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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 04/08/2023
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 04/08/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Putin could be out of power within a year, says ex-British spy - here's how  | World News | Sky News
Vladimir Putin

A parole e con i fatti Putin dimostra che il negoziato sul grano ucraino è al momento una partita chiusa. Nella mattinata di ieri droni russi hanno colpito i siti portuali ucraini sul Danubio, aumentando le preoccupazioni sulla sicurezza alimentare globale. Rosalba Castelletti, Repubblica.

Zelensky ha bombardato Mosca, attaccando due edifici nel centro della città. Ha detto che in tal modo la guerra sta arrivando in Russia. [...] Credevamo che il Dottor Stranamore fosse solo un film; non è così. Putin voleva fare una «operazione militare speciale» e non una guerra, ma il Paese attaccato e tutto lo schieramento avversario, divenuto sempre più forte, preferisce la guerra e la vuole fino alla vittoria. [Toh, fino alla vittoria, quando sarebbe più educato fino alla sconfitta]. Raniero La Valle, il Fattosky quotidiano.

Molte cose ci insegnerà questa guerra, quando sarà finita. Ma una prima lezione l’abbiamo già avuta nel 1948, quando «the odds were against Israel», tutte le previsioni erano contrarie ad Israele, ma Israele vinse, e con un esercito improvvisato. Infatti combatteva per la propria vita, come pochi anni prima nel Ghetto di Varsavia. Analogamente oggi l’Ucraina combatte per la propria esistenza e, come diceva mia madre, «se lo minacciate di morte anche un coniglio cerca di mordervi». Gianni Pardo, Italia Oggi.

Strategia della decapitazione: colpire il leader per destabilizzare lo schieramento nemico. Il rischio è messo nel conto, vale per Vladimir Putin come per Volodymyr Zelensky. Da quand’è iniziata la crisi le indiscrezioni sui piani per assassinare il presidente ucraino si sono succedute con frequenza. Uno dei progetti sarebbe stato sventato dalla Cia, altri dai servizi segreti locali. Marinelli e Olimpio, Corriere della sera.

Chiunque in questo secolo tracci / con bianca mano una serie ordinata di lettere / sul foglio, sente bussare, sente le voci / di poveri spiriti prigionieri nel muro / nel tavolo, in un vaso di fiori. Czesław Miłosz, Trattato poetico, Adelphi 2011.

I mercenari di Prigozhin sono riusciti a radicarsi in Sahel a spese di Parigi, sfruttando l’incapacità occidentale di consolidare èlites africane civili, politiche e militari. Invece di creare un rapporto di parità, Macron e i suoi predecessori hanno preferito appoggiare diversi colpi di Stato, trovandosi ora fuori da Stati chiave come Mali, Burkina Faso e Niger. Linkiesta.

Le giunte del Sahel ostentano sicurezza ma non controllano nulla. Scappano pure i russi. Titolo del Foglio.

Ci ritroviamo a quindici mesi dalle prossime presidenziali senza aver fatto ancora i conti con quelle precedenti, con un candidato forte come Trump che potrebbe essere condannato durante le primarie ma anche in questo caso non è detto che si fermi, con un piccolo coro di repubblicani che dice: ritirati adesso e ti aiuteremo a non finire in galera, con la più grande democrazia d’occidente che è stata vittima d’un tentato golpe, e che non sa come evitarne un altro. Paola Peduzzi, il Foglio.

 [Per i tifosi di Trump, tutti teorici più o meno convinti del complotto,] il 6 gennaio del 2021 [rimane] lo specchio spietato che riflette le proprie ossessioni tossiche. Tra i principali follower del trumpismo mondiale, Giorgia Meloni è quella che ha fatto più strada. Claudio Cerasa, il Foglio.

Il governo Meloni se ne frega dei salari. È liberista dentro. [Magari]. Titolo del Fatto quotidiano.

4.718 euro al mese è una buona indennità, ma non uno stipendio d’oro. Piero Fassino, Ansa.

[Piero Fassino]. Il governo è in difficoltà per aver abolito il reddito di cittadinanza? Allora io, all’opposizione, dico ‘na genialata. Makkox, il Foglio.

Fratelli d’Italia ha un problema con la parola che inizia con la F. Quasi a sorpresa, nell’anniversario della strage di Bologna, è il presidente del Senato Ignazio La Russa a pronunciarla: «Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice neofascista la responsabilità di questa strage». [...] Peccato che non lo abbia seguito nessuno. La parola con la F non compare da nessuna parte nel messaggio di cordoglio diffuso dalla presidente del Consiglio: «Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci». [...] «Terrorismo». Quel che manca nelle parole di Giorgia Meloni è l’aggettivo che segue: «Fascista». Pietro Salvatori, HuffPost.

L’altra mattina, per circa venti minuti, l’Aula che fa sentire sordi e grigi soprattutto noi che la osserviamo, s’è animata e fatta palpitante. La cravatta! Dobbiamo o no introdurre l’obbligo della cravatta? Salvatore Merlo, il Foglio.

L’eco-ansia tocca sette italiani su 10. Titolo di Repubblica.

Per i piromani c’è il metodo Napoleone. Fucilati sul posto. Titolo di Libero.

Non ho speranza neppure nella palingenesi. A chi chiede il mio parere sul da farsi consiglio di stringersi fortemente il naso tra pollice e indice. Gaetano Salvemini, A un’amica anarchica (in Italia scombinata, Einaudi 1959).

[Ma] sono ottimista. Vedo sempre il pitale mezzo pieno. Altan.

Lo Stato liberale non si preoccupa né della salvezza dell’anima, come farebbe uno Stato confessionale, né della virtuosità come farebbe uno Stato etico, né del benessere come farebbe uno Stato socialista e neppure della felicità dei suoi sudditi. Lo Stato liberale si preoccupa soltanto d’una cosa: mettere i propri cittadini in condizione di perseguire, come meglio credono, i fini religiosi, etici ed economici che più corrispondono ai loro desideri. Libero [...] è dunque solo il regime in cui non vengono perseguiti fini comuni, in cui non esistono obiettivi e interessi comuni e in cui, insomma, non esistono interessi della società in quanto tale. Lucio Colletti, Lezioni di Filosofia politica, Rubbettino 2017.

Le questioni sociali sono le più antiche. E la politica fa di tutto per renderle eterne. Roberto Gervaso.

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