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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Dieudonné e Charlie 03/11/2020
Giusto difendere le scelte della Repubblica francese in termini di laicità e di difesa della libertà di satira anche nelle sue forme più estreme e diciamolo pure, a volte anche indisponenti. Una volta accettato questo principio, saldamente ancorato ai valori delle società democratiche e liberali dell'Occidente, non è più possibile accettare distinzioni altrimenti si diventa meno credibili e suscettibili di essere accusati di ipocrisia. Mi riferisco, tanto per essere chiari, al trattamento riservato al comico francese di origine camerunense Dieudonnè, processato e condannato innumerevoli volte dai tribunali francesi per l'antisemitismo dei suoi spettacoli. Senza contare le pesanti sanzioni che di volta in volta hanno accompagnato le sue condanne, per centinaia di migliaia di euro. Pur non trovando il cabaret del comico africano particolarmente brillante e spiritoso, ritengo che questa autentica persecuzione al quale da anni è soggetto non vada a onore della tanto decantata libertà di espressione di cui i politici francesi si riempiono la bocca ma sottintenda pressioni inconfessabili da parte di determinati e influenti ambienti. So che Lei, gentile Signora Fait, non sarà d'accordo cone me ma penso che dovrà fare ricorso a tutte le sue ben note capacità dialettiche per dire che ho torto. Un cordiale saluto.

Alessandro Bortolami

Gentile Alessandro,
Certo che lei ha torto e mi fa piacere spiegarle il motivo. Dieudonné non fa nessun tipo di satira ma vero e proprio antisemitismo, nega la Shoah, deride la Shoah, è amico di Faurisson, ha inventato il saluto nazista alla rovescia per non essere incriminato. Per lui gli ebrei dovrebbero essere tutti morti e dichiara che il Giorno del Ricordo dello sterminio degli ebrei sia la "pornografia della memoria". Le sembra libertà di satira questa? Dieudonneè non deride Mosè o Abramo, lui deride lo sterminio di un popolo ed esistono leggi in molti paesi d'Europa dove negare la Shoah è un crimine. La satira per quanto cattiva (ma la satira deve essere cattiva) di Charlie Hebdò deride Maometto non auspica la morte dei musulmani. La redazione di C.H. ha fatto vignette anche contro il Papa e nessun cristiano li ha ammazzati, contro Mosè e nessun ebreo li ha ammazzati. Spero di essermi spiegata, la libertà di pensiero è una cosa, Dieudonneè può odiare gli ebrei quanto vuole, in silenzio, ma quando, nei teatri, equipara lo sterminio alla pornografia e sghignazza sul milione e mezzo di bambini ebrei ammazzati, non è più libertà ma crimine.
Un cordiale shalom

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