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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Neo-Nazi tedeschi con licenza di uccidere 25/11/2011

Neo-Nazi tedeschi con licenza di uccidere
di Manfred Gerstenfeld
(traduzione di Angelo Pezzana)


in alto a sinistra,Manfred Gerstenfeld
 BDS, la nuova guerra contro Israele

All’inizio di questo mese è stata scoperta in Germania una banda di neo-nazisti responsabile in questi ultimi dodici anni di dieci omicidi, quattordici rapine in banca e dell’invio di due pacchi postali esplosivi. La maggior parte delle vittime erano cittadini di origine turca.
 
Questa rivelazione ha avuto in Germania conseguenze materiali e psicologiche, rivelando un aspetto del paese per l’eco avuto a livello internazionale da un lato e per Israele dall’altro. Il fatto che una banda di piccole dimensioni possa aver commesso quei crimini lungo un periodo di tempo così lungo, ha sollevato molte domande, fra le quali alcune sui rapporti intercorsi fra i neo-nazi e i membri dei servizi segreti tedeschi.
 
L’impatto psicologo è di natura diversa. Non è da ieri che molti tedeschi cercano di auto assolversi, fino alla cancellazione, da quanto è avvenuto nel loro paese sotto il regime nazista.
 
La storica tedesca Susanne Urban ha descritto come le famiglie tedesche hanno sistematicamente falsificato ilo comportamento dei loro congiunti, dando l’impressione che dal 1933 al 1945 l’intera società tedesca non avesse collaborato con i nazisti. (1)
 
Secondo questa distorta narrazione della storia del Terzo Reich, il 26% dei tedeschi aveva aiutato chi veniva perseguitato, il 13% era stato attivo nella resistenza, il 9% aveva affrontato da una prospettiva religiosa  i perseguitati e il 17% si era schierato apertamente contro la propaganda nazista. Solo l’ 1% era stato coinvolto in attività criminali e solo il 3% era stato antisemita. (2) Un ruolo importante l’ha avuto lo storico Jorg Friedrich, che nel suo ultimo libro paragona il bombardamento delle città tedesche con i crematori di Auschwitz (3), un libro che ha venduto decine di migliaia di copie.
 
Questo mondo tedesco inventato è stato sottoposto a un brusco risveglio dalla scoperta di altre decine di gruppi neo-nazi operanti in Germania oggi. L’estrema sinistra era stata messa sotto osservazione per i suoi coinvolgimenti criminali del passato con le Brigate Rosse della Banda Baader Meinhof. Anche l’estremismi musulmano viene controllato, anche se la xenofobia tedesca è stata finora sottovalutata.
 
Per quanto riguarda gli aspetti internazionali, la Germania svolge un ruolo fondamentale nell’attuale crisi economica europea, responsabile com’è nel tentativo di salvare la comune moneta europea, l’euro. Alcun i dei rappresentanti più influenti del paese richiedono un maggiore impegno della Germania nelle istituzioni europee, per esempio nella Banca Centrale Europea. La richiesta di una influenza più grande in un momento nel quale vengono alla luce gruppi neo-nazisti, fa sorgere ulteriori domande su come i tedeschi vedono il ruolo della Germania nel futuro dell’Europa.
 
Uno dei modi più frequenti per ripulire l’immagine della Germania dagli immensi crimini del suo passato è accusare Israele di comportarsi nello stesso modo dei nazisti. Gli esempi da citare sono molti, anche non recenti. Norbert Blum, già Ministro del Lavoro del partito cristiano-democratico, scrisse nel 2002 all’allora ambasciatore israeliano Shimon Stein sulla “ Vernichtungskrieg” contro i palestinesi, il termine tedesco per “guerra di sterminio”. Accusa che ripeté in una intervista al settimanale “Stern” (4).
 
Israele farebbe bene a seguire lo sviluppo di questi casi in Europa. Il danno causato è molto serio e ha vari aspetti, in grande misura più gravi di quanto ritengano molti israeliani, anche se raramente si manifesta con atti di terrorismo anti-israeliano compiuti da europei. L’aspetto più rilevante è il sostegno finanziario europeo ai palestinesi, che serve, in parte, a finanziare i gruppi terroristi. Un altro aspetto significativo riguarda i differenti livelli dell’aggressione verbale degli europei. La manifestazione più evidente è la demonizzazione di Israele attraverso condanne immotivate, l’uso dell’odio come base di propaganda, la discriminazione insieme alla pratica del doppio standard e la equiparazione morale.
 
Israele è la testimonianza che ci consente di capire come si manifestano i molti aspetti della criminalità – ideologica e non – diffusa in Europa, penetrata nella sua società come non era mai avvenuto anche solo qualche decina di anni fa.
 
Per essere in grado di combattere l’aggressione verbale europea contro Israele, gli israeliani – e i loro alleati – devono essere consapevoli di quel che accade in Europa. Più importante della difesa quando si è attaccati è registrare, e far conoscere, i vari aspetti dell’ostilità nei vari paesi europei.
La banda neo-nazi, seguita con clamore dai media, non è altro che una piccola parte di un  quadro molto più vasto.
 
 [1]) Susanne Y. Urban, “Representations of the Holocaust in Today’s Germany: Between Justification and Empathy,” in Manfred Gerstenfeld, The Abuse of Holocaust Memory: Distortions and Responses, 202.
2) Harald Welzer, Sabine Moller, und Karoline Tschuggnall, eds., Opa war kein Nazi. Nationalsozialismus und Holocaust im Familiengedächtnis (Frankfurt am Main: Fischer, 2002). [German].
3) Jörg Friedrich, Der Brand. Deutschland im Bombenkrieg (Berlin: Propyläen Verlag, 2002) [German]; idem, Brandstätten (Berlin: Propyläen Verlag, 2003) [German].
 
4) "Der Vorwurf des Antisemitismus wird auch als Knuppel benutzt," Stern, 18 June 2002 [German].
 
Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta


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