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Mordechai Kedar
L'Islam dall'interno
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I dilemmi di Gaza 29/03/2019

I dilemmi di Gaza
Analisi di Mordechai Kedar

(Traduzione dall'ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz)

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Donald Trump, Jared Kushner, Benjamin Netanyahu

La mattina di lunedì 25 marzo, alle 5.19, in Israele ha echeggiato il boato di una forte esplosione avvenuta nella comunità di Mishmeret , nella piana di Sharon, a Nord di Tel Aviv. Un razzo lanciato dalla zona di Rafah a Sud di Gaza, ha colpito una casa privata, ferendo sette membri della famiglia Wolf e uccidendo i loro due cani. Per fortuna il padre aveva udito le sirene ed era riuscito a portare in salvo i membri della famiglia nel "rifugio" obbligatorio della casa. Non ci vuole una fertile immaginazione per capire cosa sarebbe successo se la famiglia non avesse potuto raggiungere lo spazio protetto prima che il razzo atterrasse sulla sua casa. L'attacco ha provocato una risposta israeliana sotto forma di un bombardamento su decine di obiettivi di Hamas in tutta la Striscia di Gaza, compresi gli uffici privati di Ismael Haniyeh. Diverse persone sono rimaste ferite. E’ chiaro che Israele non ha risposto in modo così forte come sarebbe stato in grado di fare, altrimenti ci sarebbe stato un gran numero di morti a Gaza.

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Perché è stato lanciato il razzo? Ci sono uno o più motivi:
1. Come reazione all'attivazione di un dispositivo che disturba le conversazione sul cellulare (scrambler) nella prigione israeliana di Ketziot, impedendo ai prigionieri di Hamas di contattare telefonicamente i loro amici tramite i telefoni cellulari introdotti clandestinamente nella prigione.
2. Come reazione all’ attivazione dello scrambler, c’è stato l'attacco di domenica 24 marzo alle guardie nella prigione di Ketziot, in cui due di loro rimasero ferite.
3.E’ stato un lancio di prova del nuovo missile prodotto a Gaza, con gittata di 120 km .
4. Un tentativo di interrompere la visita di Netanyahu negli USA.
5. Controversie all'interno di Hamas tra funzionari militari, politici e amministrativi a Gaza.

Gli ultimi episodi riportano ancora una volta alla luce la lunga lista dei dilemmi di Israele riguardo ad Hamas: Innanzitutto, Israele dovrebbe distruggere completamente il governo di Hamas a Gaza o lasciarlo continuare? Ci sono molte buone ragioni per rovesciare il governo di Hamas:
1.L'organizzazione ha conquistato Gaza nel giugno del 2007 mediante orrende violenze dirette contro le forze di sicurezza dell'Autorità palestinese, i cui membri terrorizzati, sono fuggiti in Israele.
2. Hamas è un'organizzazione terroristica che gestisce un'oscura dittatura che cerca di danneggiare il suo tranquillo vicino Israele, sebbene Israele non abbia mai avviato alcuna misura aggressiva nei suoi confronti.
3. I membri di Hamas sono convinti di combattere una jihad santa ed eterna contro lo Stato ebraico, così che non c'è alcuna possibilità di scegliere di vivere pacificamente al fianco di Israele.
4. Nel lessico di Hamas, i "territori occupati" comprendono l'intero Stato di Israele, quindi l'unico significato per la loro espressione "liberare la terra palestinese", è l’eliminazione di Israele.
5. Hamas non fa distinzione tra soldati e civili e in realtà mira a cittadini pacifici, incluse donne e bambini, dando a Israele tutto il diritto - e anche il dovere - di fare il possibile per eliminare questa organizzazione criminale.
6. L'organizzazione non risparmia nemmeno i propri sudditi: solo la scorsa settimana tutti noi abbiamo visto la crudeltà con cui le forze di sicurezza di Hamas hanno disperso una manifestazione pacifica di cittadini che protestavano contro l'alto costo della vita nella Striscia.
7. Hamas è definita un'organizzazione terroristica in tutto il mondo e, permettendole di mantenere il controllo su Gaza, si consegna uno Stato a un'organizzazione terroristica. Questo è un precedente pericoloso che potrebbe ripetersi in Libano, dove praticamente Hezbollah controlla già il Paese. In futuro saranno in molti ad accusare Israele di aver creato questi Stati terroristici, sebbene, in realtà, Israele sia la vittima principale del terrorismo di Hamas e di Hezbollah.

