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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Il ‘Caso’ Eisner 03/05/2012

Il ‘Caso’ Eisner
Commento di Manfred Gerstenfeld
(Traduzione di Angelo Pezzana)


Manfred Gerstenfeld, Shalom Eisner

Il video youtube con le immagini del tenente colonnello Shalom Eisner mentre colpiva con il calcio del fucile un provocatore danese ‘pacifista-attivista’ ha fatto il giro del mondo. Per avere una giusta prospettiva per capire l’importanza di questo ‘affare’, si deve  paragonarlo con il comportamento dei soldati in genere nel resto del mondo. L’esempio migliore è quello delle ‘forze di pace’ delle Nazioni Unite, una organizzazione che si richiama alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, per cui i suoi soldati dovrebbero essere esempio per gli eserciti di tutte le altre nazioni. 

Nel 2005, ad Haiti, le forze di pace Onu hanno ucciso 23 persone, bambini inclusi, in un povero quartiere  di Port au Prince. Un rapporto di ‘Medici senza Frontiere’ riferì di avere curato 27 persone ferite con arma da fuoco, tra cui 20 donne di età inferiore ai 18 anni.
Nel dicembre 2007, più di 100 soldati Onu furono espulsi dallo Sri Lanka con l’accusa di avere violentato ragazze minorenni. (1)
 Ad Haiti venne diffuso un video che mostrava 4 soldati uruguaiani che ridevano mentre violentavano un diciottenne. (2) Di recente sono stati condannati due soldati delle truppe pakistane Onu per avere stuprato un quattordicenne haitiano. (3)
Sempre ad Haiti, c’è stata una denuncia contro le truppe Onu per avere scaricato rifiuti inquinanti in un fiume, causando una epidemia di colera che ha ucciso 6.000 persone e infettato più di 400.000 (4) 

Altre accuse vengono dall’Eritrea, dove soldati Onu italiani e olandesi hanno avuto rapporti sessuali con giovani prostitute, alcune delle quali di 10-11 anni (5)
Lo stesso è avvenuto nella Repubblica Democratica del Congo nel 2006, dove ragazzine tredicenni sono state stuprate (6). Nel Sudan del sud , ha pubblicato il Daily Telegraph,  truppe e funzionari Onu sono stati accusati di abuso di minori. (7) Crimini identici si sono verificati in Burundi, Liberia e Costa d’Avorio. (8) 

Uno studio della ‘Cornell Law School’ informa che “abuso e violenze sessuali .. sono comuni fra truppe e personale civile in moltissimi paesi del mondo” (9) 

Ci sono immagini di un soldato belga della Missione ‘Restore Hope’, mentre urina sulla faccia di un somalo morto. Altri soldati belgi sono stati ripresi mentre davano fuoco a un somalo appena fermato.(10) Soldati canadesi hanno ucciso tre ragazzi somali, uno dei quali dopo essere stato torturato. Ne picchiarono altri, riprendendo la scena in un videotape nel quale affermavano “ non  ne abbiamo ancora uccisi abbastanza di negri”. Un generale canadese dichiarò “in circostanze molto stressanti, lo si deve accettare “. Nel 1997, in Bosnia, 47 soldati canadesi dell’Onu, furono accusati di “ubriachezza, atti sessuali, mercato nero e violenza su dei malati mentali in un ospedale che dovevano salvaguardare” (11) 

La Ong inglese ‘Save the Children’ ha rivelato casi di abuso commessi da 23 organizzazioni pacifiste umanitarie, comprendenti quelle agenzie che si occupano della distribuzione di cibo, assistenza sanitaria ed educazione, protezione e organizzazione del lavoro, insieme a strutture militari per garantire pace e sicurezza. (12) 

Questa breve selezione di crimini impallidisce se la paragoniamo con il ruolo dell’Onu e delle sua forze di pace nel genocidio in Rwanda del 2003 e in Bosnia nel 1995. Il generale canadese Romeo Dallaire, comandante delle forze Onu in Rwanda, allertò il comando centrale Onu dell’imminente  genocidio, ma le sue richieste di intervento vennero respinte per ben sette volte. Quando lo sterminio ebbe inizio, l’Onu ridusse le proprie forze in Rwanda da 2.600 a 450. (13) 

