mercoledi` 15 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






 
Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
<< torna all'indice della rubrica
Israele: come affrontare la crisi mondiale delle economie 05/09/2011

Israele: come affrontare la crisi mondiale delle economie
di Manfred Gerstenfeld
(traduzione di Angelo Pezzana)


Manfred Gerstenfeld

I mercati finanziari mondiali crollerano questo mese o nei prossimi sei mesi, o non succederà un bel nulla ? Il crollo dell'economia si presenta di solito con due caratteristiche. La prima è la constatazione profonda che qualcosa non funziona nei mercati finanziari.La seconda è che nessuno può prevedere quando il crollo si verificherà.
 
Questa analisi è facile da illustrare. I grandi problemi con il mercato dei debiti ipotecari in Usa erano ben noti prima che esplodessero nel settembre 2008. Eppure nessuno previde che quella crisi avregge causato la bancarotta della banca di investimenti Lehman Brothers.
 
Oggi ci sono molti indicatori che rendono simile l'attuale crisi finanziaria. Se non si risolverà all'ultimo minuto il punto morto fra il Presidente Obama e il Congresso, la situazione negli Usa potrà sfuggire di mano. Oggi il nodo centrale è in Europa, dove sussistono molti problemi strutturali mentre nessuno sa come affrontarli.Gli occhi di tutti sono puntati sulla Germania, la cui economia è la più forte nell'Unione Europea.Ricadranno sulla Germania i rischi  e gli impegni finanziari più grandi, per mantenere a galla diversi stati europei, se sarà questa la linea decisa.
 
Il Cancelliere Angela Merkel cerca di seguire una politica prudente, per cui riceve critiche da tutti. La sua collega del Partito Cristiano Democratico, il Ministro del Lavoro Ursula von der Leyen, una probabile concorrente alla carica di cancelliere, è una sostenitrice degli Stati Uniti d'Europa (1). Alcuni parlamentari del partito della Merkel ritengono che si sia spinta troppo in avanti. Mentre alcuni politici, insieme ad un gruppo di esperti, si sono rivolti alla Corte Costituzionale tedesca sostenendo che venire in soccorso finanziario di altri stati membri della UE è contro le legge, sia tedesca che europea (2). La Corte farà conoscere il suo parere il prossimo mercoledì.  Nel frattempo altri hanno chiesto le dimissioni di Udo di Fabio, un giudice della Corte, le cui posizioni, largamente pubblicizzate, erano a conoscenza di tutti (3).
 
Il Presidente tedesco Christian Wulff, anche lui Cristiano Democratico, ha dichiarato la scorsa settimana, davanti a una platea  di Premi Nobel, che i mercati finanziari gli ricordavano il gioco del domino. All'inizio alcune banche ne salvano altre,  poi sono gli stati a salvare le banche, alla fine è l'Unione degli stati che deve salvare altri stati. Si chiedeva, alla fine, chi avrebbe salvato i salvatori. Wulff ha poi criticato duramente la Banca Centrale Europea, dicendo che l'acquisto massiccio di obbligazioni di stato era andato al di là del suo mandato.Ha aggiunto che molti governi non si rendono neppure conto di quanto sia seria la situazione (4).
 
Ma il crac finanziario può colpire ovunque. La situazione economica in Grecia quest'anno è stata disastrosa. Nel 2010 ha perso più del 4%, per quest'anno è prevista una perdita ancora maggiore. Il deficit sarà sicuramnte maggiore del previsto 7,5% (5). Il partito di opposizione 'Nuova Democrazia'  ritiene che la medicina prescritta dai salvatori sia peggiore della malattia. Gli esperti europei non sanno cosa fare, continuare con gli aiuti o lasciare campo libero alla bancarotta ?
 
Nel contempo in Finlandia, una delle economie solide dell'Europa,  c'è una forte opposizione al prestito di capitali ad una Grecia sull'orlo della bancarotta, a meno che che non dia sicure garanzie finanziarie. A questa posizione  si sono allineate Austria e Olanda, nel caso in cui venisse accettata la richiesta finlandese.
 
Ma ci sono altre minacce. Se le banche non impresteranno pià denaro ad altre banche che considerano poco solvibili, la crisi potrebbe partire da qui. Questo elenco è lungi dall'essere completo, ma se un articolo come questo dovesse essere scritto fra alcune settimane - e nel frattempo non fosse intervenuto un crollo finanziario - altri ostacoli sono prevedibili. Altri problemi sono venuti alla luce.
 
Cosa può fare Israele in un momento di grave incertezza finanziaria ? E' come una foglia che galleggia al vento, in attesa dll'uragano ? Non necessariamente. In tempi di gravi crisi, essere piccoli è relativamente bello, o, per dirlo meglio, meno brutto che essere grandi. Se l'economia mondiale ha gravi problemi, Israele incontrerà grandi difficoltà nell'esportare i suoi prodotti e la sua crescita diminuirà. Senza le manifestazioni di protesta sociale di questi giorni, il terrorismo palestinese e gli attacchi missilistici da Gaza, lo shekel (la moneta israeliana, n.d.t.) sarebbe potuta diventare più forte nei confronti dell'euro e del dollaro, un disastro per le esportazioni.
 
Ciò detto, ecco una conclusione possibile: non importa quante marce ci saranno per un "nuovo Israele" e per la "giustizia sociale", il governo deve accollarsi il peso di un bilancio il più leggero possibile, anche se le richieste sono giustificate. Accettare le richieste economiche dei manifestanti indebolirebbe in maniera folle l'economia mentre ci sono enormi problemi finanziari in tutto il mondo. Israele ne avrebbe un danno ancora maggiore.
 
[1] R. Alexander and J. Hildebrand, “Reserve-Kanzlerin von der Leyen provoziert Merkel,” Welt Online, 30 August 2011 [German].

[2] “Urteil zu Griechenlandhilfe und Euro-Rettung am 7. September,” Der Tagesspiegel, 23 August 2011 [German].

[3] Gunther Lachmann, “Verfassungsrichter soll bei Euro-Klage befangen sein,” Welt Online, 26 August 2011 [German].
[4] Philip Plickert, “Donnerhall am Bodensee,” FAZ 27 August 2011. [German].

[5] J. Dams and F. Hassel, “Sparauflagen nicht erfullt – Athen muss nachsitzen,” Welt Online, 2 September 2011 [German

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT