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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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Violenza cieca e generosità d'animo 22/05/2021
Violenza cieca e generosità d'animo
Analisi di Michelle Mazel

(Traduzione di Yehudit Weisz)


In Israel, Jewish man's kidney donated to grateful Arab woman after his  lynching | Fox News
Yigal Yehoshua

Queste sono cose di cui si parla molto poco sulla stampa straniera. Di questi uomini, di queste donne e di questi bambini normali, vittime insolite nel contesto di una situazione complicata. Perché queste persone non sono state colpite da un missile, non rientrano nelle terribili statistiche del conflitto, eppure la loro storia è esemplare. Giovedì 20 maggio si sono svolti i funerali di Yigal Yehoshua, un tranquillo padre di famiglia, aggredito lunedì scorso mentre alla guida della sua macchina nella città di Lod, stava tornando a casa. Dei rivoltosi arabi, forse quelli che avevano appena appiccato il fuoco a tre sinagoghe, hanno lanciato pietre a raffica contro il suo veicolo. Nessuno lo conosceva e lui non si era lasciato andare ad alcuna provocazione. Non era né un soldato, né un poliziotto, nemmeno uno di quegli ebrei ultra religiosi così spesso presi di mira in questi giorni. Era ebreo e questo era sufficiente. Si sono accaniti su quest'uomo indifeso. Colpito alla testa, è stato portato in ospedale in condizioni disperate. È morto mercoledì.  La sua famiglia, ancora sotto shock perché non riusciva a capire perché fosse stato aggredito, lui che aveva vissuto per anni in quella città, ha comunque preso una decisione tanto difficile quanto coraggiosa. Ha autorizzato l’espianto degli organi di quest'uomo, falciato nel fiore degli anni, così potranno salvare delle vite. Cinque persone hanno beneficiato di questo atto altruistico che offre loro la prospettiva di una vita migliore. Cinque persone scelte secondo gli unici criteri, quello di compatibilità e quello di gravità della loro situazione.

Jewish riot victim's kidney gives new lease on life to Arab woman | The  Times of Israel
Randa Aweis

Una di loro, è una donna araba di Gerusalemme. Randa Aweis, di 58 anni, ha così ottenuto il rene di questo ebreo assassinato da degli arabi. L'operazione è stata eseguita all'ospedale Hadassah di Ein Keren a Gerusalemme, dove era stata curata per anni. Sua madre, venuta a visitarla, è rimasta vittima di un'aggressione proprio mentre stava recandosi all’ospedale. Dei “giovani” arabi hanno scambiato questa donna anziana, che portava un copricapo e una mascherina neri, per un’ebrea ortodossa e le hanno lanciato delle pietre.  E’ arrivata al capezzale di sua figlia, con il viso insanguinato. Perché ? Perché colpire una donna indifesa? Ecco un altro atto di violenza cieca ma che testimonia un odio viscerale. A Jaffa, nello stesso periodo in cui continuavano gli scontri, due bambini piccoli sono stati gravemente ustionati venerdì 14 maggio, quando era stata lanciata una bomba incendiaria che, attraverso la finestra, era esplosa nel loro appartamento. Due piccoli arabi: un ragazzino di dodici anni e sua sorella di dieci anni, che se ne stavano seduti tranquillamente in soggiorno. Ora la loro vita non è più in pericolo, ma porteranno a lungo i segni di questo attacco. Un crimine che ha scatenato un'ondata di indignazione generale. In un primo momento, questa atrocità era stata attribuita a uno o più estremisti ebrei. Solo che le indagini hanno preso molto rapidamente un'altra svolta. Si è scoperto che un “giovane” arabo aveva preso di mira quell'appartamento per errore, credendo che fosse abitato da degli ebrei. Degli ebrei che ovviamente non conosceva. Improvvisamente non è più stata una questione di criminalità ma di “tragico errore”.

Immagine correlata
Michelle Mazel scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron".


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