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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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Pericolosa cecità palestinese 03/05/2023
Pericolosa cecità palestinese
Analisi di Michelle Mazel

(traduzione di Yehudit Weisz)


Ursula von der Leyen - Open
Ursula von der Leyen

Perché il Fronte popolare per la liberazione della Palestina, movimento che fa parte dell'OLP, ha chiesto alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e all'Unione europea di scusarsi con il popolo palestinese per il loro “sostegno illimitato all'entità sionista?”  Fino ad ora i palestinesi non hanno avuto motivo di lamentarsi dell'Unione europea. Giudicate voi. L'Unione europea ha concesso “al popolo palestinese” per il 2022 ben 199,2 milioni di euro, oltre ai progetti finanziati dall'UE a Gerusalemme e ai 97 milioni di euro all'UNRWA.  L'importo complessivo ammonta quindi a 296 milioni di euro. Mahmoud Abbas, il cui mandato, va ribadito, è scaduto da anni, è sempre il benvenuto a Bruxelles ed i suoi discorsi più oltraggiosi davanti al Parlamento europeo vengono accolti da una standing ovation dell'intera sala.  Di questa benevolenza  purtroppo non beneficia lo Stato ebraico. Quindi cosa è successo e qual é il sostegno  per l'”entità sionista”? La Presidente della Commissione europea Ursula Van Leyen ha avuto l'audacia di congratularsi con Israele, Paese membro dell'ONU, che intrattiene relazioni diplomatiche con tutti i Paesi dell'Unione europea, in occasione del 75ᵉ anniversario della sua indipendenza.  E in che termini! “Oggi, noi celebriamo 75 anni di vibrante democrazia nel cuore del Medio Oriente”, ha affermato. “Settantacinque anni di dinamismo, ingegno e innovazione rivoluzionari. Voi avete letteralmente fatto fiorire il deserto.”   Da qui un’ondata di condanne da parte dell'Autorità palestinese, delle fazioni palestinesi, del movimento terroristico Hamas e persino della Lega Araba, contro l'Unione europea. L'Autorità palestinese ha condannato queste dichiarazioni in quanto “razziste” e ha preteso che la Presidente si scusasse “con i cittadini europei e con il popolo palestinese.”  È indignata, in particolare, contro “il tropo razzista anti-palestinese... fa fiorire il deserto.”  Hamas afferma che il messaggio di Ursula von der Leyen a Israele “rappresenta il massimo dell'ipocrisia e della faziosità a favore dell'occupazione e solleva interrogativi sulla natura della posizione europea a proposito del conflitto in Palestina... la creazione di Israele 75 anni fa non è stata un sogno che si avvera, ma piuttosto un incubo che ancora incombe sui cuori del popolo palestinese, che ancora paga il prezzo di questo peccato commesso dai Paesi occidentali.” Peggio ancora, “La Palestina non è mai stata un deserto che è fiorito all’epoca della barbarie israeliana. Migliaia di anni fa, la Palestina era la culla delle civiltà, il punto d'incontro della convivenza e la via della scienza e del progresso.”  Anche il Segretario generale della Lega Araba, l'egiziano Ahmed Aboul Gheit, ha condannato le affermazioni della Signora Van der Leyen, definendole “offensive per i palestinesi e per le loro sofferenze storiche.” C'è qualcosa di surreale, per non dire agghiacciante, in questi attacchi concertati che riflettono sia la persistenza del rifiuto di accettare lo Stato ebraico sia l’attecchimento di una narrazione parallela che non ha più nulla a che fare con la verità storica.

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Michelle Mazel

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