Quando i serbi bosniaci conquistarono Srebrenica, una città alla quale l’Onu aveva garantito una totale sicurezza, le Forze di Pace olandesi se ne andarono, secondo le istruzioni del loro governo, dopo aver aiutato a separare gli uomini musulmani dalle donne e dai bambini. Subito dopo i serbi bosniaci uccisero dai 6 agli 8.000 musulmani. (14) 

Per peggiorare il tutto, l’Onu non potè essere giudicato per il ruolo che aveva avuto, come è stato confermato da una recente sentenza della Corte Suprema olandese (15).  I responsabili Onu che hanno deciso sui genocidi di Rwanda e Srebrenica hanno responsabilità di gran lunga maggiori  del Colonnello Eisner. 

Se poi includiamo l’elenco degli abusi degli eserciti occidentali accanto a quelli delle Forze di Pace  dell’Onu, riempiremmo alcuni libri e l’affare Eisner non meriterebbe neppure una nota a piè di pagina. 

Il suo gesto deve essere investigato e giudicato esclusivamente dall’esercito. Le forze politiche israeliane, prima di esprimere giudizi sul caso, farebbero bene a documentarsi sul quel che succede nel mondo. (16)
In merito poi alla risposta da dare all’ambasciatore danese, sarà bene includervi la storia di come 200 soldati danesi, armati fino ai denti, se ne stettero immobili mentre 9 serbi handicappati venivano uccisi davanti ai loro occhi. (17)

1) Mark Weisbrot, “Is this Minustah’s ‘Abu Ghraib moment’ in Haiti?” The Guardian, 3 September 2011.

2) Malena Castaldi, “Uruguay apologizes over alleged rape by U.N. peacekeepers,” Reuters, 6 September 2011.

3) Joseph Guyler Delva “Pakistani U.N. peacekeepers sentenced in Haiti rape case, Reuters 12 March 2012. 

4) Mark Weisbrot, “Is this Minustah’s ‘Abu Ghraib moment’ in Haiti?”

5)  Claudio Salvalaggio, “Caschi blu e baby-prostitute. L’ONU apre una inchiesta, La Repubblica, 25 August 2001. [Italian] 

6) “UN investigates allegations of child prostitution involving peacekeepers in DR Congo,” UN News Service, 17 August 2006.

7) Mike Pflanz, “UN to hold inquiry into Sudan child abuse,” The Telegraph, 17 August 2006.

8) ‘Peacekeepers ‘abusing children,’ BBCNews , 27 May 2008.

9)  Muna Ndulo.The United Nations Responses to the Sexual Abuse and Exploitation of Women and Girls by Peacekeepers During Peacekeeping Missions. 1-1-2009. Cornell Law School. Scholarship@Cornell Law: A Digital Repository.  

10) “Belgische Blauhelme wider schwer belastet.” Die Welt, 18 April 1997. [German]

11) Adam Nicolson, “Canadians have no right to look down on the US: indeed none of us has,” The Telegraph, 15 May 2004.

12) Corinne Csaky, “No one to turn to; The under-reporting of child sexual exploitation and abuse by aid workers and peace keepers.” Save the Children U.K. 2008, p.8. 

13) Guy Lawson, “the Rwanda Witness,” The New York Times, 4 April 2012                                                   

14) Manfred Gerstenfeld, “Srebrenica: The Dutch Sabra and Shatilla,” Jerusalem Letter, Viewpoints 458, 15 July 2001.          

15) VN niet vervolgd om Srebrenica, NOS, 13 April 2012. [Dutch]

16) IDF suspends officer who hit Danish activist, Globes, 16 April 2012.

17) Danske FN-soldater stoppede ikke massakre på handicappede”, 24.04.11, DR
Forside, http://www.dr.dk/Nyheder/Indland/2011/04/24/095403.htm

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs.
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