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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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La parola 'pace' 08/09/2020
Riprendiamo da SHALOM di giugno/luglio/agosto 2020 online il commento di Angelo Pezzana.

Angelo Pezzana - Wikipedia
Angelo Pezzana

Donald Trump, Abu Mazen

Pace è una delle parole più abusate, il cui significato può variare a seconda di chi la pronuncia. Dittatori e movimenti terroristi la usano per giustificare stragi e genocidi, nelle istituzioni internazionali viene sempre invocata dai rappresentanti dei regimi più criminali quando intervengono per accusare Israele di essere responsabile della mancata pace con i palestinesi. Poco importa che la storia ci insegni che il rifiuto è da attribuire alle decisioni di chi vorrebbe una ‘soluzione’ in grado di cancellare lo Stato ebraico. E’ almeno dal ’67 che colloqui, incontri hanno dato risultati negativi, non avendo Israele nessuna intenzione di suicidarsi.

Le uniche novità sono il risultato del lavoro diplomatico di Benjamin Netanyahu, con l’intermediazione di Donald Trump, che ha dato origine ad una apertura positiva con l’Arabia Saudita e gli Emirati del Golfo. A questo inizio promettente è seguito il progetto voluto fortemente dal presidente americano, di un cambiamento che garantisse da un lato la piena sicurezza di Israele, dall’altro la nascita di una entità statale palestinese nei territori contesi di Giudea e Samaria, dove non vi sono ebrei. Ancora una volta, la risposta di Abu Mazen è stata un NO, rendendo visibile la reale intenzione delle posizioni palestinesi. Quali sono state le reazioni? Nel mondo islamico, decisamente tiepide nella realtà, anche se accompagnate verbalmente da espressioni solidali. E le democrazie occidentali? Come sempre schierate dalla parte palestinese, nulla di nuovo, anzi, no, una novità c’è e riguarda l’Italia, in particolare il governo, con una lettera inviata al Presidente del Consiglio, firmata da 70 parlamentari di maggioranza, per essere chiari 5Stelle e PD. Poteva esserci anche la firma della Lega Araba, si sarebbe trovata in buona compagnia. Ecco in sintesi il contenuto: “ Tale decisione (il progetto Usa, nda) è in aperta violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite e che essa, qualora realizzata, porrebbe una pietra tombale su ogni rilancio del processo di pace in Medio Oriente e sulla prospettiva di due popoli e due Stati che convivano in pace e sicurezza reciproca”.

Ogni commento dovrebbe essere superfluo, il fatto che Israele sia circondato da paesi che ne chiedono apertamente la distruzione non è stato degno di citazione da questi 70 amanti della pace. Che appartengano ai due partiti di governo avrebbe dovuto suscitare qualche intervento. Invece nulla nei media più importanti, nulla nei TG così come nei talk show. Non sappiamo neppure quale è stata la risposta – sempre che ci sia stata- da parte del governo. La lettura integrale della lettera è molto istruttiva, in specie per chi conosce la storia del Medio Oriente.

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