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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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L'ONU è nuda 27/10/2023
L'ONU è nuda
Analisi di Michelle Mazel 

(traduzione di Yehudit Weisz)


Contro Mastro Ciliegia

Questa volta la maschera è caduta. Il portoghese Antonio Guterres, dal gennaio del 2017 Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha appena disonorato l’alto incarico affidatogli ed ha mostrato il suo vero volto. 

L’organizzazione terroristica che è Hamas, ha inviato centinaia di suoi uomini per seminare il terrore e la morte nelle città e nei villaggi di Israele. Questi uomini si sono filmati mentre torturavano, violentavano le loro vittime prima di massacrarle o di bruciarle vive. Hanno sventrato donne incinte, hanno decapitato dei neonati. Hanno mutilato i cadaveri con un piacere sadico. Poi se ne sono andati, portando via con la forza più di 200 ostaggi, tra cui dei bambini molto piccoli e delle persone anziane.  

Scontro Israele-Onu, Guterres: “Gli attacchi di Hamas non vengono dal  nulla”. L'ira di Tel Aviv: “Si dimetta”
António Guterres

Dal Signor Guterres ci si aspettava che esprimesse tutto l’orrore che questa barbara violenza gli ispirava. Ciò avrebbe significato dimenticare la lunga tradizione di un'organizzazione che da tempo ha fallito nella sua missione. Essa è fondamentalmente incapace di esprimere un giudizio negativo sui palestinesi senza “bilanciarlo” incolpando Israele. Dimentichiamoci inoltre che il Segretario Generale, ex membro dell'Internazionale Socialista, nel 2005 era stato scelto come Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, soprattutto per il suo impegno in questa causa. Manterrà questo incarico per dieci anni.

Ecco perché, se condanna le azioni di Hamas, Guterres si affretta a mettere le cose in prospettiva: “L’attacco di Hamas non è avvenuto nel vuoto. I palestinesi non ne potevano più dopo 56 anni di soffocante occupazione.” 56 anni? Il Signor Segretario Generale si riferisce senza dubbio alla Guerra dei Sei Giorni. Per la cronaca, alla vigilia di quel conflitto, l’unico blocco era quello degli Stretti di Tiran che controllavano l’accesso al Mar Rosso e al porto israeliano di Eilat. Un casus belli nel diritto internazionale. Nasser aveva chiesto alla Forza delle Nazioni Unite, schierata nel Sinai per separare egiziani e israeliani in base agli accordi di cessate il fuoco del 1956, di andarsene, e l’ONU ubbidì in tutta fretta. 

Ma torniamo a questa soffocante occupazione. Israele si è ritirato completamente dalla Striscia di Gaza nel 2005. L'Autorità Palestinese avrebbe dovuto prendere il controllo di questa enclave, ma è stata cacciata da un sanguinoso colpo di stato del movimento terroristico Hamas, il cui statuto chiede esplicitamente la distruzione dello Stato ebraico. Da allora Hamas ha lanciato e continua a lanciare decine di migliaia di missili contro Israele. Controllare rigidamente i valichi di frontiera per proteggere i propri cittadini sarebbe quindi “un’occupazione soffocante”?

Che dire dell’Egitto che non apre ulteriormente le sue frontiere? Ma non è questa la cosa principale.

Guterres oggi è indignato per l'interpretazione che è stata attribuita alle sue parole. Ascoltiamolo: “ Io sono scioccato dal travisamento di alcune delle mie dichiarazioni di ieri. In effetti, ho parlato delle sofferenze  del popolo palestinese e nel farlo, ho anche affermato chiaramente che le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas.”

Ma lui non ha sentito alcuna necessità di provare compassione, e nemmeno di evocare l'angoscia e la sofferenza dei parenti delle vittime israeliane e degli ostaggi.

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Michelle Mazel

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