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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Fauda: la serie tv che racconta il Mossad dall'interno 09/01/2019

Riprendiamo dal BOLLETTINO della Comunità ebraica di MIlano, gennaio 2019, a pag. 9 con il titolo "Amici, nemici, antagonisti. Con la serie tv Fauda 2, il Mossad è al centro di un universo umano sfumato e controverso" il commento di Angelo Pezzana.


Angelo Pezzana

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La traduzione letterale della parola ‘Mossad’ è ‘istituzione’, ma in tutto il mondo significa “servizi segreti israeliani”. A chi la pronuncia con rispetto e venerazione si contrappone chi la teme, essendo una organizzazione il cui compito è garantire la sicurezza di Israele. Dal 1948, dalla rinascita dello Stato ebraico, le attività del Mossad sono sempre state circondate dalla più assoluta segretezza, al massimo si conosceva il nome dei direttori man mano che venivano nominati dal governo. Eppure tutti abbiamo provato un senso di famigliarità per i successi ottenuti, anche senza mai essere informati su come si erano svolte le operazioni, ma pure con disperazione se qualcosa andava storto. Quei coraggiosi difensori di Israele erano i nostri eroi sconosciuti. Ne ammiravamo le gesta in molti film spettacolari o ne leggevamo le storie – immaginate, ma spesso non lontano dal vero – nei romanzi straordinari di Daniel Silva. In una parola, il Mossad era –ed è tuttora- un mito. A darcene però una versione, sempre cinematografica, ma più attenta all’aspetto umano piuttosto che a quello storico, ci ha pensato Israele, cui va il merito di avere alzato il sipario per farci conoscere da vicino le vite eccezionale di uomini e donne le cui vite sono, e giustamente rimangono, segrete. A rivelarcele sono stati Lior Raz e Avi Issacharof, registi di “Fauda”, un serial televisivo che ha appassionato l’intera Israele, adesso visibile anche in italiano, che ha vinto 11 premi, tra cui “miglior serie drammatica”, “miglior regia” e “miglior attore”.

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Fauda ( "caos" in arabo), trasmessa dal canale Yes Oh nel 2015, racconta le esperienze vissute dai due registi quando erano militari nell’unità ‘Duvdevan’. Anche se la trama potrebbe recare la scritta abituale ‘nomi e fatti sono di fantasia’, la realtà è che gli israeliani hanno visto “Fauda/ פאודה” con una partecipazione emotiva altissima, come se raccontasse con precisione le vite di uomini e donne della propria famiglia. Niente eroi in stile americano,che continueremo ad applaudire, ma persone comuni che hanno fatto una scelta difficile fortemente motivati, in un racconto che non nasconde nulla del loro privato. La stessa narrazione mostra il nemico da eliminare, il lato ideologico ma anche quello umano. Un film senza alcun dubbio originale, che non scalfirà l’opinione tradizionale che abbiamo sempre avuto del Mossad, anzi, la arricchirà rendendoci quelle persone finora senza volto degli amici indispensabili per la sicurezza di Israele. Entusiasmerà anche il pubblico italiano? Tutte le puntate sono trasmesse da Netflik, non perdetelo, anche se l’intero film dura sei ore, credetemi, ne vale la pena.

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