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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Finalmente l'Europa bacchetta Hamas, ma poi ci ripensa 09/08/2007
Il 55% degli israeliani ritiene che politica interna è di gran lunga la preoccupazione più urgente. Soltanto il 22% pensa che Esteri e sicurezza siano più importanti. E' quanto viene pubblicato dal Peace Index Survey nel sondaggio realizzato tra fine luglio e il primo agosto. Un'indagine utile per capire come gli israeliani giudicano la società nella quale vivono. Il 71% è contrario al rilascio di Marwan Barghouti, condannato a diversi ergastoli per atti di terrorismo, malgrado alcuni vedano in lui un possibile leader forte e pragmatico, in opposizione ad Hamas, in grado di sostituire il debole Abu Mazen, quindi una vera controparte in grado di far uscire i palestinesi da una situazione che sembra senza molte vie d'uscita. Hamas non può essere un interlocutore, ed è ancora da dimostrare che l'Anp controlli veramente la situazione in Cisgiordania. La maggioranza non crede neppure sia stata un buona idea il rilascio dei prigionieri palestinesi, pochi credono che la pace sia un obiettivo prossimo ad essere raggiunto. C'è un certo ottimismo invece nel futuro dei rapporti con i paesi arabi moderati, che vengono visti quali possibili alleati nella guerra contro il fondamentalismo islamico; i regimi sunniti vedono ora Israele quale parte della soluzione piuttosto che parte del problema. Ma resta la minaccia iraniana. Ieri i giornali riportavano la notizia che la Norvegia, in un incontro a livello europeo dell'Internazionale socialista, aveva dichiarato che avrebbe chiuso ogni rapporto con Hamas, riconoscendo l'Anp di Abu Mazen quale unico legittimo governo palestinese. Erano seguite le affermazioni di Piero Fassino, che rappresentava i DS al congresso socialista, anche lui d'accordo sulla chiusura verso Hamas, smentendo quando sostenuto non molti giorni fa insieme a Massimo D'Alema, che con Hamas bisognava trattare, non era stato eletto attraverso libere elezioni il suo governo? A distanza di 24 ore, arriva il contrordine compagni: la Norvegia continuerà a mantenere contatti diplomatici con Hamas, solo non ne incontrerà ufficialmente i ministri. Chissà cosa è avvenuto in queste 24 ore per far cambiare idea al ministro degli esteri norvegese Jonas Gahr Store, per rimangiarsi quanto tutti i giornalisti avevano chiaramente capito. E chissà come la metterà Fassino, cosa riferirà a D'Alema e a Prodi, verranno mantenuti i rapporti con Hamas, oppure, come lui ha precisato in un incontro privato con esponenti della comunità ebraica italiana locale, l'interlocutore d'ora in poi sarà solo Abu Mazen? Lo sapremo da un documento pubblico ufficiale oppure saranno solo altre parole al vento oscillante della politica?
Angelo Pezzana
da Libero del 9 agosto 2007

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