venerdi 29 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






 
Carlo Panella
Islam
<< torna all'indice della rubrica
L’Unione europea deve decidere se i muri anti migranti le stanno bene oppure no 20/11/2021
L’Unione europea deve decidere se i muri anti migranti le stanno bene oppure no
Analisi di Carlo Panella

Poland Blocks Migrants at Belarus Border, Warns of 'Armed' Escalation - The  Moscow Times

Mi spiace, ma oggi mi viene l’obbligo di provocare. Leggo che gli immigrati che premono sulla frontiera della Polonia hanno pagato 12-15mila dollari il viaggio dall’Iraq al confine bielorusso per una famiglia. La fonte, l’emittente Deutschland Welle, è più che attendibile. Questa cifra dice tutto, è un piccolo capitale, è tre, quattro volte il reddito pro capite dei Paesi di provenienza. A parità di potere d’acquisto, a braccio, corrisponde a più di 100mila euro per una famiglia italiana. Dunque, chi ne dispone, chi la può investire in questi viaggi della speranza non è detto che sia in miseria. Questa cifra coincide peraltro col costo dei barconi nel Mediterraneo, 3mila o 5mila dollari a testa – la fonte è l’Ansa – circa dieci volte il reddito pro capite dei Paesi di provenienza. Non solo, leggo anche sulle statistiche ufficiali del Ministero degli Interni, che alla larga maggioranza assoluta dei richiedenti asilo in Italia viene rifiutata dai Tribunali anche e persino la protezione umanitaria, dalle maglie larghissime e che lo status di rifugiati, i veri e unici dannati della terra viene riconosciuto solo al 5-10% dei richiedenti. Non solo, leggo anche che in Italia solo una minoranza, il 2-5% degli immigrati irregolari proviene da Paesi in guerra, che il gruppo più consistente proviene dalla Tunisia, Paese pacificatissimo e che nessuno proviene da Paesi sconvolti da siccità o carestie. Ma allora? Non è il caso di riflettere? Non è il caso di avviare una seria analisi su questo flusso migratorio e distinguere tra il grano, la minoranza che fugge effettivamente da persecuzioni e vessazioni, che va assolutamente protetta e aiutata, e la parte che – del tutto lecitamente – investe un capitale non indifferente per tentare di migliorare le proprie condizioni di vita? Ma non basta.

Leggo anche che il muro e gli idranti polacchi sugli immigrati, non solo non scandalizzano l’Europa, ma che la discussione, in estrema sintesi, è solo tra chi – Charles Michel per il Consiglio Europeo – sostiene che il muro anti-immigrati deve essere pagato con fondi europei e chi – Ursula von del Leyen per la Commissione Europea – sostiene che invece il muro lo devono pagare i singoli Stati. Ora, qualcuno mi spieghi per favore perché invece viene trattato da infame chi sostiene che debba essere eretto un muro nel Mediterraneo. Non certo quindi che i barconi debbano essere affondati. Ma che gli immigrati dei barconi debbano ovviamente essere soccorsi dalle nostre navi, se in pericolo, rifocillati e riportati da dove vengono. Di nuovo: perché il muro su terra è ufficialmente giudicato giusto e legittimo, idranti a sotto zero inclusi, botte da orbi a chi tenta di superarlo incluse, mentre il muro navale è una infamia? Urge dibattito.

Immagine correlata
Carlo Panella
Giornalista, scrittore, autore de “Il libro nero del Califfato”


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT