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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 14/01/2023
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 14/01/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Russia e la difesa della famiglia – In Italia l'ambasciatore Alexey Komov
Alexey Komov

Mi ricordo quando lo spauracchio universale era il buco dell’ozono. Ora ce l’abbiamo fatta: [...] in pochi anni il buco verrà riempito. Ma se ne parla come d’un fatto ordinario, non con l’euforia della catastrofe evitata. Viviamo dentro una cappa di depressione pre-apocalittica, ci balocchiamo cupi e tetri nel buco nero della fine del pianeta. Pierluigi Battista, HuffPost.

Una volta il futuro era migliore. Karl Valentin, protagonista del cabaret tedesco nel primo dopoguerra.

Nel dicembre del 2022, Narges Mohammadi, che sta scontando una pena detentiva di 34 anni, ha fornito ai media un resoconto dettagliato degli abusi sessuali subiti in carcere dalle donne arrestate durante le recenti proteste. In un’intervista all’Ansa il ballerino dissidente iraniano Mikaeil Alizadeh [...] ha denunciato la disperata situazione della sorella d’un amico, una diciottenne arrestata in Iran per aver lanciato bombe molotov contro edifici governativi durante le proteste: «Ha implorato la madre di portarla via dalla prigione, dice che ogni giorno viene stuprata e non solo da una persona ma da molte. Sono in contatto con le famiglie dei dimostranti arrestati. Non possono parlare pubblicamente delle vicende dei loro figli, “se parlate li uccideremo”». Fabiana Magrì, La Stampa.

La rivoluzione islamica ha creato una civiltà che permette ai contemporanei d’ottenere la vera felicità. Ebrahim Raisi, Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran.

Vladimir Putin difende la civiltà russa. Alexey Komov, ambasciatore russo all’Onu.

Civiltà significa che la violenza, il dominio di guerrieri e despoti, lo stato di guerra permanente, la ribellione e la tirannia lasciano il posto ai Parlamenti, dove si fanno le leggi, e alle corti indipendenti di giustizia, dove queste leggi sono fatte rispettare. Winston Churchill.

Denis Manturov, ministro dell’Industria e Commercio, è stato rimproverato dal presidente russo durante una riunione dell’esecutivo per i ritardi nella fornitura di aerei ed elicotteri civili militari da impiegare in Ucraina. In un video circolato sui media di Mosca si vede Putin chiedere conto a Manturov dei ritardi negli ordini alle imprese per la produzione di 2.700 mezzi aerei: [...] «Fai finta di non capire? Non vedi in che situazione ci troviamo?» Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha cercato di ridimensionare l’importanza dell’episodio. I rilievi di Putin «fanno parte», ha detto, del «normale processo di lavoro». tg24.sky.it.

La guerra di Putin sta trasformando la Russia in uno Stato fallito, con confini incontrollati, formazioni militari private, popolazione in fuga, decadenza morale e la possibilità di un conflitto civile. Cresce la preoccupazione per la capacità della Russia di sopravvivere alla guerra. Potrebbe diventare ingovernabile e precipitare nel caos. Arkady Ostrovsky (The Economist).

Ancora più espliciti sono stati Casey Michel, in un intervento sul Financial Times, e Janusz Bugajski, su Politico Europe. Entrambi hanno usato la parola «disintegrazione». Ed entrambi tracciano un parallelo con il crollo dell’Unione Sovietica. Dal web.

Che senso ha autorizzare l’invio di armi agli ucraini se – come ha fatto la Lega – si accompagna il voto favorevole con l’avviso che non si potrà comunque pretendere la sconfitta di Mosca? Che senso ha parlare di pace se si lascia intuire che sia Volodymyr Zelensky a non volerla, sposando così la retorica russa? Francesco Verderami, Corriere della sera.

Già ai tempi della Guerra fredda eravamo l’anello debole della catena occidentale a causa della presenza del principale partito comunista in Europa. Esistono ampi settori della società che nutrono comprensione verso le esigenze della Russia. Tuttavia, con un governo così determinato, i margini di manovra di Fi e Lega saranno ridotti. Angelo Panebianco (Annalisa Chirico, il Foglio).

Se il tema delle accise sui carburanti è oggi argomento da apertura di giornali e di tg è perché il capo della Lega lo ha segnalato all’opinione pubblica. Lo ha fatto attribuendone la responsabilità a non meglio identificati «speculatori internazionali». [Ma] gli esperti hanno chiarito che l’aumento delle accise non è conseguenza della speculazione ma di precise scelte politiche del governo in carica. Il boomerang si è così abbattuto sulla nuca della presidente del consiglio e dei suoi ministri. Andrea Cangini, formiche.net. (da Italia Oggi).

Quello sulla benzina è il primo errore della signora Meloni. Silvio Berlusconi.

«Sono peggio di Fratoianni», dice Meloni, privatamente, degli alleati. Capurso e Olivo, La Stampa.

[Parole sante, ma] come fai a negare d’aver proposto l’abbassamento, addirittura l’eliminazione delle accise, quando è tutto scritto nel programma elettorale. Smentire una cosa non smentibile è roba da Aboubakar Soumahoro, non da presidente del Consiglio. Mario Lavia, Linkiesta.

A ogni rivoluzione noi italiani ci entusiasmiamo due volte: quando comincia e quando fallisce. Sebastiano Messina, la Repubblica.

Gennaro Sangiuliano: pronti a escludere dalle provvigioni pubbliche le aziende che presentano casi di violenza sulle donne. Dai giornali.

Ma come individuare queste realtà? Come escluderle dai fondi? Arrivando a processo? A condanna? E come decidere se c’è stata molestia sessuale? Viola Giannoli, la Repubblica.

[Shoah]. Pio XII scelse la prudenza [...] per timore d’aggravare la condizione dei perseguitati con una presa di posizione esplicita, ma viene da chiedersi che cosa sarebbe successo se avesse minacciato di stendersi sui binari davanti al treno che portava verso la morte gli ebrei catturati dalle SS durante la razzia nel ghetto di Roma del 16 ottobre 1943. Antonio Carioti, Corriere della sera.

Poiché Dio ci ha dato il papato, godiamocelo. Leone X (Maurizio Crippa, il Foglio).

È da secoli che la Chiesa campa sui nostri peccati. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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