Da un altro punto di vista, ci sono diversi motivi per evitare di avviare un'operazione per distruggere Hamas:
1. Hamas ha vinto un'elezione democratica nel 2006 e da allora i suoi membri hanno ottenuto la maggior parte dei seggi nella legislatura palestinese, per cui il suo governo è legittimo.
2. La rimozione di Hamas dal governo per prendere il controllo di tutta la Striscia, comporterebbe combattimenti casa per casa, e ciò potrebbe costare la perdita di un alto numero di soldati dell’ esercito israeliano.
3. L'opinione pubblica israeliana non è favorevole a riconquistare la Striscia per il pericolo a cui andrebbero incontro i soldati israeliani e anche perché non vuole annettere un'area contenente due milioni di arabi.
4. Rovesciare il regime di Hamas costringerebbe Israele a prendersi cura della popolazione della Striscia di Gaza, dall'educazione alla salute, dal cibo alle abitazioni e Israele non ha alcun interesse ad assumersi la responsabilità di due milioni di gazawi.
5. Hamas si è separato dall'Autorità palestinese, rendendo valida l’affermazione degli israeliani di "non avere un partner" con cui condurre negoziati di pace, perché qualsiasi cosa l'OLP accettasse, non sarebbe rispettata da Hamas e viceversa.
6. Il governo di Hamas a Gaza è utile come precedente per mostrare quel che potrebbe accadere in Giudea e Samaria, se vi si stabilisse uno Stato arabo palestinese. Questa regione può diventare vittima di un'organizzazione terroristica, come è accaduto nella striscia di Gaza nel giugno 2007, per cui uno Stato non è fattibile.

Per queste ragioni si può dire che il dominio di Hamas a Gaza è positivo per gli interessi di Israele, contribuendo a impedire la creazione di uno Stato palestinese in Giudea e Samaria. L'estrema tensione tra le ragioni che spingono a eliminare Hamas e quelle che portano a lasciarlo continuare a sopravvivere, è il motivo della esitante risposta di Israele ai recenti lanci di razzi, invece di impegnarsi in una vasta operazione militare. Israele cerca di ottenere tranquillità giorno dopo giorno, attraverso la deterrenza offerta da schermaglie e bombardamenti che hanno lo scopo di chiarire alla leadership di Hamas che Israele è determinato a difendersi a qualsiasi costo e non permetterà che razzi, missili o colpi di artiglieria siano sparati senza pagare un prezzo. Hamas, tuttavia, ha trovato altri modi per distruggere la tranquillità e anche i nervi degli israeliani: organizzare manifestazioni vicino alla barriera di sicurezza e lanciare verso Israele aquiloni incendiari ed esplosivi, palloni e alianti, sfruttando i venti che soffiano da ovest ad est, da Gaza verso Israele. Inoltre, hanno istituito le "unità di disturbo notturno" che tolgono il sonno a migliaia di israeliani che vivono nei dintorni di Gaza e cercano di ottenere una normale notte di sonno come chiunque altro al mondo. Queste unità - nel migliore dei casi - attaccano le bombe nelle vicinanze della barriera di sicurezza e, nel peggiore dei casi, le attaccheranno alla recinzione in modo da ferire i soldati delle Forze di Difesa israeliane. Con le sue attività lungo la barriera di confine Hamas sta cercando di trascinare Israele in una forte reazione. Ciò permetterebbe ai loro di presentarsi alle Nazioni Unite, al Consiglio per i Diritti Umani e ad altre organizzazioni internazionali, per lamentarsi delle maligne azioni di Israele e presentarle come criminali, malvagie e immorali. Sfortunatamente, c’è un buon numero di persone nel mondo - ebrei e non ebrei - che si beve questa robaccia a occhi chiusi e poi si unisce al movimento BDS contro Israele.

L’obiettivo finale dei gazawi è oggetto di dibattito nel governo israeliano:
1. La Striscia di Gaza deve rimanere sotto il controllo di Hamas o dovrebbe essere sotto il controllo dell'autorità palestinese centrale, probabilmente gestita da Ramallah?
2. Come dovrebbe rispondere Israele ai lanci di missili? Aquiloni? Palloni esplosivi? È permesso uccidere un adolescente che lancia una serie di palloncini con esplosivi che sicuramente ucciderebbero chiunque li avvicinasse? Queste e altre domande simili, rendono difficile per il governo di Israele pianificare una politica coerente nei confronti della Striscia di Gaza.

Il Presidente Trump e le alture del Golan
Mi dispiace rovinare la festa per alcuni israeliani, incluso Netanyahu, ma il riconoscimento da parte del Presidente Trump, della sovranità israeliana nel Golan non crea tale sovranità. L'unico modo legale per annettere il Golan sotto la sovranità israeliana, sarebbe un accordo tra Siria e Israele che lo approvi e la ratifica da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

La dichiarazione di Trump ha due punti significativi rilevanti:
1. Il governo, i cittadini e le forze armate americane potranno visitare legalmente il Golan senza avere problemi con la legge americana. Le imprese, le organizzazioni e i cittadini americani potranno investire nelle imprese del Golan o fare donazioni ai residenti.
2. Gli Stati Uniti saranno in grado di agire pubblicamente e politicamente per aiutare la richiesta di Israele di ottenere la sovranità nel Golan, anche se la Siria è libera di rifiutare come ha fatto fino ad ora. Ecco perché la gioia espressa da Netanyahu e dai suoi amici per la dichiarazione di Trump era un po’ esagerata e prematura. La ragione della dichiarazione era politica, per aiutare Netanyahu alle elezioni che si terranno tra due settimane.


Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
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