furono espulsi dalle scuole di ogni ordine e grado. Il quotidiano francese "Le Temps" scriveva "Se non ci sbagliamo neanche la Germania ha preso una misura così assoluta, così totalitaria nei confronti dei figli di Israele". Le leggi razziste diedero il via alla caccia all'ebreo perché anche in Italia, come nel resto d'Europa, esisteva una cultura antisemita prima dell' avvento del fascismo. I nazisti non avrebbero potuto compiere un tale genocidio senza la collaborazione di buona parte della popolazione. In Italia la vita di un ebreo valeva 5000 lire dell'epoca. A Fossoli fu creato un campo di concentramento fascista per gli ebrei in transito verso la Germania. A Trieste la risiera di San Sabba fu l'unico campo della morte allestito fuori dalla Germania e dalla Polonia per ebrei e prigionieri politici. Là gli ebrei venivano tenuti in attesa di partire per la Germania e, se troppi, venivano uccisi direttamente in risiera, tra questi alcuni membri della mia famiglia. Come vede la sua convinzione che nessun treno della morte partì dall'Italia crolla di fronte alla realtà dei fatti. Non metto in dubbio che in Italia, e probabilmente anche in altri paesi d'Europa, vi furono anime buone che tentarono di salvare gli ebrei. Questa è storia e i loro nomi sono tutti iscritti nel Viale dei Giusti a Gerusalemme, all'entrata dello Yad vaShem, il mausoleo della Shoah. Certamente, il discorso sarebbe molto lungo ma l'esistenza di alcune anime buone non cancella la vergogna di cui si ricoprì l'Italia fascista e, con essa, l'Europa intera. Cordialmente

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