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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 11/01/2023
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 11/01/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Quanto guadagna Jair Bolsonaro? Il patrimonio dell'ex presidente del Brasile
Jair Bolsonaro

Tutte le fonti più antiche sono concordi nella condanna dell’arbitrio. La troviamo negli epici, nei tragici, negli storici. Riteniamo grande l’uomo che vive da potente ed esercita la sua potenza, ma che in tale potenza si pone dei limiti attraverso l’osservanza delle leggi divine e terrene. Ernst Jünger, Il nodo di Gordio.

Sempre più spesso membri del Congresso e commentatori si chiedono: «Perché dovrebbe interessarci? Questa non è la nostra battaglia». Ma gli Stati Uniti hanno imparato a loro spese – nel 1914, nel 1941 e nel 2001 – che le aggressioni non provocate e gli attacchi allo stato di diritto e all’ordine internazionale non possono essere ignorati. Ogni volta è stata minacciata la nostra sicurezza e siamo stati trascinati nel conflitto. Condoleeza Rice, segretario di Stato dal 2005 al 2009 (il Foglio).

II dubbio degli americani sulle forniture militari italiane a Kiev è questo: se Roma aveva prestato una batteria per la difesa aerea Samp/T alla Turchia per due anni, senza alcun problema di sicurezza interna, perché adesso le sue esigenze di difesa impedirebbero di concedere la stessa cortesia all’Ucraina? Paolo Mastrolilli, la Repubblica.

Io ritengo che Putin sia un grande uomo di stato e di governo. Non perché mi abbiamo pagato per dirlo, come sostiene qualche fenomeno. Così come ritengo Trump una salvezza per gli americani. Così come ritengo Jair Bolsonaro un grande presidente brasiliano. Matteo Salvini, vicepremier italiano, in un video del 1919 (youtube).

Lunedì 9 e martedì 10: sulla prima pagina del Secolo d’Italia, organo di stampa di Fratelli d’Italia, non una parola sull’assalto populista al Parlamento di Brasilia di domenica 8. Dal web.

Gli assalitori hanno vandalizzato le tre sedi istituzionali in ogni modo, anche con deiezioni. Le persone arrestate sono circa 1.500. Finalmente, dopo due mesi, è stato smantellato l’accampamento davanti al quartier generale dell’esercito da cui erano partiti gli aspiranti golpisti in maglietta da nazionale di calcio. corriere.it

Nel 2018 Luca Zaia soprannominava Bolsonaro il «Salvini carioca». [Anche] Giorgia Meloni aveva salutato la vittoria di Bolsonaro: «La destra vince in Brasile, la sinistra è sconfitta dalla storia in tutto il pianeta. Finalmente i popoli si stanno riprendendo la loro libertà e la loro sovranità». Alessandro Trocino, Corriere della sera.

Bolsonaro e [Trump,] il suo maestro dai capelli platino, due bimbiminkia della democrazia: bambini capricciosi e prepotenti che vogliono il giocattolo tutto per loro. E invece. Gianni Pardo, Italia Oggi.

Le donne schiave sono quelle occidentali, sostiene Ali Khamenei dal vertice della teocrazia che sta massacrando le sue figlie più coraggiose. Leggo e provo profonda vergogna. Pegah Moshir Pour, La Stampa.

Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato all’altra estremità dell’altalena. Charles Bukowski.

Sono quattro finora i manifestanti impiccati da quando il 16 settembre scorso sono iniziate le proteste per la morte di Mahsa Amini, ma almeno altre 26 persone sono state condannate a morte in quelli che Amnesty International definisce «processi fittizi progettati per intimidire i manifestanti». Le impiccagioni hanno sollevato un’ondata di sdegno nel mondo, la presidente del Parlamento Ue Metsola invoca «una reazione europea e globale più forte al regime in Iran», Parigi definisce le impiccagioni «disgustose», si muovono le star di Hollywood. Ma le autorità iraniane non sembrano intenzionate a fare passi indietro. Gabriella Colarusso, la Repubblica.

Il diritto alla vita è minacciato anche laddove si continua a praticare la pena di morte, come sta accadendo in questi giorni in Iran, in seguito alle recenti manifestazioni, che chiedono maggiore rispetto per la dignità delle donne. Francesco I (era tempo).

Da quando il Pd è nato, nel 2007, non credo si sia mai visto un congresso tanto sottotono. D’altra parte, visto quello che è accaduto negli ultimi anni, era probabilmente inevitabile. La noia del dibattito è direttamente proporzionale alla percezione della sua irrilevanza. Francesco Cundari, Linkiesta.

[Il congresso del Pd?] Un dramma senza contenuti. Massimo Cacciari, liberoquotidiano.it.

Si sviscera tutto di Meloni, ed è normale, si viviseziona quel che resta del Pd, e anche questo si spiega, Calenda fa sempre un po’ notizia, ogni tanto si sente Forza Italia, Conte vivacchia. Mentre non si parla più di Fratoianni, Speranza, Beppe Grillo. E di Salvini. Della sua Lega che solo due anni e mezzo fa pareva dovesse mangiarsi il mondo, o almeno prendersi l’Italia – i «pieni poteri» voleva – ma in questo gennaio silenzioso e lieve che fine ha fatto Salvini? Mario Lavia, Linkiesta.

[Sul tentato golpe di Brasilia niente, d’accordo, ma in compenso] Salvini s’è presentato con una torta nel negozio del parrucchiere di via Ricciarelli, a San Siro, che ha ritrovato il cellulare rubato il 23 dicembre a suo figlio Federico. [...] Mohamed Samir Elsayed Abdellatif sorride, apre il cellulare e mostra una foto scattata col vicepremier: «È venuto qui a ringraziarmi. Ha portato una torta. L’abbiamo mangiata insieme». e.giu., Libero.

Titolo dal sito del Corriere della Sera: «Il wc ora fa l’esame delle urine. Riparte il Ces, la fiera tech più innovativa (e folle)». Non si vede in quale altro modo avrebbe potuto chiamarsi l’esposizione. Stefano Lorenzetto, Sotto a chi tocca (Italia Oggi).

Jas Gawronski [ricorda] le passeggiate a Torino con l’Avvocato. Che da una parte si lamenta di non poter uscire di casa per la gran notorietà. Dall’altra, se non lo riconoscono si lamenta ancora di più. Michele Masneri, il Foglio.

Beato Gianni Agnelli / che non ha mai fatto / la coda agli sportelli. Dino Risi, Versetti sardonici.

È vissuto senza infamia e senza lode. Ma con un mucchio di quattrini. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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