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Diplomazia/Europa e medioriente
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Gaza: il trionfo della menzogna 09/08/2022
Gaza: il trionfo della menzogna
Analisi di Michelle Mazel


(traduzione di Yehudit Weisz)

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“Attaccando la Jihad islamica, il secondo gruppo più importante di Gaza, nota per aver ordinato numerosi e sanguinosi attentati suicidi durante le due intifada, e classificata come organizzazione terroristica da europei e americani, Israele ha preso di mira un movimento che propugna una politica radicale nei suoi confronti, rivendicando tutta la Palestina storica.”                                        

Non si potrebbe dire meglio. La cosa sorprendente è che è stata Clothilde Mraffko a scriverlo su Le Monde l'8 agosto. Questa giornalista, di solito così pronta nel stigmatizzare lo Stato ebraico, aggiunge anche: “Prendendo di mira la Jihad islamica, finanziata e sostenuta da Teheran, lo Stato ebraico ha inserito l'operazione nella sua lotta contro l'Iran e i suoi alleati nella regione. Tale operazione coincideva inoltre con la visita del leader della Jihad islamica a Teheran.”  Non possiamo che accogliere con favore questa presa di coscienza tardiva della realtà nelle nostre regioni, soprattutto perché molti media hanno preferito accettare quelle che devono essere chiamate le menzogne dell'organizzazione jihadista.        
                                                                                                         
Domenica sera Il telegiornale di Canale 2 ha presentato un servizio intitolato “Gaza: l'emozione e la rabbia dei palestinesi dopo i bombardamenti israeliani” riprendendo l'essenza della narrativa del movimento terroristico, evocando  a bassa voce  le smentite israeliane.                                           

Le Parisien non si è nemmeno degnato di menzionarle, accontentandosi di affermare che “Domenica, diciassette palestinesi, inclusi nove bambini, sono stati uccisi sotto i raid israeliani, in particolare a Jabaliya, Gaza City e Rafah: così ha comunicato il Ministero della Salute del movimento  armato palestinese Hamas.”  Questa volta però i portavoce dell'esercito israeliano erano riusciti a smantellare in tempo reale le false accuse mosse nei suoi confronti, in particolare trasmettendo il video del fallimento del lancio di un razzo da parte della Jihad che si era schiantato sull'immobile di Jabaliya, provocando la morte di diversi bambini; un altro fallimento di questa stessa Jihad ha ucciso altri quattro bambini palestinesi. Che si traduce su Le Figaro con questa frase: “Le autorità israeliane hanno peraltro affermato che alcuni palestinesi uccisi sarebbero morti a causa del fallito lancio di razzi dalla Jihad islamica verso Israele, caduti nell'enclave palestinese.”  E’pur vero che il quotidiano si affida a un dispaccio dell'Agence France Presse, che ha scelto di schierarsi. Così quest'altro comunicato riferiva: “Tre minuti dopo l'inizio di una tregua, Israele annuncia che sta effettuando attacchi contro delle posizioni della Jihad islamica a Gaza, ‘in risposta’ al lancio di razzi.” Perché queste virgolette che mettono in dubbio la versione israeliana? Sirene e spot sonori che interrompono programmi radiofonici e televisivi avvertono di ogni nuovo sparo e danno le coordinate. I giornalisti dell'AFP non potevano non esserne a conoscenza. E’ fuori discussione, in ogni caso, soffermarsi sulla sofferenza delle popolazioni civili di Israele colpite dal lancio di oltre mille razzi e altri missili. I media continuano ad alimentare un odio sordo per lo Stato ebraico e riservano invece la loro simpatia a un movimento.

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Michelle Mazel scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron".

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