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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Newsletter di Giulio Meotti Rassegna Stampa
08.08.2025 Se i media italiani non fossero schiavi degli estremisti islamici, queste immagini sarebbero virali
Newsletter Giulio Meotti

Testata: Newsletter di Giulio Meotti
Data: 08 agosto 2025
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Se i media italiani non fossero schiavi degli estremisti islamici, queste immagini sarebbero virali»

Riprendiamo l'articolo di Giulio Meotti, dalla sua newsletter, dal titolo: "Se i media italiani non fossero schiavi degli estremisti islamici, queste immagini sarebbero virali". 


Giulio Meotti

49 cristiani uccisi, tra cui 9 bambini, durante una veglia di preghiera in una chiesa in Congo.

L’americano Newsweek e il londinese Times sono gli unici fra i grandi quotidiani a parlare di questo nuovo capitolo dell’orrore anticristiano.

L'attacco alla chiesa è iniziato all'una di notte di domenica, mentre la parrocchia celebrava il 25esimo anniversario.

I dettagli sono agghiaccianti:

“Sono entrati e hanno decapitato i cristiani in chiesa. I jihadisti hanno ucciso quelli che hanno incontrato nella sala della chiesa. Quelli che hanno cercato di fuggire, li hanno catturati e uccisi nel complesso. E poi altri che sono riusciti a scappare verso la strada, anche loro sono stati catturati e uccisi. Tutti sono stati uccisi a colpi di machete. La maggior parte dei cristiani uccisi erano cattolici”.

I cristiani sono stati “legati, squarciati, decapitati o colpiti da colpi di arma da fuoco”. Un sopravvissuto si è nascosto dietro un materasso: “Ho aspettato in silenzio il mio turno di morire”.

Nel febbraio scorso gli stessi terroristi si erano già macchiati dell’uccisione di 70 cristiani per decapitazione in una chiesa di Kasanga. E il mese scorso, i jihadisti hanno attaccato una missione cattolica nel villaggio di Yelwata, in Nigeria. 200 i cristiani uccisi. “La maggior parte di loro”, ha detto Terhemba Lormba, un contadino che ha perso tre figli nel massacro, “è stata bruciata viva”.

Ma un famoso quesito filosofico chiede: “Se un albero cade in una foresta ma non c'è nessuno a sentirlo, fa rumore?”. Una versione riformulata del quesito dovrebbe essere: “Se i musulmani decapitano i cattolici in una chiesa, fa rumore con i media tradizionali?”. È una domanda che vale la pena porsi e che merita risposte.

Henrietta Blyth, a capo di Open Doors UK, dice: “Questa crisi dura da anni e praticamente nessuno ne parla. Nessuno sembra nemmeno particolarmente preoccuparsene”.

Più gratificante occuparsi di Nour Atallah, studentessa di Gaza giunta a Lille con un visto studentesco. Inneggiava sui social contro gli ebrei: “Uccideteli tutti”. E Parigi l’ha espulsa.

Intanto usciva il video di Evyatar David, ostaggio scheletrico israeliano costretto da Hamas a scavarsi la fossa da solo in un tunnel di Gaza. I media hanno ignorato le immagini.

I terroristi stanno costringendo di nuovo gli ebrei a scavarsi la fossa. In una cupa imitazione dei loro eroi nazisti, che costringevano gli ebrei a scavare fosse prima di sparargli, come a Babi Yar, Hamas ha pubblicato un video che mostra un ostaggio israeliano incredibilmente emaciato che scava una fossa. “Questa è la fossa dove penso che sarò sepolto”, dice Evyatar David. È una delle immagini più agghiaccianti che abbiamo visto in questo secolo. “Guardate cosa abbiamo fatto a questo ebreo!” stanno dicendo i terroristi a tutto il mondo.

Per David, come per i cristiani, non c’è nessuna missione umanitaria internazionale, niente Croce Rossa, neanche una ong.

E nessuna prima pagina, tranne quella del New York Post. Una prima impensabile per i giornali italiani, che ci hanno invece messo bambini di Gaza affetti da malattie genetiche presentandoli come vittime della fame.

L’antisemitismo è considerato riprovevole (almeno fino a poco tempo fa), così l’odio ha trovato una forma più presentabile: l’antisionismo. Non odiamo più gli ebrei; odiamo l’ebreo collettivo. Questa trasmutazione retorica, che consente ogni sorta di eccesso, è tanto più efficace perché dà la coscienza pulita a chi vi si abbandona. Improvvisamente, si può odiare senza vergogna, perché è “per la Palestina”. E così si può odiare anche un ebreo scheletrico. E dare la colpa al governo del suo paese se è stato ridotto così dai terroristi e dai loro complici.

Non si parla, infatti, più di terrorismo, ma di “resistenza”.

Queste immagini sono una testimonianza della ferocia dell’Islam radicale. Ed è una testimonianza anche del lugubre disordine etico dell’Occidente il fatto che Hamas pensi di poterla fare franca.

I nostri media ossessionati ripetono tutta la propaganda di Hamas, che odia gli ebrei, come se Hamas fosse un'organizzazione benefica piuttosto che un'oscena macchina di morte che glorifica la morte.

Il decolonialismo gioca invece un ruolo centrale nella censura del genocidio dei cristiani.

In questa visione manichea e woke, i cristiani sono gli ultimi baluardi della “colonizzazione occidentale”. Proprio come dicono gli islamisti di loro: “Hanno adottato la religione dei bianchi”.

Il più grande test morale oggi è se stai con le democrazie o con i terroristi e con l’Occidente o con la Soumission.

E se i media italiani non fossero schiavi degli estremisti islamici, queste immagini sarebbero virali.

Ma queste immagini non “bucano” la narrazione dominante. Sono “soltanto” cristiani nelle fosse comuni ed ebrei che si scavano la fossa.

I movimenti per la pace, le testate, i testimonial delle cause umanitarie…Niente.

Le femministe si ritrovano invece al Trocadero di Parigi a denudarsi per Gaza. E chissà come finirebbero se mettessero piede a Gaza.

Al massimo queste immagini, di cristiani ed ebrei nelle fosse, diventano “brevi dal mondo” per riempire gli spazi vuoti sui giornali di occidentali asserragliati nella loro comfort zone sociologica e “impegnata”, che aprono X e Facebook al mattino e trovano migliaia di post su Gaza e neanche uno sui cristiani ammazzati soltanto perché cristiani o ebrei tumulati vivi soltanto perché ebrei.

Ecco la vittoria più grande del terrorismo islamico, il nazismo del nostro tempo: aver piegato l’Occidente nel silenzio, averlo atterrito, trasformato in un folle vittima della propria stessa ideologia, un idiota che she si scava la fossa da solo.

Nel gergo dei servizi sovietici, i collaboratori comunisti italiani di basso profilo ingaggiati non erano chiamati “utili idioti”, ma говноед, che si pronuncia govnoyed e significa: mangiamerda.

La newsletter di Giulio Meotti è uno spazio vivo curato ogni giorno da un giornalista che, in solitaria, prova a raccontarci cosa sia diventato e dove stia andando il nostro Occidente. Uno spazio unico dove tenere in allenamento lo spirito critico e garantire diritto di cittadinanza a informazioni “vietate” ai lettori italiani (per codardia e paura editoriale).

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