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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 15/10/2022
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 15/10/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Vacuum Bomb Ukraine: What are the Thermobaric Bombs in Ukraine? | Marca

Non bastano cinque o sei brevi secoli per cambiare il carattere dell’uomo; non è detto che quaranta millenni fa l’umanità non danzasse già sull’orlo dell’abisso, e non ci fosse qualcuno a illudersi di dirigere la danza. J. Rodolfo Wilcock, Il caos.

Da quando è iniziata l’invasione, il 24 febbraio, i bambini ucraini sono stati tra le principali vittime del conflitto. Complessivamente, a oggi, secondo le Nazioni Unite, sono più di tre milioni i bambini in stato di bisogno nel Paese. Bambini allontanati dai genitori, privati del diritto al gioco, del diritto allo studio. Bambini le cui scuole sono state obiettivi della campagna russa in Ucraina. Francesca Mannocchi, La Stampa.

I russi sono in guerra contro la realtà. Una cittadina di Mosca, rispondendo alla domanda di un giornalista su che cosa si aspetta dal futuro, ha detto che s’aspetta «la gioia». Per questa signora le bombe da 500 chili lanciate sulle città ucraine, gli edifici crollati come case di carta e i pacifici civili ucraini uccisi con un colpo alla nuca negli scantinati sono motivi di gioia. Un altro russo dice d’aver troncato i rapporti con i parenti ucraini perché s’informano sui canali Telegram sbagliati. Gente uccisa, città rase al suolo e loro ci dicono: «V’informate sui canali Telegram sbagliati». Volodymyr Yermolenko, Linkiesta.

Un ponte è un «legittimo obiettivo militare» e dunque attaccandolo l’Ucraina combatte secondo le regole. Mentre attaccare deliberatamente, ripetutamente e sistematicamente i civili per ammazzarli, come fa la Russia, quello sì è […] terrorismo. Qui abbiamo uno Stato terrorista che accusa uno Stato non terrorista di terrorismo, e le nostre televisioni riferiscono questa tesi senza batter ciglio. Gianni Pardo, Italia Oggi.

Oggi la stragrande maggioranza delle nazioni ha votato per difendere la Carta dell’Onu e condannare il tentativo illegale della Russia di annettere con la forza il territorio ucraino. Joe Biden.

Putin a questo punto deve rispondere con un uso spropositato della violenza. Alessandro Orsini, Cartabianca.

Putin è nostro figlio. Figlio della sinistra che ha amato Stalin anche dopo averne scoperto i crimini. Della sinistra che ha nutrito il culto dell’Urss in nome dell’ideale socialista: lo stesso Impero che a Putin piacerebbe ripristinare. Sergio Staino (Nicola Mirenzi, HuffPost).

Alla fine i senatori forzisti [dicono] chiaro che non partecipano al voto e si riuniscono fra loro, a parte Berlusconi e Casellati che votano alla seconda chiama. Il finale di partita però è dolce per La Russa, eletto presidente con 116 voti. Pietro Salvatori, HuffPost.

Bruno Vespa, esterrefatto, fa i conti su un blocchetto: «Non ho mai visto una roba del genere». Alessandra Arachi, CorSera.

Una componente della maggioranza, come primo atto della legislatura, non partecipa al voto: non una scheda bianca, ma un Aventino sul Senato. E i franchi tiratori dell’opposizione – una ventina, un decimo del Senato - che la salvano regalando un imprevedibile successo a Giorgia Meloni. Alessandro De Angelis, HuffPost.

In Transatlantico Renzi giura di non essere stato lui. Ma chi lo ha intercettato poco prima, subito fuori dall’aula, ha visto un Renzi stile Fonzie. «Si vede, eh, che non conto più un cazzo?» ha detto ridendo ai suoi collaboratori. E questa sembra una rivendicazione in piena regola. Alfonso Raimo, HuffPost.

Ma Renzi e Calenda hanno solo nove senatori. Da dove arrivano gli altri nove-dieci? corriere.it

Indiziati: un po’ di grillini e una pattuglia dem di area Franceschini. Il Foglio.

Perché mai dovrebbero essere vissute come date «divisive», anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 Aprile festa della Liberazione, il 1° Maggio festa del lavoro, il 2 Giugno festa della Repubblica? Liliana Segre, discorso al Senato.

Nei giorni scorsi è emerso un video che ritrae [il neopresidente del Senato] mentre mostra i cimeli fascisti – tra cui foto, medaglie e una statua di Mussolini – che conserva nella sua abitazione. La clip è stata girata nel 2018. Angela Giuffrida, The Guardian.

Filo putiniano. Folgorato dal «grande risveglio religioso cristiano» della Russia contemporanea. Amante della famiglia tradizionale, che quelle arcobaleno «non esistono». Una gioventù tra la chiesa e la curva (un po’ nazi) del Verona calcio. Euroscettico. Antiabortista. [Votato anche da Forza Italia,] classe 1980, Lorenzo Fontana [è il nuovo] presidente della Camera dei deputati. Antonio Bravetti, La Stampa.

[Nel giorno del suo grande ritorno, Silvio Berlusconi] è rimasto prigioniero del «teatrino», come una volta lui chiamava la politica fatta dagli altri, disprezzandola. Francesco Damato, graffidamato.com.

A me Silvio Berlusconi è stato sempre simpatico, e ora mi fa tenerezza vederlo malfermo e […] imbronciato mentre si scopre irrilevante e sconfitto e manda grillescamente a quel paese Ignazio La Russa. […] Mi fa rabbia vederlo scortato da una compagnia parassitaria – i liberali! – capace di nulla se non di raccattare gli spiccioli che ancora gli cadono dalle tasche. Mattia Feltri, La Stampa.

Campo largo? Basta vedere come la sinistra si comporterà nelle piazze nei prossimi giorni per capire che si sta parlando del nulla. Al sit-in sotto l’ambasciata russa sono andati Letta, +Europa, il Terzo polo, ma non Giuseppe Conte, che ha in programma un’altra manifestazione a novembre (soi disant «senza bandiere» ma lui già ha piantato la sua). Nello stesso giorno Carlo Calenda ne organizzerà un’altra a Milano. Il primo è contro l’invio delle armi a Kiev, il secondo favorevole. Il Pd versione Guerini anche è favorevole, ma il Pd versione Cuperlo-Boldrini mica tanto, e infatti questi andranno anche alla manifestazione di Conte. Mario Lavia, Linkiesta.

Mentre Meloni si dirige verso i suoi, saluta Letta: «Come stai?» E lui: «Un bijoux». La Stampa.

Per parlar chiaro bisogna avere la coscienza pulita. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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