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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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Il doppio gioco della Croce Rossa 04/11/2023
Il doppio gioco della Croce Rossa
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)


Bandiera Croce Rossa in vendita|Novali vendita bandiere

Lunedì 30 ottobre, più di tre settimane dopo il massacro dei civili israeliani in un’incursione di ferocia e barbarie ineguagliabili da parte di Hamas, Fabrizio Carboni, direttore del CICR – Comitato Internazionale della Croce Rossa per il Vicino e il Medio Oriente – ha accettato di rispondere alle domande di un giornalista israeliano. Bisognava sentirlo ripetere quanto fosse rimasto scioccato dalla strage del 7 ottobre e quanto gli stesse a cuore la sorte degli ostaggi. Secondo lui, la Croce Rossa non ha risparmiato alcuno sforzo per ottenere, se non il loro rilascio, almeno l'autorizzazione ad andare a trovarli e ad assicurarsi che fossero trattati bene. Purtroppo, ha spiegato, una siffatta autorizzazione dipende dalla buona volontà di Hamas, e di fronte al rifiuto di questa organizzazione, la Croce Rossa non ha potuto fare nulla; peggio ancora, essa non voleva rischiare di provocare la collera di questa organizzazione la cui cooperazione è essenziale in questo momento. Il che però è curioso, perché è proprio il CICR che finanzia la Mezzaluna Rossa Palestinese, la filiale locale dell'organizzazione. Questa Mezzaluna Rossa sembra funzionare in perfetta sintonia con Hamas, perché a quanto pare, senza alcuna difficoltà, le sue ambulanze sono autorizzate a trasportare i feriti all'ospedale da campo allestito dall'Egitto dall'altra parte del posto di frontiera di Rafah. Ed è la stessa Mezzaluna Rossa che sceglie i malati. Dobbiamo sperare che tra i “feriti” presenti in queste ambulanze non si nascondano dei leader di Hamas. Elenchi di nomi vengono infatti trasmessi a Israele, ma nessuno verifica l'identità degli sfollati. Inoltre, la Mezzaluna Rossa non ha ritenuto opportuno lamentarsi del fatto che Hamas sta sequestrando la benzina e il gas, essenziali per il funzionamento degli ospedali. È vero che i terroristi hanno da tempo stabilito posti di comando sotto la maggior parte degli ospedali di Gaza, che garantiscono loro una protezione contro possibili attacchi.

Tre giorni prima, la suddetta organizzazione si era mobilitata per un'altra causa, senza dubbio più urgente: le condizioni di detenzione dei terroristi palestinesi in Israele. La direzione della Croce Rossa ha inviato a Katy Perry, Capo dell’amministrazione carceraria israeliano, una lettera di avvertimento:  “Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ricorda a Israele il suo obbligo di garantirgli il pieno accesso a tutti i reparti in cui sono detenuti i prigionieri in carceri di massima sicurezza, ai sensi della Convenzione di Ginevra. L’accesso della Croce Rossa ai detenuti non è solo un obbligo legale, ma è anche utile per calmare le tensioni dentro e fuori le carceri”. I prigionieri di sicurezza, va ricordato, sono i terroristi con le mani lorde di sangue. Il loro destino sarebbe più degno di interesse di quello di un bambino di nove mesi e del suo fratellino di quattro anni, che non hanno alcun diritto ad una tale sollecitudine?

Contattata il 2 novembre dal Ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, Miriana Spulirik, Presidente del CICR, non ha potuto che confermare l'impotenza dell'organizzazione.

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Michelle Mazel

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