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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 22/06/2022
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 22/06/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.


Volodymyr Zelensky

Nella tragedia che si svolge sotto i nostri occhi il passato è clamorosamente riscritto, le voci dissenzienti represse e perseguitate, la verità stravolta, e l’invasione dell’Ucraina presentata dai media russi come una «missione umanitaria». Fino a quando? Carlo Ginzburg, storico (HuffPost).

I tiranni non detestano la democrazia perché è un paradosso, ma perché è una verità che rischia d’attuarsi. G.K. Chesterton, Una gioia antica e nuova.

«Slava Ukraini», gloria all’Ucraina, è uno slogan molto bello da pronunciare in segno di solidarietà al popolo ucraino in lotta contro l’invasore, ma consegnargli – subito, ora, oggi stesso – gli strumenti e le tecnologie per vincere la guerra, salvare il paese e difendere la democrazia liberale è la cosa giusta da fare.  Dire «Slava Ukraini» e rispondere «Heroiam slava» scalda il cuore, ma non basta. Quello che l’Ucraina e gli eroi ucraini ci chiedono è «Ne svolikajte!», fate presto! Christian Rocca 1, Linkiesta.

Anpi, Arci, Rete per il disarmo e Movimento europeo hanno presentato un appello alle istituzioni comunitarie e alle Nazioni Unite affinché «si aprano subito negoziati per un definitivo accordo di pace». Tra i promotori del documento c’è anche il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio. To.Ro., il Fatto.

Se Zelensky avesse fatto le valigie la guerra sarebbe già finita. Marco Tarquinio, Otto e mezzo.

Nessuno vuole più avere a che fare con i russi, tranne le tv italiane. Christian Rocca 2, Linkiesta.

[Povero Macron.] Corbyn [il trockista inglese] e Melenchon si somigliano? L’inglese è migliore, più coerente e idealista, un samurai dell’ideologia, mentre il francese che ha zigzagato da Lenin a Chavez da Che Guevara ad Assad... sino a Putin è pronto a tutte le proteste di pancia, come i veri reazionari moderni, come i grillini del vaffa. Francesco Merlo, la Repubblica.

«Il 18 giugno è stato celebrato l’appello del generale de Gaulle a continuare i combattimenti contro la Germania hitleriana» scrive Jean-Louis Panné, coautore del Livre noir du communisme. «Lo stesso giorno del 1940, Molotov – a nome di Stalin – manifestò all’ambasciatore tedesco a Mosca “le più sentite congratulazioni da parte del governo sovietico per gli splendidi successi delle forze armate tedesche”» (Nazi-soviet relations 1939-1941). Le Figaro (dal Foglio).

Non sfugge ai più attenti che chi aveva previsto la disfatta del macronismo – che poi è europeismo furbetto, ideologia di plastica, neo-liberismo arrembante – è stato proprio Putin, per ciò aspramente rimproverato. Daniela Ranieri, il Fatto.

Elio Vito, esponente storico di Forza Italia, si è dimesso da deputato e ha lasciato il partito. Goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’apparentamento a Lucca per il ballottaggio con formazioni estremistiche di destra. La Repubblica.

Le parole di Luigi Di Maio sono «inveritiere e irrispettose della linea di politica estera» del Movimento 5 Stelle. [«Inveritiere»?] Comunicato stampa diffuso dal M5s al termine del Consiglio Nazionale.

[Giuseppe Conte] non pretende il no alle armi nella risoluzione del governo, accetta che non se ne parli, così lui insisterà a predicare il pacifismo disarmato e il governo continuerà a spedire obici a Kiev. […] Un’altra burla. L’unica consolazione è che fra meno di un anno, se gli italiani recupereranno finalmente il senno, nel nuovo Parlamento di burle del genere non ne vedremo più. Augusto Minzolini, La Stampa.

A Grillo non sarebbero andati giù i riferimenti alle espulsioni sventolati dai contiani. Come racconta l’Adnkronos, il padre nobile del Movimento si sarebbe lasciato andare a un duro sfogo: «Così ci biodegradiamo». [Biodegradiamo?] E.Bu., CorSera.

Solo i Cinque stelle, Re Mida al rovescio riescono, a trasformare in farsa tutto ciò che toccano. Alessandro De Angelis, HuffPost.

Caro Enrico Letta, ricordati che la gente, soprattutto dopo la «delusione» della rivoluzione mancata del Movimento 5 Stelle, vuole radicalità e chiarezza, non risotti in bianco. [Risotti in bianco?] Carlo De Benedetti, Domani.

Dissi tempo fa che avrei visto bene come nostro candidato l’attuale ministro degli Esteri. […] Oggi lo ribadisco in maniera altrettanto convinta. Andrea Marcucci, Pd (Alfonso Raimo, HuffPost).

Per dare una mano al candidato di Fratelli d’Italia e Lega, il vescovo Zenti invita i veronesi a scegliere un sindaco che sia perfettamente in linea con la Chiesa su aborto, famiglia ed eutanasia. Fingendo di non sapere che sono temi sui quali un sindaco ha lo stesso potere d’intervento che nell’Italia del 2022 dovrebbe avere un vescovo sulle elezioni comunali: zero. Sebastiano Messina, la Repubblica.

Non ci sono più i filoterroristi di una volta. La P38 Gang, band sovversivo-musicale che inneggiava alle Br, inopinatamente si scioglie, travolta da polemiche e indagini. È una grave perdita per il panorama culturale, con brani, chiamiamoli così, che esaltavano la lotta armata, la Renault tomba di Moro, Stalin piccolo padre ed altre faccende del secolo scorso. Ora i componenti, Papà Dimitri, Yung (sic!) Stalin, Jimmy Penthotal e Astore, frignano: non ci fanno esprimere, siamo sotto dittatura. Max Del Papa, Italia Oggi.

Jeff Bezos di Amazon, Larry Page di Alphabet, Larry Ellison di Oracle e Peter Thiel di Palantir: personaggi di punta della tecno-finanza mondiale e altri visionari della Silicon Valley cercano con nuovi mezzi e nuove strategie di soddisfare un’ambizione particolarmente controversa. L’obiettivo è lo stesso della ricerca della pietra filosofale in cui erano impegnati gli alchimisti: l’immortalità, non solo dell’anima, ma anche del corpo. Enrico Bucci, Il Foglio.
                           
E pensare che questa farsa durerà ancora miliardi di anni, dicono. Ennio Flaiano.

Bastare a se stessi è facile. Purché ci si accontenti di poco. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti


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