Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Gli ostaggi israeliani a un passo dalla morte Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 08 agosto 2025 Pagina: 4 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «L’emergenza umanitaria è nei tunnel di Hamas: «Gli ostaggi israeliani a un passo dalla morte»»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/08/2025, a pag. 4, con il titolo "L’emergenza umanitaria è nei tunnel di Hamas: «Gli ostaggi israeliani a un passo dalla morte»", la cronaca di Amedeo Ardenza.
Le immagini di Evyatar David e Rom Braslavski sono state esaminate da un'equipe medica israeliana. I due ostaggi stanno per morire. E gli altri, ancora vivi, nelle mani di Hamas, potrebbero essere in condizioni analoghe o anche più gravi. Per questo serve un intervento urgente per liberarli, anche considerando che la Croce Rossa non può entrare a Gaza per visitarli (Hamas si è sempre opposto)
Gli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre 2023 e da allora trattenuti da Hamas contro la loro volontà sono a «rischio immediato di morte» a causa della fame. L’ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled, ha rilanciato su X il rapporto presentato dall’équipe medica del Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi, redatto dal professore Hagai Levine, medico epidemiologo dell’Università Ebraica di Gerusalemme e già presidente dell’associazione dei medici pubblici in Israele.
Levine ha compilato il rapporto assieme a due altri esperti di salute pubblica basandosi sia sui video girati e fatti circolare nei giorni scorsi da Hamas sugli ostaggi Eviyatar David e Rom Braslavski. I tre medici si sono anche basate sulle testimonianze degli ostaggi rilasciati negli scorsi mesi come pure sugli esami autoptici dei corpi degli ostaggi rimasti uccisi durante la prigionia. I tre dottori non sono ottimisti: il livello avanzato di denutrizione, la mancanza di luce e di cure sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza dei sequestrati. L’ambasciatore Peled ha fatto appello alla comunità internazionale «affinché agisca adesso, e con tutti i mezzi disponibili, per fare pressione politica e diplomatica su Hamas, rilasci tutti gli ostaggi e restituisca i corpi delle vittime. Chiediamo che le terribili condizioni dei rapiti trovino spazio negli appelli, nei giornali, nelle politiche e nei cortei. Scegliere di ignorarli significa condannarli a morte».
I video dei corpi scheletrici dei due giovani israeliani, uno dei quali obbligato dai suoi aguzzini ad armeggiare una vanga per mostrare al mondo che si stava scavando la fossa da solo in uno dei tunnel di Gaza, hanno causato sdegno in Israele, con decine di migliaia di manifestanti scesi in piazza per chiedere al governo di mettere la salvezza degli ostaggi davanti a ogni altra cosa. I video si sono anche rivelati un boomerang per Hamas: impegnato da mesi a mostrare i palestinesi solo come vittime del conflitto in corso da 22 mesi con Israele, il gruppo terrorista ha rivelato una volta ancora il suo volto sadico.
Degli ostaggi si è occupato per alcuni mesi anche un altro ambasciatore, Steffan Seibert, massimo rappresentante della Germania presso lo Stato ebraico. Seibert, già portavoce della cancelliera federale Angela Merkel per undici anni e che la stessa ha premiato con la nomina a capo della missione tedesca a Tel Aviv a partire da marzo 2022, ha lavorato su indicazione dei governi federali per accelerare le pratiche di concessione della cittadinanza tedesca ad alcuni ostaggi. Una procedura iniziata sotto il cancelliere Olaf Scholz e proseguita con il successore Friedrich Merz.
Jewish News spiega che fra i 251 rapiti dai kibbutz del sud vi era un alto numero di persone di origine tedesca, alcune delle quali avevano già presentato la domanda all’ambasciata di Germania per ottenere il passaporto tedesco – la pratica di reclamare la cittadinanza dei genitori o dei nonni è molto comune fra gli israeliani di origine europea. Per altri la domanda è stata presentata dai familiari mentre altri ancora sono diventati cittadini – in questo caso tedeschi – durante la prigionia così come Oded Lifschitz, morto a Gaza «e che non ha mai saputo di essere diventato cittadino tedesco, né che l'ambasciatore tedesco avrebbe tenuto un elogio funebre al suo funerale».
Ieri la tedesca Taz ha intervistato i genitori di Itay Chen, un giovane soldato che è stato dichiarato morto mesi fa dalle Israel Defense Forces ma genitori sperano che il figlio sia ancora vivo, «forse in qualche tunnel di Gaza». Hagit e Ruby Chen hanno ringraziato la Germania «per l’empatia e il sostegno emotivo espressi a cominciare dal governo precedente». Quindi hanno lanciato un appello al governo di Berlino. «La Germania», affermano, «potrebbe sicuramente fare di più come principale potenza economica e voce diplomatica nell'Ue quando si tratta di sanzioni economiche. I dati», spiega la coppia, «mostrano che Hamas è ancora oggi in grado di pagare tra i 10 e i 20 milioni di dollari al mese ai suoi sostenitori nella Striscia di Gaza. Da dove vengono questi soldi? Hamas utilizza vari modi per ottenere l'accesso a una rete globale per il finanziamento del terrorismo, ad esempio in Turchia, dove oggi vivono molti leader di Hamas. La Germania è pronta a usare il suo capitale politico nei confronti della Turchia affinché smetta di fungere da hub per gli aiuti finanziari a Hamas?».
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