IC Mappamondo: L'espansione 'silenziosa' della Cina in Medio Oriente
Analisi di Gabriel Barouch
La crescita delle infrastrutture cinesi nei paesi del Golfo e del Medio Oriente, il segnale più vistoso della presenza cinese nella regione. Pur senza farsi notare troppo, sta diventando una delle potenze egemoni nella regione e fornisce anche armi ai nemici di Israele.
La Cina ha una storia di fornitura di armi al Medio Oriente, tra cui sistemi missilistici, fucili d'assalto, lanciagranate e droni, che sono stati utilizzati da gruppi come Hamas, Houthi (milizie iraniane) ed Emirati Arabi Uniti.
Infatti, l'Iran e gli Emirati Arabi Uniti sono partner energetici chiave per la Cina.
Garantire una fornitura energetica stabile è fondamentale per la crescita economica della Cina e i suoi investimenti nelle infrastrutture energetiche del Medio Oriente (oleodotti, raffinerie, ecc.) contribuiscono a garantire un accesso a lungo termine a petrolio e gas.
La Cina ha anche investito molto nei porti del Medio Oriente, come il porto di Duqm in Oman e il porto di Khalifa negli Emirati Arabi Uniti. L'investimento da 10 miliardi di dollari nel porto di Duqm fa parte della Belt and Road Initiative cinese, che mira a migliorare il commercio e le infrastrutture.
Questi investimenti fanno parte della strategia della Cina per rafforzare la sua presenza e influenza nella regione.
Inoltre, la Cina ha istituito stazioni di Polizia negli Emirati Arabi Uniti per affrontare la criminalità transfrontaliera e la criminalità informatica.
Gli investimenti della Cina non si limitano alle infrastrutture energetiche. È coinvolta anche in settori come le telecomunicazioni, la tecnologia, la produzione e la finanza. I paesi del Medio Oriente, in particolare nel Golfo, stanno cercando di diversificare le loro economie allontanandole dalla dipendenza dal petrolio e gli investimenti della Cina sono in linea con questo. Le aziende cinesi spesso contribuiscono alla costruzione di città intelligenti, infrastrutture digitali e progetti di energia rinnovabile nella regione.
Le aziende cinesi sono sempre più coinvolte nei settori edilizio e tecnologico, aiutando a costruire di tutto, dai grattacieli alle reti 5G.
Nel 2022, il commercio tra Cina e Medio Oriente ha superato i 507 miliardi di dollari, raddoppiando rispetto al 2017 e crescendo più rapidamente del commercio con altre regioni.
Mentre la Cina ha tradizionalmente evitato il coinvolgimento militare in Medio Oriente, la sua crescente presenza economica ha portato a un leggero cambiamento. La Cina sta sviluppando legami militari più forti con diversi paesi, come la conduzione di esercitazioni navali congiunte e la fornitura di vendite di armi. Proteggere i suoi investimenti infrastrutturali e le rotte commerciali, in particolare in aree come il Golfo Persico e il Canale di Suez, sta diventando una priorità più alta.
Gli investimenti della Cina in istruzione, scambi culturali e media in Medio Oriente contribuiscono a costruire il suo soft power. Attraverso gli Istituti Confucio e le partnership con i media, la Cina sta promuovendo la sua immagine di partner affidabile per lo sviluppo e le infrastrutture. In cambio, cerca il sostegno dei paesi del Medio Oriente sulla scena globale, in particolare nei forum internazionali come le Nazioni Unite, per quanto riguarda questioni come Taiwan, Hong Kong e Xinjiang.
Mentre l'influenza degli Stati Uniti in Medio Oriente diminuisce, la Cina ha aumentato i suoi sforzi diplomatici nell'area.
Queste alleanze fanno parte della strategia di Pechino per offrire alternative all’influenza degli Stati Uniti ed influenzare le decisioni nell’area.
Gabriel Barouch
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