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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 13/01/2023
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 13/01/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

No Land in Sight. Per ricordare Charles Simic /1 • Le parole e le cose²
Charles Simic

Amici miei, compagni di gioco, / i morti non li abbiamo mai visti, / solo gli uccelli che si disperdevano / quando sentivamo gli spari / e abbassavamo d’istinto la testa. Charles Simic, scomparso il 10 gennaio 2023.

Sergio Mattarella non ama [...] essere raffigurato in preda alle emozioni, comprese quelle che piacciono alla gente. Ma [l’altro ieri] ha fatto eccezione manifestando pubblicamente e in forma abbastanza clamorosa la propria «personale indignazione» per quanto sta accadendo in Iran.. Ugo Magri, La Stampa.

Per le autorità di Pechino, da quando è stata smantellata la politica zero-Covid, ci sarebbero stati meno di 40 decessi. Ma [...] le immagini satellitari dei crematori che il Washington Post ha ottenuto dalla società Maxar Techonologies [mostrano che] «i residenti fanno la fila per cremare i propri cari» e «le pompe funebri di tutto il paese hanno registrato un drammatico aumento dell’attività rispetto a pochi mesi fa e allo stesso periodo dell’anno scorso». Gianluca Modolo, la Repubblica.

Titolo del Financial Times: «Il piano di Xi Jinping per reimpostare l’economia e riconquistare amicizie». Gli abbracci con Putin, il fallimento della linea Covid Zero, l’autoisolamento cinese hanno danneggiato l’immagine e l’economia della seconda potenza del mondo. Xi avrebbe deciso di aggiustare la rotta. Fonti cinesi hanno confidato al giornale britannico che a Pechino si sono convinti che «Putin è pazzo» e che la sua Russia uscirà dal pantano ucraino ridotta a «una potenza minore». Guido Santevecchi, corriere.it.

Quando pensiamo a Hitler, a Mussolini, a Lenin, pensiamo al loro grandioso effetto sulla storia della specie umana. Da tali grandi effetti si è tentati di dedurre una grande causa. Ma non è questo il caso. Iniziarono tutti allo stesso modo, in piccoli circoli frequentati da uomini insignificanti. Ciò che conferì loro forza – a parte il puro e semplice fato silenzioso – fu la loro palese dimostrazione di spietatezza. Non si fermarono davanti a nulla, e nulla li trattenne. Lee Harris, La civiltà e i suoi nemici.

Tre giornalisti si sono infiltrati nell’accampamento che per 60 giorni i «bolsonaristi» hanno abitato, indisturbati, proprio di fronte al quartier generale dell’Esercito a Brasilia. Raccontano di una struttura molto ben organizzata, con baracche per dormire, bagni chimici, aree per mangiare. Chi ha finanziato tutto questo? Chi ha pagato le carovane di pullman che hanno trasportato da svariate e lontane località del Brasile i manifestanti fino alla capitale? Sara Gandolfi, Corriere della sera.

II Perù è nel caos per le proteste dopo l’arresto dell’ex presidente Pedro Castillo per il tentato golpe [del 7 dicembre scorso]. La repressione fa strage tra i manifestanti con decine di morti. Un poliziotto è stato bruciato vivo. La presidente Dina Boluarte è accusata di genocidio. Samule Finetti, Corriere della sera.

La prima volta, durante il voto d’insediamento del governo, si disse che era colpa della malizia di chi voleva cogliere per forza dissidi nella maggioranza. Poi, il 13 dicembre, dai banchi dell’esecutivo s’affrettarono a sminuire: «Gli è scappata la frizione». [Ma ieri,] per la terza volta di fila, il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo ha preso la parola per criticare [...] le richieste di Zelensky, ritenute troppo esigenti, e l’espansionismo atlantico verso est. Il Foglio.

Meloni ha deciso – in ottima compagnia di Pd, Azione e Iv – d’inviare altre armi. Quindi, per il poco che attiene all’Italia, la guerra deve proseguire a oltranza e la lobby degli armamenti continuare a ingrassare sulla pelle degli ucraini e a spese nostre. Marco Travaglio, il Fattoff.

[Tagli? Moi?] In campagna elettorale non ho mai promesso tagli delle accise. Giorgia Meloni.

Nega, ma l’aveva promesso eccome. Dal web.

Il peggiore problema politico del nostro paese non è la qualità dei governi ma la qualità delle opposizioni, [che quando] vanno al governo, siccome la demagogia continua a funzionare, si ritrovano addosso un’opposizione allegramente fuori dalla realtà. Spero che stavolta Meloni l’abbia capito. Mattia Feltri, La Stampa.

Io odio la realtà ma è ancora il miglior posto per avere una buona bistecca. Woody Allen.

Giuseppe Conte: «A Cortina abbiamo speso molto meno di 2.500 euro. Ha pagato la mia fidanzata? Siamo alla follia se devo giustificare le spese d’un mènage familiare a cui contribuiamo entrambi». Insomma ha pagato lei. Dagospia.

Martedì mattina, non lontano da casa mia, ci saremmo ritrovati con i discendenti della famiglia ebrea romana Sabatello a commemorare la messa in atto di sette pietre di inciampo che avrebbero ricordato i sette membri della famiglia catturati il 16 ottobre 1943 a Roma e poi assassinati nei campi della morte. [...] Ma il XII municipio non ha mandato la squadra d’operai che avrebbe dovuto incidere sull’acciottolato romano i nomi e cognomi dei sette ebrei e la data del loro martirio. Se ne sono dimenticati. Giampiero Mughini, HuffPost.

Ma potrebbe andar peggio. Potrebbe piovere. Marty Feldman (Frankenstein Junior).

Se arrivate fino in fondo [a Spare] – o se saltate subito alle pagine dei ringraziamenti – sarà tutto chiaro: il principe Harry, nel ringraziare Meghan, le dice «Love of my life». Cosa vi ricorda? Ah, certo, «love of my life»: il vocativo che Nicole Minetti usava per Silvio Berlusconi. Il lessico dei romanzi rosa che diventa lessico da reality che diventa lessico degli inattrezzati, inattrezzati che una volta erano i poveri prima che i ricchi avocassero a sé l’analfabetismo (è appropriazione culturale o di classe? Ah, saperlo). [...] L’aristocrazia è morta, e la monarchia sopravvive parlando come il proletariato esibizionista. Guia Soncini, Linkiesta.

Ci sono uomini così fatui che li puoi giudicare solo dalle apparenze. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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